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Cosmopolis di David Cronenberg: guardo il mondo da un oblò (di limousine) | Fuori le Mura

Cosmopolis di David Cronenberg: guardo il mondo da un oblò (di limousine)

26 maggio 2012

di Alice Vivona

L’ultimo film di Cronenberg esce in sala in contemporanea con il Festival di Cannes

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Eric Packer è un ricco imprenditore che sta attraversando New York in un giorno molto trafficato per andarsi a far tagliare i capelli dal suo barbiere di fiducia. Lui è a bordo della sua gigantesca limousine, che lo isola, grazie ai rivestimenti in sughero, dai rumori dell’esterno ma che lo lascia essere spettatore degli eventi muti a causa di questo isolamento, che avvengono al di fuori dell’auto. La limousine è anche l’ufficio in cui riceve collaboratori, amici ed amanti; in cui fa sesso, parla d’affari e di morte. L’unica persona che vede fuori della macchina e con la quale realizza un’azione complementare al sesso, mangiare, è la sua neo sposa, un’attraente e malinconica poetessa rampolla di una famiglia multimiliardaria. In questa traversata che dura più di una giornata, Eric affronta anche il fallimento e la crisi, perde diversi milioni di dollari in borsa, a causa di un inaspettato innalzamento dello Yuan. Questa imperfezione nel suo sistema, che lui vuole essere infallibile, lo porta a pensieri autodistruttivi che lo mettono alla mercè dei contestatori e di un uomo che ha deciso di ucciderlo.

A meno di un anno da A dangerous method, David Cronenberg porta nelle nostre sale un’altra pellicola che devia dalla sua cinematografia classica, fatta di parole ma anche e soprattutto di azioni. Nel film precedente la sorpresa era proprio nel vedere un film in cui la battuta e le parole sono eccessive, i visi monolitici. In questo film tutto questo è portato al parossismo. Non ci sono neanche set diversi, l’azione, per chiamarla tale, si svolge quasi interamente nella limousine di Eric, un nuovo ruolo per Robert Pattinson, all’ennesimo tentativo di scrollarsi di dosso il vampiro Edward. Tentativo deludente, anche se la faccia monoespressiva del divo di Twilight bene si adatta alla distanza e al cinismo del personaggio che Cronenberg ha portato sullo schermo adattandolo dal romanzo di Don DeLillo. Si sa poco e niente su Eric Packer, e quello che si sa viene detto dai personaggi che entrano nella limousine a fargli visita, mentre al di fuori della macchina impazza la rivolta contro il capitalismo. Il libro, premonitore, è stato scritto 10 anni fa, quando ancora un movimento di protesta diffuso come  è diventato Occupy, non era pensabile, soprattutto negli Stati Uniti. Come non era pensabile la crescita esponenziale della Cina, nel romanzo infatti la valuta che fa impazzire il mercato è lo Yen, riadattato più attualmente nel film allo Yuan. La struttura è molto teatrale ed anche la recitazione, per volontà stessa di Cronenberg, che ha chiesto agli attori di recitare senza improvvisazione le battute, quindi rispettando testo e copione. C’è da dire che, nonostante ciò, spiccano senza fare molti sforzi le due performance di Juliette Binoche e di Paul Giamatti che tiene altissima la tensione nella lunga sequenza finale, girata nell’appartamento diroccato del potenziale assassino di Eric. Oltre alle prestazioni attoriali, la fotografia e la scelta delle inquadrature giocano un ruolo importante. La luce fredda e verdognola che illumina le poche azioni in esterno si contrappone alla luce bianca e comunque fredda dell’interno della limousine. In particolare la luce che Peter Suschitzky, collaboratore in molti altri film di Cronenberg, dà alla casa di Benno, l’assassino potenziale, ricorda molto gli interni luridi e soffocanti di Spider, altro film con un uomo problematico. I piani sono principalmente fissi, primi piani con inquadrature strutturate in modo tale che l’azione reale da vedere non sia quasi mai quella che è a fuoco ed in primo piano, ma quella più in là, come avviene mentre la limousine attraversa una manifestazione o sempre nella casa di Benno dove i due protagonisti sono incastonati nel fondo dell’inquadratura.
Con questo film, un ennesimo adattamento da un romanzo, Cronenberg sembra volere sperimentare un nuovo modo di raccontare una storia, vedremo cosa ne penserà la giuria del Festival di Cannes in cui viene presentato in questi giorni e che ricezione avrà in sala, dove esce dal 25 Maggio.

Immagine anteprima YouTube

Cosmopolis
Tratto dal romanzo di Don De Lillo
Regia: David Cronenberg
Cast: Robert Pattinson, Juliette Binoche, Paul Giamatti, Mathieu Amalric, Sarah Gadon
Sceneggiatura: David Cronenberg
Produzione: USA, 2012
Durata: 108 minuti

 

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