La tela animata
Quando l’animazione diventa pittura. Quando il cinema diventa arte. Dopo aver vinto una Palma d’Oro a Cannes nel 1978 con il cortometraggio La traversée de l’Atlantique à la rame, il veterano regista francese Jean-François Laguionie realizza un nuovo capolavoro del disegno, La tela animata, che racconta con molta inventiva e delicatezza una storia sulle differenze – e se vogliamo anche sul mondo politico – attraverso la metafora squisita della pittura e della forma arte. In un quadro incompiuto ci sono vari tipi di soggetti, quelli Completi, quelli Incompleti e gli Schizzi. Vivono tutti in un castello settecentesco contornato da un grosso giardino, ma i primi con il loro potere e la loro “completezza” credono che i secondi e i terzi non abbiano alcun valore, così li allontanano o li assoggettano come schiavi in base ai propri bisogni. Ma uno dei giovani completi, innamorato di un’incompleta, ingenuamente crede che l’armonia possa tornare solo se trova l’autore del quadro per convincerlo a terminarlo cosicché tutti potranno essere uguali. Il giovane parte così, insieme ad uno dei componenti degli schizzi, in un viaggio avventuroso nei meandri di una foresta e fra mille avventure il nostro protagonista capirà che l’essenza per la felicità è posta altrove e non nella completezza. Laguionie, realizza con la collaborazione dello storico studio d’animazione Blue Spirit Animation, una pellicola ricca di migliaia di disegni fatti a mano, che traggono spunto dall’estetica dei più importanti pittori del Novecento.
Da Matisse a Cezanne, passando per Picasso e Modigliani, non disdegnando neppure qualche riferimento al cinema buñueliano, La tela animata, meglio reso nel suo originale Le tableau, è un delizioso affresco sul significato recondito di arte ed una bella lezione di pittura, oltre che di vita. Dove i vari tableau si permeano nel racconto come una sorta di 
matrioska per raccontare storie e sottostorie rese perfette in equilibrio magico nei quali si possono riconoscere elementi di fiaba, favola, realismo magico. Un film composto di metafore, ma soprattutto dall’estetica ricca di un’animazione dalla fattura nostalgica, che regala ricche emozioni dovute dall’essenza di un disegno semplice e naturale. L’eleganza è donata da un ritmo sincopato dettato da una sceneggiatura lenta che definisce i personaggi attraverso le proprie singole personalità e che quindi esulano dalla categorie alle quali il “mondo del tableau” vorrebbe incasellarli. Laguionie è squisitamente smaccato nell’ispirarsi ai lavori degli autori sopra-citati in quello che diventa un compendio di rara sensibilità artistica volteggiato in una narrazione che affronta, con ironia e sensibilità al tempo stesso, anche le idiosincrasie, le paure e i temi di quelle straordinarie figure.
Abbiamo dovuto attendere l’home video per vedere finalmente resa pubblica l’edizione italiana dell’opera attraverso la distribuzione di Koch Media (in dvd e blu-ray), nonostante La tela animata sia stata un’opera molto apprezzata in patria dove ha ricevuto critiche entusiastiche ed è stato candidato ai premi César come “Miglior film animato”. Ma è cosa risaputa che ormai in un mercato cinematografico dove l’animazione è una fetta sempre più ghiotta del Box Office non solo nel periodo natalizio, l’autorialità troppo raffinata, ma a conti fatti nostalgica, non può competere con la tecnologia sempre più dettagliata della computer grafica e del 3d. Ma la Francia, sempre in barba alle mode, continua verso questo tipo di produzioni. Lo abbiamo visto anche con i recenti Ernest et Célestine, Une vie de chat (da noi inedito) e il discusso La bottega dei suicidi.
La tela animata
Le tableau
Regia: Jean-François Laguionie
Voci originali: Jean Barney, Chloé Berthier, Julien Bouanich, Serge Faliu
Produzione: Francia, 2011
Durata: 77’
Distribuzione dvd: Koch Media, dicembre 2012
Caratteristiche: lingua italiana (Dolby Digital e DTS) e francese (Dolby Digital) con sottotitoli in italiano per non udenti; photogallery
Category: Cinema