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La Pasqua e la consueta strage di agnelli : Fuori le Mura


La Pasqua e la consueta strage di agnelli





1 aprile 2013 |



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Agnelli da macelloTutti gli anni in Italia nel periodo pasquale si celebra una vera e propria mattanza. Una strage di agnelli silenziosa, che si compie con il bene stare di tutti, o quasi.

Per porre fine a questo massacro le organizzazioni animaliste mettono in campo tutti gli strumenti a loro disposizione per aprire gli occhi alla gente che, il giorno della resurrezione di Cristo, continua a perpetuare questa barbara tradizione.

L’associazione Earth ha raccolto 8200 firme per chiedere al neo eletto Papa Francesco di pronunciarsi contro questa carneficina autorizzata, il quale, a tal proposito, si è espresso nei giorni scorsi in difesa di tutto il creato. Dal canto loro gli attivisti di Animal Equality si sono infiltrati per un anno all’interno dei macelli ed hanno girato video e scattato foto che svelano la triste fine degli agnelli. Sono immagini cruente che rivelano quello che accade realmente a questi cuccioli, di appena un mese di vita.

Il risultato di questo reportage è sconvolgente. Agnelli legati insieme per i polsi (carpi) “a mazzi”, appesi per essere pesati. Agnelli che camminano sul sangue e, mentre vengono sospinti verso il macello, lanciano urla di terrore. Agnelli che vengono messi a testa in giù, colpiti con una scarica di corrente elettrica e sgozzati, mentre sono ancora vigili, respirano e si dimenano. Agnelli e pecore lasciati all’aperto rinchiusi per ore in spazi molto ristretti, costretti a calpestarsi per il nervosismo e lo stress. Un agnello morto “dimenticato” per giorni all’aperto, in un recinto, a contatto con altri agnelli e pecore. Altri ancora abbandonati senza cure veterinarie, in stato di ipotermia e in pessime condizioni igienico-sanitarie. Sono solo alcune delle scene raccapriccianti raccolte dall’organizzazione, racconti che provengono sia dagli allevamenti, dove gli episodi di maltrattamento sono una prassi consolidata, sia e soprattutto all’interno dei macelli, dove si celebra il massacro vero e proprio.

Agnello braceLe cifre sono agghiaccianti: 4 milioni di agnelli, macellati ogni anno per il consumo alimentare, provenienti dall’Est Europa (Romania in primis) e dagli allevamenti in Italia. Il dato cresce se si aggiungono pecore, capre e capretti, altrettanto apprezzati sulle tavole pasquali. Per un totale di 800 mila animali uccisi solo in questo periodo.

Per le pratiche illegali denunciate sono già previste sanzioni. Ad esempio la “pesatura” contravverrebbe l’articolo 2, comma 1 del Decreto Legislativo n. 146/2001 sul trattamento degli animali negli allevamenti, che obbliga ad “adottare misure adeguate per garantire il benessere dei propri animali affinché non vengano loro provocati dolore, sofferenze o lesioni inutili”. Poi c’è l’uso scorretto dell’elettronarcosi. Le immagini catturate, infatti, dimostrano come gli agnelli, al momento di essere sgozzati, ancora scalciano e si agitano perché sono ancora vigili, mentre la legge prevede che la scarica elettrica li renda incoscienti prima della macellazione.

Una miriade di testimonianze che pongono l’opinione pubblica di fronte ad una riflessione collettiva. Ma non è tutto. Animal Equality ha lanciato anche una campagna informativa, attraverso il sito www.SalvaUnAgnello.com, che invita la gente a schierarsi contro queste violenze (attraverso l’impegno a non consumare carne d’agnello) e si appella ai supermercati affinché rinuncino alla vendita di questi prodotti. A tal riguardo la Lav propone sul sito www.cambiamenu.it numerosi piatti gustosi, privi di ingredienti di origine animale, da preparare in occasione della Pasqua e non solo. A quanto pare qualche effetto l’idea l’ha sortito, visto che quest’anno due famiglie su dieci festeggeranno scegliendo un menu vegetariano. Ma la campagna della Lav contro la strage degli agnelli non finisce qui: nelle principali piazze italiane è possibile aderire alla petizione con cui l’organizzazione chiede al Governo e al Parlamento dieci leggi a tutela degli animali. Tra queste, la promozione di scelte alimentari senza prodotti di origine animale, la disincentivazione degli allevamenti intensivi e l’obbligo di stordimento prima di tutte le macellazioni.

Se, tra le comunità cristiane più antiche, l’agnello era rappresentato sulle spalle del pastore e simboleggiava l’anima salvata da Cristo, non si capisce il nesso che si è andato a creare fra il concetto di resurrezione ed un rito (entrato contraddittoriamente a far parte della nostra tradizione) talmente abominevole. Tutto in nome di logiche industriali e di mercato che non hanno nulla a che fare con lo spirito pasquale.



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Category: Food + Wine