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Il silenzio dell’onda | Fuori le Mura


Il silenzio dell’onda

9 luglio 2012

di Erminio Fischetti

Con il suo ultimo romanzo candidato allo Strega, Gianrico Carofiglio è turista in terra romana

Gianrico Carofiglio è entrato nella cinquina del premio Strega grazie a Rizzoli e al suo nuovo romanzo Il silenzio  dell’onda, ma ha perso lo scorso 5 luglio contro Inseparabili di Alessandro Piperno e al colosso Mondadori. Il magistrato barese si allontana da quella durezza magica e crudele della Bari dell’avvocato Guerrieri per spostarsi nella capitale italiana e raccontare altre storie di violenza e perdita. Dopo innumerevoli premi e riscontro del pubblico per le sue opere precedenti, con Il silenzio dell’onda la critica sposta il magistrato barese da scrittore di genere ad autore psicologico.

Due storie che finiscono per intrecciarsi e che procedono su due linee nette: da un lato quella di Roberto, maresciallo dei carabinieri, ex agente infiltrato nel giro internazionale del narcotraffico che, congedato per motivi di salute, si reca due volte a settimana nel centro di Roma da uno psichiatra, dall’altra quella di Giacomo, ragazzino silenzioso e solitario segretamente innamorato di una compagna di classe che ha qualcosa da nascondere. Sullo sfondo di una Roma surreale e silenziosa, Carofiglio costruisce un personaggio arrivato ad uno stallo interiore, che non gli permette di portare avanti la sua esistenza. Roberto è un uomo che vaga fra le strade della città come uno zombie facendo i conti con una vita con la quale è dovuto venire a patti, un padre perso troppo presto e un figlio mai nato, che è stato il prezzo troppo alto da pagare in un sistema che non gli ha lasciato altra scelta.

La scelta di una vita migliore, tranquilla e pacifica, sembra un miraggio troppo lontano, immeritato per certi versi perché Roberto non ha imparato a perdonare se stesso. E forse è invece l’unico passo da compiere quando nella sua vita si affaccia Emma, ex-attrice, con un matrimonio fallito alle spalle e con altrettanti, forse troppi, problemi.

Carofiglio racconta la borghesia romana attraverso i suoi figli viziati e violenti. Il ritratto di quell’ambiente, per quanto troppe volte visto, troppe volte raccontato, forse un po’ banale, focalizza il problema dei rapporti fra le generazioni, gli egoismi di una città egocentrica e narcisista, infantile e stupida, poco accogliente. Ma, nonostante tutto questo, il difetto maggiore del romanzo di Carofiglio è proprio quello dello sfondo, la città di Roma, che diventa humus turistico ben lontano dalle descrizioni della Bari dei suoi romanzi precedenti, dove lo sfondo e il racconto di quella inedita città sotterranea determinano l’analisi di un’Italia e un meridione lontana dai cliché e soprattutto un tutt’uno fra corpo e anima. Qui questo binario risulta tranciato fra il ritratto della borghesia e quello della città, e Carofiglio scrive con l’anima del turista, dell’ospite. Roma non è certo la sua città. E per questo la narrazione ne risente sotto altre linee perché suona falsa, irreale.

Certo, il personaggio di Roberto è ricco di sfumature, di ambiguità psicologiche e rientra perfettamente nei canoni della costruzione di un buon romanzo introspettivo mescolato al giallo, ma di giallo stavolta c’è molto poco e di dubbi, enigmi, introspezione psicologica tanta. Un romanzo esile, che si legge velocemente, che appare corretto nella sua linea narrativa; d’altronde Carofiglio ha sempre dimostrato una penna agile e diretta, ma purtroppo Roberto non è Guerrieri e l’inflazionata Roma non è certo l’inedita Bari da lui descritta, conosciuta e amata. Semplicemente perché è la propria terra. Forse Carofiglio ci aveva abituati troppo bene in passato, ma questo romanzo, che non è un cattivo romanzo sotto l’aspetto tecnico e narrativo, è solo il risultato un po’ affrettato di un luogo che non si conosce troppo bene, e i luoghi sono la base, l’essenza delle opere precedenti dell’autore in questione. Chi però non conosce Roma e chi non ha conosciuto la veridicità della Puglia carofigliana apprezzerà sicuramente il lavoro dell’autore barese.

Il silenzio dell’onda
Autore: Gianrico Carofiglio
Casa editrice: Rizzoli, 2011
Collana: La Scala
Pagine: 304
Prezzo: 19,00€

 

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