Anime silenziose approdano nei cinema italiani
Quasi una sorta di documentario, l’ultimo film di Aleksei Fedorchenko. È difficile trovare nelle sale nostrane pellicole di questo tipo, pellicole che raccontano le storie di popoli a un passo dall’estinzione a causa della globalizzazione che il mondo subisce. Già oggi, ad esempio, ci vestiamo tutti uguali, ma ci sono popoli che ancora conservano le tradizioni, e questo è il caso degli ungro-finnici Merja che vivono a quasi 1000 km da Mosca, andando verso est.
La storia qui raccontata è quella Miron, un uomo che alla morte della moglie chiede una mano al suo amico Aist, e insieme affronteranno un viaggio per andare a seppellire l’amata secondo le tradizioni e i miti dei Merja. Un viaggio lungo e spesso silenzioso verso le sponde di un fiume dove Mirion ci aveva fatto il viaggio di nozze con la sua amata.
Un film che istruisce lo spettatore, lo rende partecipe di quei gesti che altrimenti mai vedrebbe o verrebbe a conoscere, ed è per questo che la pellicola di Fedorchenko rasenta il documentarismo nella sua immobile e silente linearità. È semplicemente la storia di alcune vite di uomini normali, senza particolari rilevanti. Un mare di quiete, senza onde alcune. Un lago, piatto ma avvolgente.
C’è della poesia in Silent Souls, anime silenziose che però si parlano con gli sguardi, i gesti. Due uccellini che “regnano” dal primo all’ultimo minuto. Cinguettano quasi senza sosta, parlano più dei protagonisti.
Un film lento, che certamente non potrà essere apprezzato da tutti, anche se dovrebbe. Il 25 maggio Microcinema si appresta a distribuire una pellicola diversa, insolita, che sicuramente non avrà eclatanti risultati al botteghino, ma che farà riflettere gli audaci spettatori che si recheranno nelle sale a vederla.
Silent Souls
Ovsyanki
Regia: Aleksei Fedorchenko
Sceneggiatura: Denis Osokin
interpreti: Yuliya Augo, Igor Sergeevo, Viktor Sukhorukovo, Yuriy Tsuriloo
Durata: ’80
Produzione: Russia, 2010
Distribuzione: Microcinema, 25 maggio 2012
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