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La Repubblica delle Veline | Fuori le Mura

La Repubblica delle Veline

11 giugno 2012

di Salvatore Carruba

Non sono cantanti e non sono ballerine… sono solo Veline

Da lunedì 11 giugno torna sui teleschermi di Canale5 Veline, show itinerante di Antonio Ricci (condotto da Ezio Greggio) volto alla ricerca della nuova coppia di vallette di Striscia la Notizia. Si aprono i casting e sono tante le ragazze che, attratte dalle luci della ribalta, tentano la fortuna partecipando a quel provino che rappresenta l’occasione per “svoltare” e cambiare vita. Ma dinanzi all’effimera illusione del passeggero momento di gloria, ciò che preoccupa è la crescente voglia di apparire e farsi notare a tutti i costi con la formulapoco studio = tanto successoormai principio cardine di molti contenitori televisivi.

Il ritorno di Veline riesuma una polemica innescata dallo stesso Ricci lo scorso anno quando, a causa di una pubblica accusa al regista da parte della rivista Affari e Finanza del Gruppo Espresso, il programma non fu mandato in onda per scelta dello stesso autore televisivo, additato come il principale colpevole dell’inserimento del ruolo della donna-oggetto in tv. All’epoca della polemica, il papà delle veline difese le sue lolite concentrando la sua attenzione sul concorso RAI di Miss Italia, dove il requisito principale richiesto alle ragazze che concorrono al titolo non è certo un quoziente intellettivo alla Margherita Hack, e alle modelle poco vestite che lo stesso Gruppo Espresso utilizza come cover-girl dei propri inserti.

Antonio Ricci si mostrò propenso ad eliminare dal cast di Striscia la Notizia la celebre coppia di vallette se e solo se la RAI e il Gruppo Espresso avessero eliminato la manifestazione di bellezza e le modelle succinte, adeguando coerentemente pensiero con fatti. Ciò non è accaduto, e forse il ruolo della donna in tv resterà ancora per molti anni relegato in quella vetrinetta dove mostrare tette e culo, unitamente ad uno sguardo maliziosamente innocente. La donna in tv deve sgobbare di più, e a poco contano talento e intelligenza: se sei brutta difficilmente buchi lo schermo! E quindi nella Repubblica delle Veline ben vengano le veline, letterine, microfonine, schedine, e tutto ciò che finisce con –ine … l’importante è non darle pubblicamente delle cretine, anche perché nella storia dello spettacolo italiano sono molte le attrici o conduttrici che hanno iniziato sculettando in tv.

Nella storia di Striscia la Notizia le veline diventano punto di riferimento delle ragazzine italiane dalla coppia Laura Freddi – Miriana Trevisan della stagione 1994/95, prima di loro non esistevano stacchetti ma le vallette portavano le notizie (da qui il termine “velina”) ai conduttori attraversando lo studio in pattini a rotelle. La coppia Freddi/Trevisan porta una ventata di freschezza al programma, che sostituisce le supermaggiorate da prototipo di bellezza femminile anni ’80 con ragazzine acqua e sapone reduci da Non è la Rai. C’è da dire che il ruolo di velina è un punto di partenza per una carriera nel mondo dello spettacolo, anche se fatta eccezione per Elisabetta Canalis (divenuta celebre più per i gossip e le foto osè che per meriti artistici) nessuna ragazza di Striscia si è fatta notare nel tempo. Oggi alcune ex veline continuano a lavorare come conduttrici tv (Laura Freddi, Sonia Grey) o radiofoniche (Ana Laura Ribas, Maddalena Corvaglia), facendosi notare nei reality show (Giorgia Palmas, Miriana Trevisan) o preferendo il teatro alla tv (Roberta Lanfranchi, Fanny Cadeo). In molte hanno abbandonato la carriera televisiva per occuparsi di altro (Alessia Mancini, Marina Graziani) e alcune sono diventate mamme a tempo pieno (Alessia Merz, Lucia Galeone).

Si deve notare, però, che il fenomeno del velinismo non è propriamente attribuibile a Ricci, dato che le donne in tv sono da sempre considerate parte di contorno ad uso e consumo del conduttore maschio: dalla minigonna anni ’70 di Sabina Ciuffini alle ragazze cin-cin di Colpo Grosso passando per le adolescenti di Non è la Rai, la donna in tv deve piacere al maschio italiano e quindi, in un Paese dove l’ex premier era famoso nel mondo più per i suoi festini a luci rosse che per meriti politici, forse le veline di Ricci sono il male minore.

 

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