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The Way Back: il ritorno come ragione di vita | Fuori le Mura


The Way Back: il ritorno come ragione di vita

9 luglio 2012

di Tania Marrazzo

Dalla Siberia al deserto del Gobi, Peter Weir racconta l’incredibile impresa compiuta da un gruppo di uomini che nel 1940 fuggirono dai Gulag sovietici

Dopo nove anni da Master and Commander il regista di Picnic a Hanging Rock, L’attimo fuggente e di The Truman show torna sul grande schermo con The way back un film che, a dir la verità, ha tardato non poco ad essere acquistato dalla distribuzione nostrana. Presentato al Telluride Film Festival nel 2010 il film è uscito in patria e nella maggior parte dei paesi nel 2011 e solo in Italia, Giappone e Colombia nel 2012. Diretto e scritto da Peter Weir insieme a Keith Clarke l’idea nasce da The long walk: the true story of a trek to freedom (pubblicato in Italia con il titolo Tra noi e la libertà), memorie di Slavomir Rawicz, tenente polacco che durante la Seconda guerra mondiale fuggì da un Gulag spingendosi fino in India dove fu salvato dagli inglesi. È della sua storia che parla The way back e della storia di tanti altri prigionieri rinchiusi nei campi di lavoro forzati dell’Unione Sovietica, delle loro sofferenze ma anche della loro lotta per la libertà.

In una gelida notte del 1940 sette detenuti di un Gulag siberiano decidono di fuggire tentando un’impresa impossibile, fra loro Janusz (Jim Sturgess), ufficiale della cavalleria polacca accusato di spionaggio e arrestato a causa di una confessione firmata dalla moglie sotto tortura, Mr. Smith (Ed Harris) ingegnere americano e Valka (Colin Farrel), un Urki e cioè uno dei tanti banditi di strada che avevano il compito di mantenere l’ordine fra i ribelli politici. Questi i tre personaggi principali, quelli sui quali si focalizza principalmente l’attenzione finché non fa il suo ingresso nel gruppo la Irena di Saoirse Ronan. Bisogna partire dal presupposto che più che essere un film sulle atrocità Seconda guerra mondiale, The Way Back è innanzitutto una pellicola che come Into the wild pone sotto la lente di ingrandimento la natura umana ovvero quali sono i comportamenti e le dinamiche di gruppo che sopraggiungono in situazioni estreme.

Al centro della narrazione dunque c’è il viaggio, i circa 10.000 km che nell’arco di 12 mesi Janusz e i suoi compagni percorrono. Attraverso lo scorrere delle quattro stagioni Weir fa sperimentare ai suoi personaggi i disagi più disparati: dal gelido inverno russo al torrido deserto del Gobi passando per le infinite pianure della Mongolia e giungendo sulle aspre vette dell’Himalaya. Il mantenimento di una dignità umana diventa essenziale nonostante il ripiegamento verso la bestialità sia dietro l’angolo, per questo il consolidamento forzato di un insieme di individui sconosciuti diventa a un tratto voluto anche perché necessario per sopravvivere. L’ingresso di Irena turba il precario equilibrio di uomini già provati ma il loro stringersi graduale attorno ad essa diventa il simbolo e la speranza di una ribellione contro lo stato di guerra. Fuggire dal Gulag significa evitare una morte certa andando però incontro ad un’altra probabile morte, ma almeno da uomini liberi.

Immagine anteprima YouTube

The Way Back
Id.
Regia: Peter Weir
Sceneggiatura: Peter Weir, Keith Clarke
Cast: Colin Farrell, Mark Strong, Saoirse Ronan, Ed Harris, Jim Sturgess, Dejan Angelov, Dragos Bucur, Sally Edwards, Igor Gnezdilov, Mariy Grigorov, Irinei Konstantinov, Meglena Karalambova, Alexandru Potocean, Sebastian Urzendowsky
Paese: USA 2010
Durata: 128ʹ
Produzione: Crispy Films, National Geographic Films, On the Road, Point Blank Productions, Scott Rudin Productions, Spitfire Pictures
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 6 luglio 2012

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