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John : Fuori le Mura


John





15 aprile 2013 |



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John1_Foto di Manuela GiustoRaccontare per rivivere. Raccontare per rievocare. Raccontare per sentirsi meno sola. Raccontare perché magari arriverà anche un abbraccio. Una giovane donna vuole raccontarci una storia, la sua storia e quella di John, suo fratello. Una storia di solitudine e di senso di abbandono. Abbandono di una vita che vita non è mai stata. Storie di lacrime, di sofferenze, di miserie dell’anima umano il cui grido non è stato mai ascoltato. O forse, più semplicemente non ha voluto farsi ascoltare. Unica via di fuga: il suicidio.

Parte da qui, dalla fine, la storia di Jeanne e John. Storia di un rapporto fraterno dilaniato dal malessere oscuro a cui nessuno era riuscito a dare un nome. Rileggendoci il suo diario, Jeanne ci porta nei meandri più cupi della mente di suo fratello, lo fa sorridendo, piangendo, urlando a ogni pagina. Anche il pubblico interagisce con la donna, sfogliando quelle pagine amare ma anche ironiche, su una vita che a volte davvero sembra farsi beffa di tutti.

Poi Jeanne ci porta nella sua camera da letto e riviviamo gli ultimi scampoli di vita di John. La musica, unica inutile corazza al suo dolore, le foto, frammenti di sé e un videoproiettore, veicolo del messaggio disperato e rassegnato che il giovane lascia alla famiglia.

Il percorso itinerante si conclude in una cucina. John è già andato via e a Jeanne non rimane che l’unico modo per “toccare” un’ultima volta quel fratello bellissimo e meraviglioso: preparare i suoi biscotti preferiti. Biscotti che rimandano al passato, all’infanzia, a quando i due giocavano felici e sereni alla guerra, alla principessa e al suo salvatore.

Ora la principessa è rimasta sola. Chi la salverà?  Rievocare, ricordare, ricostruire. Solo così noi tutti potremmo salvarci dal dolore di simili tragedie che tuttora infestano il mondo che ci circonda. Perchè di John ce ne sono molti, troppi. John potrebbe essere un nostro amico, un nostro fratello, un nostro conoscente. Anche noi potremmo essere John, se lasciamo che siano le tenebre e mai la luce a entrare nella nostra vita.

Tratto dal testo del regista libanese Wajdi Mouawad con la regia di Giuseppe Roselli e tradotto da Francesca Moccagatta, John, interpretato in modo intenso da Marco Lorenzi e Barbara Mazzi è uno spettacolo dal forte impatto emotivo e drammatico che trova il suo punto di maggior riuscita nell’originalità di far interagire sulla scena anche il pubblico, che diventa un tutt’uno con la storia rievocata.

John
Di: Wajdi Mouawad
Regia: Giuseppe Roselli
Con: Marco Lorenzi, Barbara Mazzi
Dal 10 al 21 Aprile
Dal martedì al sabato ore 21.30, domenica ore 18.30

Teatro dell’Orologio Via dei Filippini, 17/a – Roma



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Category: Roma, Roma-Teatro