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Donare a favore di arte e cultura: una scelta ancora possibile? : Fuori le Mura


Donare a favore di arte e cultura: una scelta ancora possibile?





25 febbraio 2013 |



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Roma, Fontana di Trevi

Roma, Fontana di Trevi

Quali sono le motivazioni che spingono il singolo cittadino a donare per l’arte, per i musei e per il patrimonio artistico e culturale? Qual è l’orientamento degli italiani rispetto alle donazioni? Quali sono, in particolare, le ragioni che spingono e potrebbero aumentare la spinta a donare in favore della cultura e dell’arte? Questi i principali interrogativi al centro di un’indagine dal titolo Donare si può? Gli Italiani e il mecenatismo culturale promossa dall’Associazione Civita, dal Comitato Tecnico- Scientifico per l’Economia della Cultura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) e dall’Ufficio Studi dello stesso Ministero, sul fenomeno delle donazioni oggi in Italia, in particolare delle motivazioni che vi sottendono e degli strumenti che potrebbero essere attivati per favorire la crescita delle donazioni da parte di persone fisiche.

La ricerca è stata condotta su un campione composto da 1000 individui d’età compresa tra i 25 e i 64 anni. Il profilo del donatore tipo: prevalentemente femminile, e soprattutto residente al nord. Gli ambiti che attraggono maggiori risorse sono quelli dell’assistenza sociale e della ricerca medica, ma verso arte e cultura risulta donare una percentuale del campione (5,6%) maggiore di quella che privilegia il settore ambientale (5,1%). Un italiano su tre, inoltre, si dichiara disponibile a donare una somma di denaro in favore dei musei volendo contribuire alla conservazione del patrimonio artistico-culturale del Paese.

Inoltre emerge come in Italia le imprese (73,5%) donino molto più delle persone fisiche (solo 0,2%) e degli enti non commerciali (26,3%), in particolar modo poiché la normativa fiscale asseconda questo fenomeno. La legislazione fiscale italiana, infatti, a differenza di quella statunitense o di altri paesi europei, favorisce questo gruppo di fonti di erogazione perché permette la piena deduzione del reddito solo delle somme erogate dalle imprese, mentre i singoli cittadini possono detrarre dall’imposta lorda il 19% della donazione. L’ipotesi di innalzamento del tetto di detrazione al 50% risulta agire da incentivo per un diverso apporto nell’erogazione in particolare per il campione maschile: il 48% degli intervistati, infatti, sarebbe disposto a modificare in questo caso l’entità della cifra offerta, che passerebbe mediamente da un minimo di 33 euro ad un massimo di 109 euro, con un incremento di 12 euro sull’importo minimo e di 38 euro su quello massimo, corrispondenti rispettivamente a un +57% e ad un +53%.

Il quadro che affiora mette in luce diversi aspetti: motivo principale della donazione per il patrimonio culturale è la superiorità delle componenti pro-sociali ed etiche del singolo, ma anche una certa sfiducia generalizzata nella gestione pubblica delle risorse.
Due, quindi, le raccomandazioni: nel breve periodo favorire la trasparenza riguardo la sorte dei soldi donati, ripensare gli incentivi fiscali per il cittadino e attrezzare gli impianti museali ad accogliere le donazioni dei privati; nel medio-lungo periodo bisognerebbe instaurare una politica di sensibilizzazione all’amore per l’arte e al patrimonio culturale che parta dalle prime istituzioni educative – ovvero dall’infanzia – rafforzando le motivazioni intrinseche (senso civico, motivazioni etiche) attraverso campagne di comunicazione che mostrino l’importanza per la collettività della donazione.

Quello del mecenatismo culturale e delle leve che spingono i cittadini a donare per la cultura e l’arte è un tema che, per le sue implicazioni di carattere sociale, culturale ed economico, non è da sottovalutare; un argomento solo apparentemente “piccolo” ma che ha, alle sue spalle e avanti a sé, ambiti complessi che hanno a che fare con la formazione delle coscienze e con il sentimento di appartenenza ad un contesto nazionale. In molti Paesi europei, quali Francia e Inghilterra, il rafforzamento del sentimento di appartenenza e d’identità nei cittadini è avvertito come un’urgente misura per combattere la crisi economica. In un Paese come il nostro, in cui le risorse economiche per finanziare e sostenere il patrimonio artistico e culturale sono limitate ed insufficienti, è di primaria importanza, come e più di quanto si verifichi all’estero, favorire il contributo spontaneo dei privati e, pertanto, individuare i sistemi e le leve per permetterlo.



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Category: Arte