Il comandante e la cicogna
Leo è un quarantenne vedovo che cerca, spesso senza successo, di dividersi fra la sua ditta di servizi idraulici, il ben più duro mestiere di padre e le apparizioni notturne della moglie defunta che fra una sniffata al barattolo del caffè e una lamentela sui posti letto in Paradiso, gli dà qualche consiglio su come gestire i due figli adolescenti. Diana è una giovane artista squattrinata e sfigatella, il suo carattere mite è causa di sberleffi da parte dei datori di lavoro che tardano nei pagamenti. Sempre in bolletta, ogni mese fa fatica a trovare i soldi da dare al suo padrone di casa, tale Amanzio, un uomo che passa le giornate a imparare le più disparate lingue straniere e a gironzolare per la città nelle vesti di moralizzatore. Anime solitarie e apparentemente senza punti di contatto alcuno, fino a quando sulla scena non entra l’avvocato Malaffano, un uomo completamente devoto al dio denaro che commissionerà a Diana il dipinto di una parete e a cui si rivolgerà Leo per sistemare una faccenda privata. Lavoro che l’avvocato sarà lieto di svolgere gratis dietro un “favoretto”. Intanto Elia, il secondogenito, fa amicizia proprio con Amanzio che lo aiuterà nella ricerca di Agostina, la cicogna che sembra essere scomparsa nel nulla. A fare da sottofondo indomito e sapiente, i grandi della storia. Che con il loro occhio intimidatorio ma al contempo tranquillo (o forse sarebbe meglio dire… rassegnato) sembrano osservare le cattive gesta della gente oggi.
Era dai tempi di Agata e la Tempesta che Silvio Soldini non realizzava una pellicola allegorica e dalle atmosfere surreali. A essere messi sotto torchio, addirittura dai grandi che hanno fatto la storia, sono la corruzione e il malcostume che sembrano camminare vittoriosi sul territorio italiano di oggi. Un’Italia che, almeno secondo il parere di Garibaldi, sembra ormai essere condannata alla decadenza perpetua. Soldini non tralascia nessun male dell’epoca contemporanea, né quello presente nei grandi, né tantomeno la cattiveria dei più piccoli. C’è chi si fa comprare per “un tozzo di pane”, chi predica la morale senza nemmeno conoscerne il significato, chi mette su youtube video hard dell’ex ragazza e chi sopravvive truffando la gente comune. Il tutto sotto la “supervisione” di Garibaldi, Cazzaniga, Leopardi e Da Vinci, che non posso fare altro che assistere a cotanta giungla. Un film corale, dove ogni personaggio rispecchia in modo davvero realistico e coerente, seppure nella loro follia, squallori, vizi e rimasugli di virtù (che guarda caso appartengono al ragazzino isolato e deriso) dei cittadini di oggi.
Il comandante e la cicogna è unico nel suo genere, tocca picchi di ironia, satira e fantasia ben mixati. Sono ormai anni che assistiamo a pellicole che ripropongono malesseri e scempi della società di oggi. Il commento dei protagonisti di ieri a tali malefatte è sicuramente il fiore all’occhiello dell’ultimo film di Soldini.
Il comandante e la cicogna
Regia: Silvio Soldini
Sceneggiatura: Silvio Soldini, Doriana Leondeff, Marco Pettenello
Cast: Alba Caterina Rohrwacher (Diana), Valerio Mastandrea (Leo), Giuseppe Battiston (Amanzio), Claudia Gerini (Teresa), Luca Zingaretti (avv. Malaffano), Giselda Volodi (gallerista), Giuseppe Cederna (direttore supermarket), Fausto Russo Alesi (agente immobiliare)
Paese: Italia, 2012
Durata: 108′
Distribuzione: Warner Bros
Uscita: 18 Ottobre 2012
Category: Cinema