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Amore al tempo delle mele | Fuori le Mura

Amore al tempo delle mele

18 giugno 2012

di Sandra Capitano

Un Amore di Gioventù indaga con semplicità e realismo la passione del primo amore e l’impossibilità di dimenticare: un affresco sulla solitudine adolescenziale e la ricerca di se stessi del tutto riuscito

Un Amore di Gioventù (Un Amour de Jeneusse) della francese Mia Hansen-Love – classe ’81, qui al suo terzo film – rievoca le malinconie adolescenziali di una giovane donna in preda alla tristezza romantica tipica del primo amore. Racconta la forza dei sentimenti, il senso di solitudine, la perseveranza, il dolore e la saggezza che ne deriva ed è dunque un film universale, che predilige una regia semplice e diretta priva di virtuosismi, senza per questo rinunciare a una forte personalità stilistica.

La storia si estende su otto anni, che viviamo attraverso i cambiamenti d’umore e di acconciatura della protagonista Camille (Lola Créton), all’inizio del film quindicenne e fin “troppo malinconica”, come dice lei stessa a sua madre (Valérie Bonneton), mentre le spiega la triste inquietudine che accompagna le sue giornate liceali. A 15 anni, Camille è incline a dichiarazioni drammatiche, soprattutto quando il suo fidanzato Sullivan (Sebastian Urzendowsky) sembra non corrisponderla per come lei vorrebbe. “E ‘l’uomo della mia vita”, dice a sua madre, “Morirò senza di te” dice a Sullivan, che se pur innamorato di lei, è interessato ad abbracciare altri interessi della vita, com’è giusto che sia.

Quando Sullivan, di qualche anno più vecchio di lei (17 anni), decide di lasciare la scuola per intraprendere un viaggio alla scoperta di sé in Sud America, per Camille è una tragedia. La vediamo tracciare il suo itinerario con delle puntine su una mappa appesa nella sua cameretta e leggere in lacrime le lettere nostalgiche del fidanzato. Appena lui decide di lasciarla, perché ormai è trascorso un anno e il senso di colpa per averla abbandonata è troppo forte, Camille tenta il suicidio, ma quando il padre le afferma autorevole che “E’ ora di voltare pagina”, lei affronta, quasi inconsapevolmente, un passo verso un futuro più indipendente, scoprendo la sua ambizione per la professione di architetto, insieme alla voglia di abbandonare quella cupezza malinconica durata anni.

A parte qualche momento di lentezza (le scene di Camille e Sullivan in vacanza nella casa di campagna dei genitori a Ardèche) il ritmo del film è meravigliosamente fresco e sorprendente. Non c’è nulla di falso, né di ostentato e persino la vita sessuale dei poco più che quindicenni, è trattata con rispetto, senza moralismi o finte cautele.

Come nei precedenti, Tout est pardonné e Il padre dei miei figli (più manieristo, era ispirato alla leggendaria figura del produttore suicida Humbert Balsan e vinse il Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes nel 2010) anche Un Amore di Gioventù è  pieno di aspetti contraddittori, inspiegabili, tipici della vita e dunque reali. Così abituati alla coerenza del linguaggio cinematografico (soprattutto hollywodiano) non si può che rimanere stupiti e increduli quando Sullivan, che sembra amare Camille per tutto il film, ogni volta la lascia. Ma così è la vita, e il cinema della Hansen-Love non vuole nasconderlo. Anche quando Camille pare aver rinunciato per sempre al suo amore di gioventù, ecco presentarsi un’altra reale incoerenza: una passione, quella per l’architettura, il nuovo lavoro e l’incontro con Lorenz (Magne-Havard Brekke) le hanno sì permesso di liberarsi dalla sua ossessione per Sullivan, ma è proprio la nuova emancipazione a ricondurla a lui, facendole amare due uomini e permettendole di trovare un equilibrio nello squilibrio.

Se è pur vero che non c’è niente di più convenzionale di una storia adolescenziale sulla falsa riga de Il tempo delle mele, è giusto riconoscere che la Hansen-Love riesce a farlo con profondità e saggezza. Entrambi gli attori sono credibili nel rappresentare la vulnerabilità tipica di quell’età, in cui non si è né bambini né adulti, ma il film è meraviglioso per il suo potente sottotesto: “la vita non può essere compresa che tornando indietro, ma deve essere vissuta andando avanti” (Kierkegaard).

La Hansen-Love, oggi trentenne, ci racconta con ansia di volersi tuffare tra i suoi ricordi, nuotando tra i rimpianti, per poi suggerirci che l’addio è sempre un au revoir e mai un adieu.

Immagine anteprima YouTube

Un Amore di Gioventù
Un Amour de Jeunesse
Regia: Mia Hansen-Love
Interpreti: Lola Créton, Sebastian Urzendowsky, Valérie Bonneton, Magne-Havard Brekke
Produzione: Francia/Germania, 2011
Durata: 110’
Distribuzione italiana: Teodora Film, 22 giugno 2012

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