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Reality : Fuori le Mura


Reality





1 ottobre 2012 |



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Luciano è un pescivendolo napoletano sposato e con due figli. Una vita mediocre, povera, che lo porta a truffare le vecchiette vendendo oggetti da cucina poco identificabili per arrotondare. Tuttavia la sua simpatia travolgente, il suo carattere esuberante, la sua gioia di vivere lo hanno reso amatissimo dai suoi concittadini. È, infatti, ospite graditissimo di matrimoni e feste, dove con un look stile drag queen si diletta ad allietare gli invitati con balli, canti e racconti divertenti. Sarà proprio nel corso di una di queste feste l’inizio della sua fine. Durante un ricevimento nuziale si imbatterà in  Enzo, vincitore del Grande Fratello, nonchè idolo dei suoi bambini. La sua vita, fatta di feste, serate in discoteca, aereo privato, limousine, applausi scroscianti, autografi, il motto “Never give up”, elettrizza Luciano a tal punto che diventa l’unico modello da seguire. I provini per  la nuova edizione del programma di canale 5 sono imminenti, perchè non seguirne le orme?  Le sue battute sagaci gli permettono di accedere alla seconda fase dei provini, a Roma. Osannato come un eroe in patria dai cittadini ormai completamente soggiogati da quel compaesano che presto vedranno in televisione, la vita reale  di Luciano si piega al “dio” spettacolo. La fame di successo e la sete di visibilità prendono il sopravvento. Complici una  buona fetta dei suoi familiari completamente servili nei suoi confronti al punto di chiamarlo “don”, investe tutto per una chiamata che forse non arriverà mai. Vende la pescheria, cede i suoi mobili, si costruisce un confessionale in casa per fare le prove. L’uomo Luciano non esiste più.  Da adesso in poi esistono solo le sue ossessioni e le sue manie che lo divorano poco a poco. Un lungo, lento, inesorabile declino fisico e psicologico ha inizio. L’apparenza ha la meglio sull’essenza, ma nella società di oggi non è poi proprio questa ad avere sempre la meglio?

Io appaio dunque sono: potrebbe essere questo il sottotitolo dell’ultimo lavoro di Matteo Garrone. A quattro anni dall’eclatante successo di pubblico e di critica con Gomorra, il giovane regista romano cambia genere, ma le carte per confermare il dominio del precedente sono tutte ben servite. Nonostante Garrone abbia a più riprese dichiarato nel corso della conferenza stampa che il suo film non vuole essere un “j’accuse” nei confronti del mondo dello spettacolo e in particolare verso i reality show, la pellicola arriva proprio in un momento storico di grande confusione generazionale.  La società di oggi sembra coltivare solo un obiettivo: avere quei 5 minuti di notorietà per urlare al mondo intero la propria esistenza. La televisione non viene più vista come fonte di guadagno, ma un atto che sottolinea che tu esisti al mondo, ne fai parte come singolo e non solo come comunità. Luciano se all’inizio vede la sua partecipazione al Grande Fratello come rimedio ai suoi sacrifici, quasi un riscatto sociale, piano piano inizierà a cercare lo “sguardo” degli altri. Essere riconosciuto per strada, osservato, spiato, vezzeggiato, sarà l’unica sua ragione di vita,  l’unico modo per avere un’identità. La sua viene completamente annichilita, stracciata dalle identità, che siano 2, 20, 1000 non importa, affibiate dagli altri.

Non meno importante è  la caricatura di questi “altri”: personaggi folcloristici, grossi, sempliciotti, i cittadini si piegano, come vassalli, all’eroe di turno. C’è chi inizia a chiamarlo “don”, chi vive con la speranza che il successo di Luciano diventerà anche il  “suo” successo, chi non vuole essere dimenticato una volta che riuscirà a varcare la soglia della porta rossa. La notorietà di un cittadino diventa la notorietà di tutti. L’intero paese avrà così modo di essere conosciuto, segnalato, visitato, e non sarà più solo un mero puntino sulla cartina geografica, ma luogo turistico e di attrazione. E’ Il potere della televisione. Potere che negli ultimi anni sembra essere indistruttibile e invincibile. Anche i recenti fatti di cronaca ne sono un esempio. Paesi dove sono stati compiuti degli omicidi diventano mete turistiche, i luoghi dove sono avvenuti i terremoti mete di pellegrinaggio da fare un baffo a Terracina o Assisi. Il mondo intero è pienamente soggiogato dalle immagini trasmesse dalla tv. Che riguardano un personaggio, un luogo, un fatto poco importa. È la televisione che ne parla, dunque esiste, c’è. E io per esserci, per esistere, devo passare da quel canale, altrimenti continuo a essere un signor nessuno.

Partito da un’idea validissima, la sceneggiatura offre tanti e molteplici punti di riflessione, senza tralasciare un atmosfera fiabesca che ha reso il film ancora più interessante, al punto tale da domandarsi: ma alla fine è tutto un sogno o realtà? Allo spettatore la fatidica risposta.

 

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Reality
Soggetto di: Matteo Garrone, Massimo Gaudioso
Sceneggiatura: Maurizio Braucci, Ugo Chiti, Matteo Garrone, Massimo Gaudioso
Con: Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando Paone, Graziella Marina, Nello Iorio, Nunzia Schiano, Rosaria D’Urso
Regia: Matteo Garrone
Produzione: Domenico Procacci, Matteo Garrone
Distribuzione: 01 Distribution
Anno: 2012, 115′, 28 settembre 2012



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Category: Cinema