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Aserejé e la calda estate 2002 firmata Las Ketchup! : Fuori le Mura


Aserejé e la calda estate 2002 firmata Las Ketchup!





28 gennaio 2013 |



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Music Generation
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Sono le meteore della musica italiana e non, artisti che hanno avuto successo per una stagione o due e poi sono spariti dalle scene. Fuori Le Mura vi guida in un viaggio tra le stelle (cadenti) dei grandi successi e dei tormentoni degli ultimi trent’anni. Con un occhio al passato e uno al futuro.

L’estate è spesso complice di clamorosi quanto inaspettati successi che durano il tempo di una sola stagione e amplificano, per il fortunato cantante di turno, il miraggio di una carriera nel mondo della musica. Un motivetto semplice e poco pretenzioso è l’ideale per la calda stagione in cui dimenare il bacino diventa il pretesto principale per divertirsi. Lo sanno bene le Las Ketchup che, direttamente dalla Spagna, nel 2002 confezionarono una hit destinata a diventare un successo internazionale e scalare le classifiche europee. Figlie di El Tomato, chitarrista di flamenco celebre in Spagna, le Las Ketchup spuntarono dal nulla nel giugno 2002 con Aserejé, filastrocca non-sense che raggiunse il primo posto in tutte le hit parade dei Paesi europei. Protagonista del brano, il giovane Diego si avvicina alla postazione del deejay della spiaggia chiedendogli di suonare la sua canzone preferita (Rapper’s Delight dei The Sugarhill Gang) e, avviata la canzone, Diego scende in pista per ballare e canticchiare il ritornello storpiandone le parole perché non conosce l’inglese. L’idea delle tre sorelle Munoz si rivela vincente, e il brano diventa un tormentone destinato a rimanere nella storia delle hit estive degli anni 2000. Tradotta in inglese con il titolo di The Ketchup Song nonché in portoghese e persino in cinese, la canzone ha svoltato la vita di Lola, Lucia e Pilar che per qualche anno hanno tentato di bissare i fasti di Aserejé con scarsi risultati.
Accusate di satanismo per il ritornello del singolo e la copertina dell’album di debutto che sembra raffigurare il numero del diavolo 666, la musica delle Las Ketchup è stata vietata in Porto Rico e nella Repubblica Domenicana per l’allusiva contemplazione a Satana cui il ritornello non-sense di Aserejé sembra rivolgersi. Addirittura l’immaginario Diego sembra essere il diavolo stesso che invita a canticchiare il motivetto additato quale inno satanico. Che sia stata una furba operazione di marketing per far salire vertiginosamente le già tanto premiate vendite del disco non è dato saperlo, di certo la montatura della storiella del diavolo all’epoca aumentò l’interesse verso le tre sorelle.

Per rivendicare la propria paternità, nel 2002 fu pubblicato il primo album intitolato Hijas del Tomate (letteralmente Figlie di El Tomate) che non suscitò interesse al di fuori della Spagna, dove fu pubblicato il secondo singolo Kusha las Payas. Nel 2004 le sorelle Munoz presenziarono al Festival di Sanremo in concorso con il brano Single di Danny Losito, anche se la necessità di questo duetto unilaterale (canta solo Losito) appare più da traino per la popolarità delle ragazze che come valore aggiunto di un brano che è stato prontamente dimenticato. Due anni dopo al trio si aggiunge Rocio, la quarta sorella, e insieme concorrono all’Eurovision Song Contest con il brano Un Bloodymary in rappresentanza della Spagna. Singolo, partecipazione e album, si rivelano un autentico fallimento e le Las Ketchup vengono licenziate dalla casa discografica che pone la parola “fine” alla loro carriera discografica.

Chi di tormentone ferisce di tormentone perisce, le ragazze non sono riuscite a costruirsi una credibilità artistica che esuli dal banale motivetto ancheggiante che le ha resi tanto popolari, destinandole al dimenticatoio discografico.

Guarda il videoclip di Aserejé



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Category: Musica