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Nostro pane quotidiano: una gemma ritrovata del cinema di Murnau : Fuori le Mura


Nostro pane quotidiano: una gemma ritrovata del cinema di Murnau





18 marzo 2013 |



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Nostro pane quotidiano Dopo il successo dei suoi film in Germania, Friedrich Wilhelm Murnau viene ingaggiato dalla 20th Century Fox. Aurora, il suo primo film americano, si guadagna quattro Oscar nel 1927, alla prima cerimonia di premiazione, poi gira I quattro diavoli, andato perduto. Nostro pane quotidiano è il terzo film girato negli Stati Uniti.
La pellicola è conosciuta con un doppio titolo: Our Daily Bread o City Girl. Murnau sceglie Our Daily Bread per una ragione ben precisa: vuole che il film mostri la sacralità del grano, di quanto siano fondamentali le fonti di sostentamento che la natura offre, sottolineando come i contadini quotidianamente siano soliti ringraziare per il cibo che hanno in tavola, dono della terra.
Lem è un ragazzo di campagna e si reca a Chicago per vendere il grano della sua fattoria. Un giorno in una tavola calda conosce e si innamora della cameriera Kate. I due si sposano e Lem porta Kate alla fattoria. La nuova arrivata viene accolta malamente dal padre del marito, ritrovandosi circondata da pregiudizi.
Quella davanti alla quale ci troviamo non è in tutto e per tutto la pellicola che il regista avrebbe voluto. Le riprese iniziano nel 1928 e con l’esplosione del sonoro cominciano i primi disguidi tra il produttore William Fox e Murnau, contrario a inserirvi elementi sonori. Questa è una delle molte divergenze di opinioni che ci sono state tra i due, tanto da spingere Murnau a lasciare la fine della lavorazione del film a un altro regista. Il film viene così rimaneggiato e Fox gli cambia il titolo in City Girl. Vengono proposte al pubblico due versioni: la prima è quella con elementi sonori – oggi perduta – mostrata il 9 febbraio 1930, mentre la versione muta viene presentata alcuni giorni dopo, il 16 febbraio.
Quella contenuta nel dvd Flamingo Video è la versione muta, ritrovata nel 1970 nei magazzini della Fox. Purtroppo l’altra versione non è la sola che sia andata perduta, dei 21 film girati dal 1919 al 1931 (anno della sua morte) ne sopravvivono solo 11.

Nonostante alcuni rimaneggiamenti, la prima parte del film si può considerare integra. Il regista mostra quanto la vita di città sia alienante e non ci sia spazio per la natura. Nella parte ambientata in città, l’unico segno di verde è la piantina soffocata dallo smog, nell’appartamento della protagonista, che sembra resistere ancora per poco al grigiore della metropoli.
Murnau tratteggia la confusione e la frenesia della borsa, le persone che vanno e vengonoNostro pane quotidiano1 senza sosta per i marciapiedi della metropoli e l’affollamento della tavola calda. Nella sequenza della tavola calda il regista pone l’accento sulla mancanza di tempo del cittadino, in attesa che un cliente si alzi per cedergli il posto e poter pranzare, per poi lasciarlo all’individuo che nel frattempo si è messo dietro di lui.
Altra firma del regista sono i momenti del lavoro nei campi, “la sinfonia del grano” come Murnau l’ha definito. La trebbiatura, la raccolta del grano e la chiusura dei sacchi non solo danno una percezione vivida del lavoro nei campi e una testimonianza per i posteri, ma sono momenti pertinenti, e quasi lirici, che si amalgamano con la storia, senza forzature.

Per Kate il ragazzo di campagna è una boccata d’aria fresca e rappresenta la fuga da una vita che la soffoca (come la sua piantina). Il sogno di un’accarezzata felicità dura poco, perché la ragazza si scontra col pregiudizio del padre. Questa tematica attraversa quasi interamente la seconda parte del film. Viene messo in evidenza il pregiudizio nei confronti di una ragazza di città, ritenuta di facili costumi e con delle mire ben precise. Inoltre dalle parole di Kate si evince come gli uomini di campagna, che lei pensava puliti e onesti, non siano diversi da quelli di città, trovandosi a combattere lo stesso lerciume.
Charles Farrell (Lem) e Mary Duncan (Kate) hanno incarnato bene queste due anime innamorate, ma costantemente in pena, scoraggiate e con le spalle al muro, soprattutto Kate.
Nostro pane quotidiano, il capolavoro ritrovato di Murnau, è coinvolgente, romantico, schietto e realista. È uno di quei film che gli amanti del cinema dovrebbero avere nella propria videoteca.

Trailer

Nostro pane quotidiano
Our Daily Bread
o City Girl
Regia: Friedrich Wilhelm Murnau
Sceneggiatura: Marion Orth e Berthold Viertel
Soggetto: tratto da The Mad Turtle di Elliott Lester
Cast: Charles Farrell, Mary Duncan, David Torrence, Edith Yorke, Anne Shirley, Richard Alexander
Produzione: USA 1930
Durata: 85’
Distribuzione: Teodora Film e CG Home Video
Contenuti dvd: Vieri Razzini sul film, galleria fotografica; Audio: Muto con accompagnamento musicale 2.0; Sottotitoli: Italiano



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Category: Cinema