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È iniziata così di Penelope Lively : Fuori le Mura


È iniziata così di Penelope Lively





22 aprile 2013 |



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è iniziata cosìÈ sempre un piacere leggere un libro di Penelope Lively. Perché nella contemporaneità di una scrittura fatta di trame e colpi di scena, lei predilige raccontare le emozioni, i sentimenti, gli animi gentili che vivono e vanno avanti senza badare alla violenza e alla velocità delle quali è strutturato il nostro mondo. Allo stesso tempo, i suoi personaggi sembrano animati nel loro profondo in una sorta di ribellioni che dall’esterno non sembrano essere percepite. Le vite narrate dalla veterana scrittrice inglese (nata nel 1933), le sue storie, vivono in dimensioni di una malinconia intima e del tutto personale, dove sono i piccoli accadimenti quotidiani, quei fatti all’apparenza troppo inconsistenti per poter essere oggetto di una narrazione che acquisiscono invece una dimensione eccezionale. E forse proprio perché sembrano privi di alcun interesse creano un cortocircuito inaspettato nel loro essere plasmati in forma letteraria. Su questo Penelope Lively ha costruito la sua intera carriera di romanziera (al suo attivo possiede una florida quantità di libri per adulti e per ragazzi).

In questo suo nuovo lavoro, È iniziata così, l’autrice racconta sette vite che si incrociano, si incontrano, si conoscono o meno. Tutte queste esistenze, molto differenti fra loro per censo, abitudini, età e background, cambiano per un singolo evento che accade in una giornata come tante: lo scippo di una signora anziana. È da lei che parte tutto. La storia raccontata dalla Lively comincia, evolve e si conclude lasciando il lettore più ricco e consapevole di se stesso e delle persone che lo circondano. Un romanzo costruito sull’effetto domino di un solo evento, che nel bene e nel male trasforma in maniera consapevole o no la vita di ben sette persone.

Uno sliding doors emotivo e straordinariamente costruito intorno al primo dei sette personaggi, Charlotte, la signora scippata, un’insegnante anziana di letteratura inglese. Questa signora ormai avanti negli anni, forte, ma al tempo stesso fragile, di una fragilità nascosta, ha cambiato in realtà ben più di sette vite nel corso dei suoi lunghi anni di lavoro, in particolare attraverso la lettura e i libri, che lei ama più di ogni altra cosa, e che l’hanno aiutata ad aiutare i suoi studenti, nonché la costellazione dei suoi giorni. Tanti, piccoli, eventi che fanno parte della quotidianità della vita, affetti dimostrati attraverso una parola gentile, un consiglio, un prendersi cura da lontano.

Molto sembra non detto nella scrittura di quest’autrice, tanto resta impigliato fra una parola e l’altra, uno sguardo e un silenzio. Sotteso, ma intenso perché ricca di umanità e intelligenza narrativa, l’opera di Penelope Lively, l’ultima in ordine di tempo, si allinea perfettamente con il suo stile dalla prosa porosa e complessa e la delicatezza d’insieme delle vicende. Fra ironia e malinconia, la Lively si accosta molto alla collega Anne Tyler nella cura dei personaggi, nella costruzione dei loro tratti psicologici, nella capacità di raccontare vite ordinarie nella loro straordinarietà, soprattutto le loro percezioni, i loro sentimenti. Storie semplici raccontate semplicemente. Con desiderio, con costanza, con disciplina. Un mondo fatto di pensieri universali che portano ad un ritratto di vite piene che vengono fotografate da una prospettiva volutamente sbilenca atta a sottolineare la precarietà di esistenze che lottano ogni giorno per essere solo se stesse. Per essere ciò che sono attraverso la lievità di un processo umano composto di sensazioni più che di fatti. E non è poco.

È iniziata così
How It All Began
Autrice: Penelope Lively
Traduzione: Corrado Piazzetta
Casa editrice: Guanda, 2012
Pagine: 288
Prezzo: 16,50 €



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Category: Libri