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Ritratto di famiglia in un interno | Fuori le Mura

Ritratto di famiglia in un interno

23 luglio 2012

di

Model Home, premiato esordio letterario di Eric Puchner, è uno di quei grandi romanzi americani che non si dimentica

Finalista (insieme al libro evento dello scorso anno, Il tempo è un bastardo di Jennifer Egan) al PEN/FaulknerAward per la narrativa, Model Home, l’esordio letterario di Eric Puchner, docente di letteratura in un college americano, è quello che in gergo potrebbe essere definito il grande romanzo americano. Di quelli complessi, profondi, lunghi, ben scritti, che raccontano di una famiglia i cui sogni vengono spezzati e vanno alla deriva con la consapevolezza di tutti i loro fallimenti e il crollo delle proprie certezze. Gli Ziller si sono da poco trasferiti in California dal freddo e provinciale Wisconsin per permettere al capofamiglia Warren di fare affari nel settore immobiliare attraverso case economiche nel deserto circostante. Vivono nella ridente zona residenziale della cittadina marittima di Palos Verdes dove la moglie Camille, occupata a tenere unita la famiglia, si sente sempre più insicura sul suo matrimonio e la sua vita a causa degli strani comportamenti del marito, il figlio maggiore, il diciassettenne Dustin, sembra avere il mondo ai suoi piedi, bello e affascinante è fidanzato con la ragazza più popolare del quartiere e sta per andare alla UCLA, la sedicenne Lyle disprezza invece la superficiale vita californiana e si sente a disagio con il proprio corpo, ma allo stesso tempo anela ad essere tutto ciò di cui ostenta il rifiuto, l’undicenne Jonas è invece timido e assume comportamenti anomali e compulsivi.

Nonostante queste sotterranee inquietudini, che sembrano acuirsi col tempo, tutto procede nel migliore dei modi per la famigliola, ma la scoperta di una discarica cancerogena nel territorio circostante l’investimento di Warren fa fallire il progetto immobiliare e fa perdere alla famiglia tutti i propri soldi costringendoli oltretutto proprio ad andare a vivere in una di quelle case, lontano da tutti in quel deserto desolato. Questo sarà solo l’inizio di una lenta quanto inevitabile disgregazione, che porterà tutti lontani e verso strade e vite totalmente diverse dai progetti originari: Warren, in conflitto con la propria fallibilità, diventerà un venditore porta a porta di coltelli e si lascerà totalmente sconfiggere dalle circostanze, Camille, da angelo del focolare piccolo borghese si trasforma in una donna sempre più dura e nevrotica, accettando con discernimento la fine inevitabile della sua vita famigliare, Dustin vedrà infrangere tutto il suo futuro in seguito ad un incidente nel quale resterà ustionato per buona parte del suo corpo, Lyle al contrario fiorirà inaspettatamente nel corpo e nello spirito per fuggire il più lontano possibile da tutto quel dolore, mentre Jonas, in fondo testimone incompreso e bistrattato, sarà la vittima inconsapevole e quello che pagherà maggiormente il prezzo di tutto quel disastro, costretto a raccogliere i cocci, suo malgrado, di tutte le vite che gli sono intorno attraverso il destino che tocca inequivocabilmente tutti i figli minori: assistere impotenti di fronte al fatto che tutto il meglio se ne è andato e le persone si allontanano “come satelliti alla deriva”.

Ambientato fra l’estate del 1985 e l’inverno del 1986, Model Home è uno di quei romanzi che sfrutta topoi a lungo carburati nella classicità del romanzo americano, amplificati nella sua forma fra dolori privati contestualizzati in un preciso periodo storico, in questo caso gli anni Ottanta, che sottolinea i rimpianti e le illusioni di un mondo passato che non esiste più, attraverso un’infanzia e un’adolescenza, quella dei tre giovani Ziller, ormai baluardo di un tempo malinconico e doloroso come quello della crescita e di tutte le conseguenze che questo comporta.

Il fallimento non è solo quello degli Ziller, ma di tutta una società che è cresciuta e si è sviluppata attraverso le consapevolezze della propria classe piccolo borghese, e risulta ancora più forte nel romanzo attraverso una prosa caustica e drammatica al tempo stesso. Puchner, infatti, possiede un’ironia sottile, capace di evidenziare le contraddizioni di un mondo che nasconde i propri disagi quanto più questi sono evidenti. L’autore è capace di costruire e tessere personaggi in maniera perfetta, lineare, sembra che questi Ziller li conosciamo di persona e piano piano comprendiamo tutta la loro natura fino ad immedesimarci in ciascuno di loro e a soffrire per tutto quello che intimamente hanno perso. Uno dei più bei ritratti di un interno famigliare dell’ultimo decennio di letteratura statunitense. Leggendo Model Home si assapora la bellezza e la forma di una scrittura estremamente consapevole, dove la tecnica è a servizio di temi, toni e sofferenze universali.

Model Home
Autore: Eric Puchner
Casa editrice: Cult Editore (gruppo Barbès)
Pagine: 472
Prezzo: 15,90€

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