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Esercizi sulla madre di L. R. Carrino : Fuori le Mura


Esercizi sulla madre di L. R. Carrino





29 aprile 2013 |



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esercizi-sulla-madreNon è facile approcciarsi al romanzo di Luigi Romolo Carrino, Esercizi sulla madre, opera presentata da Perdisa Pop al premio Strega, ma non rientrata nei dodici pre-finalisti. Sia perché racconta due temi molto dolorosi come la malattia mentale e l’abbandono materno sia per lo stile criptico con il quale è presentato. Eppure non è nemmeno facile staccarsi dalle parole incise sulla carta dallo scrittore napoletano, che per prima cosa è un poeta. Infatti, in quest’opera è proprio quello che fa: costruire prosa come se fosse poesia, raccontare il dolore attraverso la costruzione di versi eleganti che sono in realtà parole scelte con estrema cura. Ha un ritmo cadenzato, sublime il romanzo di Luigi Romolo Carrino. Sempre se possiamo incasellarlo nella forma del romanzo perché il suo stile non può essere definito in canoni precisi. L’interpretazione del suo essere può definirsi libera da convenzioni o formule. Come le dieci macchie del test di Rorschach, sviluppate per l’indagine della personalità, che paiono proprio ispirate alla poesia – di Justinus Kernes, un poeta tedesco che scrisse una serie di suoi versi traendo spunto dalla forma di alcune macchie. Carrino compie un’operazione simile attraverso dieci differenti ritratti materni, come fossero dieci tavole di Rorschach o dieci quadri astratti, ognuno dei quali profondamente differente fra loro. È la storia del piccolo Giuseppe che la sera del 27 febbraio 1976 aspetta da solo e al freddo una madre che non torna. È scomparsa nel nulla. Lui ha solo otto anni e in quella notte si presentano a lui dieci figure di madri, quella parlata, quella mangiata, quella rotta, quella pregata, quella cominciata, quella rinunciata, quella imparata, quella dormita, quella secretata, quella numerata.

Quello di Giuseppe nel tempo diventa un dolore scolpito nelle ossa, ma soprattutto nella mente, che comincia a vacillare fino all’inevitabile esplosione alcuni anni più tardi. Passerà un tempo lunghissimo nell’istituzione psichiatrica. Esplorando la sua mente, quel bambino poi divenuto ragazzo e ora un uomo adulto di oltre quarant’anni costruisce nel suo immaginario tante diverse madri, vere e terribili, buone e generose, che in qualche modo saranno sempre là con lui e non lo lasceranno andare. Ossessioni e compulsioni, facce di una personalità che rischiara il suo tempo sospeso, quello della vita recintata nel dubbio. È probabile che l’amore non abbia mai attraversato il cervello di quella madre e soprattutto il suo cuore. Giuseppe si sente rifiutato, perso, fra il buio e il silenzio degli scalini di casa, che diventano marmo freddo e increspato del dolore della vita, la sua essenza, la sua forma, la sua prospettiva.

Carrino fa scrittura sperimentale, piena di estetismi, di ricerche, di formule, di rimandi, di eccessi, di bellezza. Esercizi sulla madre è proprio questo: un esercizio, di lessico oltre che di espressioni di sentimenti; un virtuosismo incantevole della letteratura, un gioco di specchi della crudeltà materna, che è scolpita nel ricordo della mente di Giuseppe. Il ricordo è invece scomparso totalmente per quel che riguarda il crimine commesso molti anni dopo, ma pur sempre inevitabilmente legato a quella notte, il germe che ha generato tutto il resto, la violenza che ha scatenato altra violenza. A conti fatti, un thriller psicologico di una crudeltà inaudita, che si consuma tutto fra le maglie della mente, che scuote e si ripercuote sul vissuto, sugli attimi della vita, imprigionati per sempre nella propria esistenza.

Esercizi sulla madre
Autore: L. R. Carrino
Casa editrice: Perdisa Pop, 2012
Collana: Corsari
Pagine: 168
Prezzo: 15,00 €

 



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Category: Libri