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Ernestina di José Rentes de Carvalho : Fuori le Mura


Ernestina di José Rentes de Carvalho





8 aprile 2013 |



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Ernestina190I ricordi si confondono nel dolore, nella gioia, nelle emozioni. E con essi si associano quelli dei propri cari, della propria famiglia. Sono composti da una serie di frammenti che uniti formano la vita che si è vissuta. È questo, se vogliamo, il succo del commovente, intenso, romanzo di José Rentes de Carvalho: una ricerca di se stessi e dei propri ricordi attraverso la storia della propria famiglia narrata sotto forma di romanzo. Quello dello scrittore portoghese (classe 1930), fra i più acclamati della sua generazione, è una saga famigliare dal profondo respiro storico dove le vicende di tre generazioni, che vanno da quelle dei suoi nonni alla sua, cavalcano l’intero secolo scorso e uno scorcio di quello ancora precedente nel più profondo e polveroso entroterra del nord del Portogallo, fra le campagne sperdute della valle del Douro. Si consumano fra quelle terre le vicende dei nonni materni e paterni, figure diverse che vengono rammentate con l’affetto della memoria di un bambino. Ma pur nella sua partecipazione lo sguardo dell’autore è preciso, attento e a tratti anche impietoso perché capace di osservare con una doppia lettura un mondo che non c’è più, la malinconia verso quei giorni quando la vita era semplice e al tempo stesso però la vita era anche grama. Sembrano non consumarsi dietro l’iride della memoria quegli episodi che vengono messi su carta e che hanno per protagonisti personaggi veri, ricchi di angolazioni umorali, psicologiche, materiali e morali: l’affetto di quell’occhio è più votato alle figure dei nonni, in particolare dei maschi, da quello materno, calzolaio con la voglia di acquisire beni e fare denaro tanto da lavorare anche nei campi per accumularlo, a quello paterno, saggio, amato da tutti nel paese e capace di arricchire il José bambino con tutti i suoi racconti. Ed è proprio dalla figura di quest’uomo che il piccolo José si appropria del senso del racconto attraverso la sua tradizione orale: da qui il passo per essere e sentirsi scrittore è breve.

La prospettiva cambia però quando si portano alla luce le memorie di un padre alcolizzato e di una madre vittima sin da piccola dell’indifferenza degli altri, a cominciare dal marito e dalla sua stessa madre che la incolpa per la morte di un fratello morto durante la sua infanzia. La rabbia rassegnata della figura materna, di una donna che non si sente amata formeranno per sempre il carattere del suo figlioletto così arguto. È lo stesso autore che fra passato e presente cuce le fila del discorso e delle sue storie non disdegnando al racconto di formazione una struttura aneddotica e umoristica sulle quali si ritraggono spesso anche personaggi principali, come le figure dei nonni o l’irruenza sessuale dello zio morto prematuramente – e di cui il nostro protagonista porta in memoria il suo nome – a causa della quale ha collezionato un numero incredibile di figli illegittimi. Lo scrittore-eroe tesse una tela delicata, precisa, minimale di luoghi e fatti che sembrano appartenerci perché i suoi racconti sembrano quelli che abbiamo udito dai nostri nonni sulla loro infanzia, su quella dei propri genitori. La provincia e la campagna ritratte nelle terre lontane del tempo sono mondi di cui scoprire verità e inquietudini, semplicità e sentimenti. E custodire anche se sembrano non appartenerci.

In Ernestina c’è uno sguardo di profonda malinconia verso un mondo immobile, polveroso, arso di calura, come i momenti di quelle estati passate a vagare fra campagne e campi a godere del sole e dell’infinito spazio e dell’infinito tempo che quell’infanzia ha saputo concedere. Forse due delle poche cose dalle quali tutte queste vite narrate hanno saputo trarre forza e beneficiarne. Due elementi fondamentali per capire le cose vere e preziose. Acquisite dalle parole di un nonno saggio, dallo sguardo di una madre infelice, che è l’Ernestina del titolo. Ed è su quello sfondo che nasce anche l’educazione sentimentale del nostro piccolo José ancora ragazzino per un’altra Ernestina del titolo. Un romanzo di formazione che è anche fatto di epica, di quella che cavalca la Storia attraverso le storie degli umili e degli innocenti, dei ricchi di spirito, laddove l’epica viene vista però non come il ritratto di un mondo nel quale avvengono fatti eclatanti, ma solo dove il lento dipanarsi dell’esistenza si consuma come una candela al tramonto della giornata. Quando la fiamma vibra tremante e sembra volersi spegnere da un momento all’altro, ma continua a illuminare il lungo viaggio verso la notte.

Ernestina
Autore: José Rentes de Carvalho
Traduzione: Valentina Giura
Casa editrice: Cavallo di Ferro, 2013
Pagine: 320
Prezzo di copertina: 16,00 €



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Category: Libri