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Senza Confini. Ebrei e Zingari : Fuori le Mura


Senza Confini. Ebrei e Zingari





26 novembre 2012 |



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Ebrei e Zingari, due popoli apparentemente lontani, ma che hanno condiviso la crudele esperienza della deportazione, nel secondo conflitto mondiale, e  nel corso della storia sono stati costretti al nomadismo, per difendere la propria indipendenza in stati dove erano considerati ‘stranieri’ non graditi dalla comunità occidentale industrializzata. Pur non avendo una terra, ebrei e zingari hanno custodito gelosamente la propria identità di popoli con una propria cultura, tradizione e spiritualità, attraverso cui cercano costantemente di comunicare. Il presupposto per avere un buon dialogo è che entrambe le parti siano disposte ad accogliere e conoscere l’altro, il diverso da noi. Questo l’esperimento condotto da Moni Ovadia nel suo concerto-spettacolo ‘Senza Confini. Ebrei e Zingari’, in scena al Teatro Vittoria fino al 2 dicembre. Un incontro di sonorità che trova forma nel sincretismo musicale della piccola ma straordinaria orchestra Moni Ovadia Stage, che offre un’esperienza di ascolto davvero unica. Musicisti italiani e rom-sinti rumeni insieme per testimoniare il valore universale della musica, linguaggio altro molto spesso sottovalutato, ma in grado di comunicare indistintamente e in forma diretta a ciascun individuo, superando ogni confine reale o ideologico, che ancora oggi sfocia troppo spesso nel razzismo.
Lo spettacolo apre una finestra sul mondo ‘zingaro’, narrandone la storia attraverso la propria musica e le parole di Moni Ovadia, mai invadenti, compaiono ad offrire delle brevi note all’ascolto, evidenziando i punti di contatto tra musica Ebrea, Zingara e non solo. Gli stessi strumenti o suoni riconducibili a diverse culture, esprimono l’esistenza di quel legame sonoro che unisce nel profondo ogni civiltà, costituita da esseri umani che sin dall’antichità, in ogni angolo del mondo, sentono la necessità di esprimersi attraverso la musica.
Quella rom non è forse la musica più antica ma è sicuramente una delle più ricche, costituita da una grande varietà di suoni, frutto del lungo peregrinare e influenzata dal susseguirsi di incontri con altre culture e tradizioni. In ‘Senza Confini’, l’Orchestra di Moni Ovadia propone versioni davvero uniche di brani tratti dalla tradizione musicale rumena, russa e greca, aggiungendo quel tocco di sonorità mediterranee che completano la ‘variopinta’ rapsodia, regalando agli spettatori un piacevole spettacolo e una profonda riflessione sulla concreta possibilità per ognuno di superare ogni tipo di confine, lasciando spazio ad una convivenza pacifica e costruttiva.

 

Senza Confini. Ebrei e zingari
Di: Moni Ovadia
Con: Paolo Rocca (clarinetto), Massimo Marcer (tromba), Ennio D’Alessandro (clarinetto), Albert Florian Mihai (Fisarmonica), Marian Serban (Cymbalon) e Marin Tanasache (Contrabbasso)
Produzione: Promo Music
Suono: Mauro Pagiano
Teatro Vittoria – Piazza di Santa Maria Liberatrice, 10



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Category: Musica