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Después de Lucia | Fuori le Mura

Después de Lucia

27 maggio 2012

di Giovanna Barreca

Adolescenza da incubo nel film di Michel Franco in Un certain regard

Michel Franco torna a presentare un suo film all’interno di Un certain regard dopo aver scritto e diretto nel 1983 Humanonon. Per il suo ritorno al Festival di Cannes sceglie una delle storie più feroci tra adolescenti viste in un festival dove da Moonrise Kingdom di Wes Anderson a Mud di Jeff Nichols si esalta la forza e la giocosità mista alla scoperta in un periodo così intenso e privo di sfumature della vita. In Después de Lucia di Michel Franco ogni cosa deve diventare ‘nera’ anche se la forza e la luminosità della protagonista si opporranno a tale condizione.

Il dramma narrato nel film è quello di una famiglia: Roberto e la figlia Alejandra sono rimasti soli dopo la morte dell’amata moglie e madre Lucia. Cambiano casa, si trasferiscono in altra città e la ragazza, solare e aperta agli altri, nonostante tutto, sembra essere da subito ben accettata e apprezzata dal nuovo gruppo di amici che trova a scuola. Per la ragazza anche il sesso va vissuto con gioia e libertà e quando un compagno decide di riprendere con ipod un loro rapporto, davanti ad uno specchio la sua immagine riflessa ci racconta una ragazza che vive appieno la vita con giocosa ingenuità e intensità. Ma davanti a uno specchio la ritroveremo pochi minuti dopo quando il suo sguardo scruta l’immagine riflessa cercando risposte difficili da trovare perché ogni cosa è diventata priva di logica e fuori dal suo controllo. Infatti dalla mattina dopo la festa con i compagni il video è stato caricato in rete e la vita di Alejandra diventa un inferno: i compagni l’apostrafano brutalmente e le compagne invidiose della sua bellezza e delle diverse attenzioni ricevute la maltrattano, la costringono ad indossare abiti provocanti, le tagliano i capelli, la costringono ad accettare vessazioni di ogni tipo.

I giorni a scuola della ragazza si trasformano in un incubo e il padre premuroso è troppo preso dal lavoro e dal suo lutto per poter capire.Ad una gita scolastica dove Alejandra viene violentata la situazione degenera e la ragazza si ribella, rifugiandosi e purificando il suo corpo dall’odio regalandolo alle onde del mare. Tutti la credono morta, gli adulti vengono a sapere del video e il padre reagisce con profonda e lucida violenza, spiazzando completamente lo spettatore che fino a quel momento lo aveva considerato un uomo anche troppo tranquillo.  Dalla prima inquadratura la macchina da presa segue in lunghi piani sequenza prima il padre e poi la figlia, va in giro come per cogliere pochi e importanti tratti della loro quotidianità per raccontarcele in un caso la chiusura e nell’altro l’apertura alla vita. Franco usa questa famiglia per farci entrare in maniera ancora più dirompente in un universo nel quale i giovani sono violenti, crudeli anche senza motivo.

Ne emerge una società consumistica, egoista e incapace di mettersi davvero all’ascolto dell’altro sia  nelle gioie che nei dolori. Quello che sconvolge – e probabilmente è il valore aggiunto di una pellicola che è così importante venga presentata nel festival più importante del mondo per sperare in una distribuzione internazionale – è il registro realistico, quasi documentaristico che ci permette di seguire Roberto e Alejandra, l’uomo al lavoro e l’altra a scuola tra i compagni, in piscina, nella sua stanza. Ne percepiamo sempre gli stati d’animo e le profonde angoscie che trascendono la realtà diegetica e giungono alla sala in maniera dirompente.

Después de Lucia
Regia: Michel Franco
Cast: Tessa La Gonzales, Hernàn Mendoza, Gonzalo Vega Sisto
Produzione: Messico, 2011
Durata: 103’

 

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