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Emersi ed emergenti: il saggio Stefano Benni e la giovane Elena Testi a Umbria Libri : Fuori le Mura


Emersi ed emergenti: il saggio Stefano Benni e la giovane Elena Testi a Umbria Libri





12 novembre 2012 |



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È un giovedì tiepido quello di Perugia, giunta alla sua seconda giornata da dedicare a montagne di volumi, da presentare, leggere, su cui riflettere all’interno di Umbria Libri. Evento che, dopo il successo, con un boom di presenze, nella prima parte a Terni, si è mosso verso il capoluogo. Un autore emerso e saggio, Stefano Benni, e un’autrice emergente, con una chiara idea di inchiesta giornalistica, Elena Testi, nella giornata di giovedì 8 novembre, fra lo storico teatro Pavone e la suggestiva Rocca Paolina.

“Questo teatro non è più rosso” ha osservato, spalle al palco, una donna di mezz’età che non si è liberata dal suo cappellino indossato per difendersi dal freddo vento che tipicamente abita il corso Vannucci di Perugia. Una platea di tanti giovani che già sono entrati portando in mano Di tutte le ricchezze, ultima fatica di Benni che arriva sul palco – sono le 17.20 circa – vestito di scuro e canuto, per semplicità e per saggezza. Un’ora di immersione nella trama dell’ultimo libro dell’autore bolognese, in personaggi della natura che si animano per raccontare con puntualità il mondo degli umani, visto da fuori. Per definire la vicenda del professor Martin, rifugiatosi sull’Appenino, fra Toscana, Emilia e Umbria, per una seconda stagione di vita. Il simpatico decalogo del buon cane, la ricetta del vitello “Ricordati di me” – “che le ricette fanno vendere” spiega, ironico, l’autore al pubblico – il dialogo fra il protagonista e una “monumentale” mucca sul vegetarianismo, il soliloquio di un saggio tasso sul desiderio. Questi alcuni dei passi che Benni ha decantato al suo pubblico e che, come non poteva succedere altrimenti, hanno preso vita negli interstizi dello storico teatro perugino. Poi – sono circa le 18.10 – l’intervista di Marco Ruffini all’autore, semplice e forte nelle sue posizioni. Dall’isolamento alla solitudine, dalla scrittura all’atto generativo del nuovo libro, dalla riflessione sul talento, Thelonious Monk compreso, al racconto della passione, da Nabokov in giù. Così, il moto del protagonista di isolarsi per poi “spiare la vita altrui” come ogni scrittore fa, a detta di Benni. “Mangiamo facce, gerghi, lingue e persone che diventano personaggi”. E ancora il monito agli aspiranti scrittori, che certamente si nascondono in platea, di proseguire in forza di “talento e disciplina”. Quindi la passione, quando il pubblico scoppia in un fragoroso applauso al commento che arriva repentino da Benni: “è difficilissimo parlare di Lolita dopo vent’anni di puttanieri”. Questo Benni è forte e maturo, certo e definito nelle sue idee e, per questo più di tutto, molto amato. Ma sono già le 18.30 ed è ora di spostarsi nella Rocca Paolina.

La sala della Cannoniera è un’atmosfera luminosa che lavora a contrasto con il volume al centro dell’incontro. Si chiama Inchiesta sul satanismo in Umbria. La trama nera e il mostro di Foligno e raccoglie l’avventurarsi di una giovane giornalista umbra, Elena Testi, in un mondo che terrifica ancora. Le mura storiche accolgono così il presente, nella sua forma più atroce. Il culto di Satana, in epoca contemporanea, muta per diventare sadismo, mercato nero degli organi, sfruttamento di uomini, donne e bambini. Infanti qualche volta rubati alla decadenza di conflitti intestini, come ce ne sono in centinaia di terre, nel mondo, qualche volta sottratti al calore delle proprie famiglie, come nella storia di Simone Allegretti, capitolo di cronaca umbra che si intreccia con l’inchiesta. Perché il piccolo Simone, morto in circostanze sospette, viene ricondotto a quello schema d’azione che fece di un bambino, per certe sue particolari caratteristiche – come spiega l’autrice senza presunzione di certezza –, una vittima sacrificale da spendere all’interno di una setta. Al tavolo, in circa un’ora di dibattito,  il desiderio di informare e rendere partecipi tutti, farli uscire dai propri schemi di sicurezza e render pubblico quello che succede anche nel cuore verde d’Italia, che il Ministero degli interni colloca al quarto posto per presenza di sette sul territorio, in Italia. E poi, più di tutto, la lotta contro la violenza, quella che l’ignoranza non combatterà mai e che solo il coraggio di denuncia, da riconoscere all’autrice umbra, potrà un giorno debellare.



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Category: Libri