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Dal regista di American History X, Detachment – Il distacco | Fuori le Mura

Dal regista di American History X, Detachment – Il distacco

18 giugno 2012

di Simone Arseni

Un film profondo ed essenziale. Impeccabile sotto tutti gli aspetti

Dal del regista di American History X, Tony Kaye, è nato un film impeccabile: Detachment, in uscita il 22 giugno prossimo.

La storia narra della vita di Henry Barthes (Adrien Brody), supplente di letteratura in una scuola di periferia di una cittadina nord americana. Gli alunni sono difficili da trattare, disincentivati, aggressivi, violenti. Al punto che gli altri insegnanti, nello sforzo di mettersi al loro servizio e di aiutarli, si ritrovano coinvolti in una lotta che li assorbe completamente e va ben oltre le loro energie.
Henry, invece, sembra che non si lasci coinvolgere. È consapevole dei limiti e propri e dei ragazzi che ha davanti. Dunque fa il possibile, ma entro questi limiti. Il suo metodo è ispirato a un pragmatismo cinico ma affascinante, che lo rende benvoluto dagli studenti, anche se distante. Tale distanza, oltre a coinvolgere la vita lavorativa del protagonista e il suo rapporto con gli studenti ed i colleghi, abbraccia tutti gli aspetti della sua esistenza e del suo vivere relazionale. E’, in breve, una distanza tanto vasta da renderlo solitario.

In questa solitudine c’è tutta la forza e tutta la debolezza del protagonista. Una solitudine profonda e spaventosa non combattuta, ma lasciata entrare e  utilizzata come strumento per difendersi dalle illusioni e dalle delusioni presenti e passate.
In questa solitudine, tuttavia, trovano spazio alcune figure importanti che lo accompagnano nella difficile traversata. Sono personaggi in difficoltà, deboli, emarginati, malati, bisognosi d’aiuto, ma proprio per questo riconoscenti e capaci di amare. Saranno loro a dare profondità di sentimenti al protagonista, risvegliando in lui le emozioni più umane, il bisogno di affetto, la compassione e la misericordia.

Nel film non ci sono salvatori né dannati. Ci sono uomini con le loro soddisfazioni e i loro dolori quotidiani, con le loro esistenze difficili e preziose. La sceneggiatura è impegnativa perché ai dialoghi si alternano brevi monologhi di carattere filosofico. La semplicità di tali riflessioni, tuttavia, rende le immagini ancora più toccanti e guida lo spettatore nella conoscenza del protagonista, indagando alcune delle ragioni e delle paure che lo spingono ad agire o a non agire.

Un film impeccabile, nella regia nella sceneggiatura e nella recitazione. Emozionante è l’interpretazione di Adrien Brody, che ancora una volta conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, il proprio talento. Buona anche l’interpretazione della giovanissima Sami Gayle, aiutata anche dalle caratteristiche di un personaggio affascinante e commovente per la sua fragilità.
Le musiche, infine, sono essenziali e toccanti, in linea con lo stile generale del film (come la splendida Empty, di Ray LaMontagne). Credo sia sufficiente per mettersi in fila al botteghino a partire da venerdì 22 giugno.

Immagine anteprima YouTube

Detachment – Il distacco
Regia: Tony Kaye
Interpreti: Adrien Brody, Lucy Liu, Bryan Cranston, Christina Hendricks, James Caan, Renée Felice Smith, Blythe Danner, Marcia Gay Harden, Tim Blake Nelson, Sami Gayle, Doug E. Doug, Isiah Whitlock Jr.
Produzione: USA, 2012
Durata: 100′
Distribuzione: Officine UBU, 22 giugno 2012