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L’omertà dello Stato sui fatti della Diaz : Fuori le Mura


L’omertà dello Stato sui fatti della Diaz





18 giugno 2012 |



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L’avvocatura dello Stato ha richiesto davanti alla quinta sezione penale della Corte di Cassazione l’annullamento con rinvio delle condanne per i 25 tra agenti e alti funzionari della polizia, per quanto riguarda i fatti della scuola Diaz, durante il g8 di Genova nel Luglio del 2001. L’avvocato dello Stato, pur riconoscendo la gravità dei fatti accaduti quella notte, ritiene incosistenti le prove relative alle responsabilità dei 25 condannati dalla Corte d’Appello nel Maggio del 2010. Un colpo di mano che se accolto dalla Corte porterebbe all’annullamento della sentenza d’Appello e con ogni probabilità alla prescrizione, con la conseguente cancellazione di ogni responsabilità per quanto riguarda la notte cilena della scuola genovese. La sentenza che era prevista per Sabato 16 Giugno, è stata rinviata addirittura al prossimo 5 Luglio.

Probabilmente, questa richiesta da parte dell’avvocatura dello Stato, è stata dettata dal fatto che tra i condannati in secondo grado figurano esponenti di primo piano della Polizia di Stato, si pensi ai vari Gratteri, Luperi e Caldarozzi. Per quest’ultimo considerato uno degli artefici degli arresti dei boss Provenzano e Madonia, il suo legale ha chiesto le attenuanti del caso in caso di condanna. Se è vero che per effetto dell’indulto nessuno pagherà con la galera le eventuali condanne in via definiva, queste porterebbero però all’obbligo di abbandonare il corpo per personaggi importanti come costoro e con conseguenti perdite di credibilità per il Viminale. Proprio per questi motivi lo Stato cerca di insabbiare quanto avvenne in quella notte in cui Costituzione e legalità furono sospese.

Dal canto loro, la parte civile del processo chiede verità e giustizia attaccando duramente l’atteggiamento dello Stato, reo di coprire con ogni mezzo l’operato dei suoi servitori, invece di cercare di far luce su una notte buia per l’intero paese.“Purtroppo abbiamo dovuto assistere anche alla scelta dello Stato di non stare dalla parte dei cittadini, delle persone ingiustamente seviziate, data la scelta dell’Avvocatura dello Stato che contesta le condanne”, queste le parole amare dell’avvocato difensore dei presunti torturati di quella notte. Novantatré giovani furono arrestati, molti altri massacrati da chi avrebbe teoricamente dovuto garantire l’ordine pubblico. Indubbiamente quella notte, le forze dell’ordine, si resero protagoniste di una vera e propria mattanza in stile cileno e in caso di mancata condanna definitiva per gli agenti imputati nessuno pagherà mai per quei tragici avvenimenti. Cosa a dir poco inaccettabile per un paese che si ritiene civile e democratico.

Nei prossimi giorni il Senato inizierà la discussione di una legge che introdurrebbe nel nostro ordinamento il reato di tortura che farebbe allungare i tempi di prescrizione per gli imputati in fatti simili a quelli finora descritti. Tuttavia, questa legge, se approvata non avrebbe effetto sul processo relativo alla scuola Diaz. Ciò nonostante, dobbiamo augurarci il successo con l’approvazione del ddl, che sancirebbe un passo di civiltà importante per il paese. D’altronde il provvedimento legislativo non è che un’attuazione della convenzione ONU sulla tortura.

Tornando alla sentenza, come suddetto essa ci sarà solo a Luglio. La Corte di ultima istanza sarà chiamata ad una decisione importante non solo per i massacrati di allora, ma per l’Italia intera. Avallare la copertura di quegli avvenimenti creerebbe una emorragia di fiducia nella magistratura. Lo Stato da una parte e i cittadini dall’altra, in una sfida che appare impari, ma che può potrebbe porre la parola fine su una vicenda che da 11 anni sovente si ripropone. Augurandoci che i giovani contestatori di Genova possano presto avere giustizia per le violenze subite, aspettiamo con estremo interesse la decisione del giudice.



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Category: Attualità