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La dea dell’amore : Fuori le Mura


La dea dell’amore





7 gennaio 2013 |



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Se Antonello Avallone viene considerato il “Woody Allen italiano” un motivo ci sarà. Sarà il fatto che Avallone rappresenta il genio newyorkese dall’ormai lontano 1992, ma vedendolo recitare sul palco sembra davvero di vedere Woody Allen. Stessa mimica, stesse espressioni, stessa ironia pungente e perfino la voce è piuttosto simile a quella dell’indimenticabile Oreste Lionello (voce storica di Woody Allen).

Portare in scena una sceneggiatura nata per il grande schermo, come è noto, non è un’impresa da poco. Sono pochissimi i film che riescono ad adattarsi alla scena teatrale. La cosa che colpisce di questo La dea dell’amore, riadattato da Giorgio Mariuccio, è proprio questa sua naturale conversione da cinema a teatro, senza perdere nulla per strada. In altre parole, la riproduzione in scena della pellicola di Woody Allen, miracolosamente, lascia intatto il valore artistico dell’opera. Sembra davvero un testo teatrale.

Bisogna poi considerare che Avallone porta sul palco del Teatro dell’Angelo una riproduzione fedelissima del film. I dialoghi, ovviamente il pezzo forte di ogni creazione di Woody Allen, sono intatti. Assolutamente invariati, così come la storia e la rappresentazione del coro greco, elemento che fa da sfondo alle vicende di Lenny.

Da segnalare la prova degli interpreti. Un testo di Woody Allen, infatti, porta con se una grossa responsabilità per gli attori, specialmente a teatro, dove non si può contare sul ciak ripetuto. Ritmo, dialoghi serrati, sempre sull’orlo dell’ironia più sottile, scambi rapidi di battute. Oltre al perfetto Antonello Avallone, di cui già si è detto, bravissima Ketty Di Porto, nel ruolo della strampalata prostituta e attrice porno Linda Ash (in arte Judy Orgasm), che non fa rimpiangere Mira Sorvino (premiata con un Oscar come migliore attrice non protagonista). Sergio Fiorentini, inoltre, semplicemente magistrale nel ruolo di capo-coro greco che interagisce direttamente con Lenny, alle prese con le sue peripezie che lo porteranno a cercare la madre naturale del suo piccolo e geniale figlio adottivo ed a imbattersi con Linda Ash.

Molto elegante e curata la scena, anche questa molto fedele agli interni del film originale, così come le musiche. Insomma, se l’obiettivo di Antonello Avallone era quello di portare in scena La dea dell’amore senza modificare nulla e dimostrare così che il testo di Allen è perfettamente compatibile con il palcoscenico, la prova è stata assolutamente superata.

Consigliato sia ai fan di Allen che a coloro non hanno mai visto il film.

La dea dell’amore
di Woody Allen
fino al 3 febbraio al Teatro dell’Angelo di Roma
adattamento di Giorgio Mariuccio
regia di Antonello Avallone
con Antonello Avallone, Ketty Di Porto, Sergio Fiorentini, Patrizia Ciabatta, Giusi Zaccagnini, Francesco Marioni, Michele Uliano, Silvia Vitale, Ivano Salamida, Daniele Di Matteo, Salvatore Rivoli, Giulia Di Nicola



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Category: Roma, Roma-Teatro