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Veronica : Fuori le Mura


Veronica





1 ottobre 2012 |



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Molto spesso sono le sensazioni impercettibili e impalpabili che ci riportano alla mente i colori e le emozioni del passato. Alla ricerca del significato di una vita di rimpianti e soddisfazioni, dolori e piccole felicità. E sono quei momenti che inducono alla consapevolezza di se stessi e del proprio esistere. È questo forse il vero senso del romanzo di Mary Gaitskill, Veronica, opera anomala di una scrittrice anomala, che attraverso la tecnica del flashback ripercorre la vita di Alison, oggi donna di mezz’età e addetta alle pulizie per lo studio di un amico, malata nel corpo e nello spirito: è affetta da epatite C e ha la consapevolezza di aver in qualche modo distrutto la sua vita. I ricordi, riportati alla mente in un solo giorno, sono quelli di un passato diviso fra la contestazione e la libertà sessuale della San Francisco degli anni Settanta e le passerelle della moda di New York e Parigi del più vacuo decennio successivo. Vacuo solo apparentemente, perché in quegli anni l’ombra dell’AIDS è tangibile e impietosa che ha colpito Veronica, amica più grande di Alison, ma senza il suo charme e la sua bellezza. Intelligente e brillante, Veronica è legata dall’amore per un bisessuale che le trasmette la malattia e con cui condividerà la tragica fine.

Mary Gaitskill sembra affondare vagamente nelle pagine del suo vissuto – perlomeno nella ricerca delle ambientazioni – per costruire la vita della sua Alison. Autrice dalla figura eccentrica, la Gaitskill, prima di intraprendere questa carriera, fu tante altre cose durante gli anni Settanta. Dopo essere fuggita di casa appena sedicenne fece moltissimi lavori, dalla fioraia alla spogliarellista, dalla babysitter alla prostituta, il tutto per sbarcare il lunario e vivere quegli anni complessi, storicamente affascinanti quanto indelebilmente dolorosi. Un momento ricco di fallimenti e successi, ritratto di un mondo che cambiava, prima di tornare indietro al suo bigottismo e alle sue tragiche consapevolezze. Il momento di un passaggio solo illusorio. È lo spaccato di quegli anni, quindi, a dominare la costruzione narrativa di un’opera letteraria fatta di avvenimenti più che di sensazioni, oltre che di sesso, di ribellione, di masochismo, di droga, di perversioni, della povertà più estrema, di interni borghesi, della disillusione dei vincoli famigliari.

Il personaggio di Veronica, che si lascia piuttosto desiderare nell’asse narrativo nonostante sia l’oggetto del titolo, è in realtà metafora di tutto quel momento storico, di quegli anni, di quelle vite e quindi a conti fatti è molto più protagonista di Alison, questa signora Dalloway di fine millennio, che ripercorre la sua vita in un solo giorno. Non a caso, Veronica, col romanzo di Virginia Woolf, non condivide solamente la tecnica narrativa del flusso di coscienza, ma gran parte della struttura (come già accaduto con il romanzo premio Pulitzer del 1999 di Michael Cunningham Le ore, che a sua volta ha in comune con quello della Gaitskill il tema portante dell’AIDS): l’affinità della protagonista con un altro personaggio, Septimius, che pur essendo sul fondo della vicenda finisce col diventarne il perno, la discontinuità del flusso del racconto, la cristallizzazione del tempo, la peculiarità del periodo storico, sottolineato dalle mode e dai costumi, le stesse caratteristiche dei personaggi e così via.

In Veronica le vite dei personaggi, infatti, in particolare proprio delle due donne, si infrangono come balene spiaggiate lasciandosi alle spalle l’oceano del tempo, sulle forme di un’ideologia storiografica che fa scontrare mito e realtà riducendoli entrambi in frantumi. I personaggi sul fondo sono invece ombre, messi alla berlina a regola d’arte, ma non senza quella pietas necessaria per una consapevole immedesimazione del lettore, al fine di costruire un ritratto sociale che non lascia scampo: padri, madri, sorelle, datori di lavoro, amici, compagni, amanti sono tutti sotto la lente del microscopio per il fine di un’attenta analisi umana.

Finalista nel 2005 al National Book Award, Veronica è un romanzo che si appropria di un flusso di coscienza perso tra il presente e il passato attraverso il ritratto di queste due donne distrutte dalla vita, in un contrasto doloroso di splendore e perfezione, decadimento e fallimento. Grande tecnica narrativa al servizio di forti psicologie, di grandi animosità. Il crudele ritratto di un tempo che di mitico aveva solo le sue speranze e l’inconsapevolezza delle sue paure. Alla ricerca di un’eco della propria esistenza.

Veronica
Autrice: Mary Gaitskill
Traduttrice: Dora di Marco
Casa editrice: Nutrimenti, 2012
Pagine: 267
Prezzo: 18€



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Category: Libri