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Teresa La Ladra | Fuori le Mura

Teresa La Ladra

14 maggio 2012

di Giuseppina Genovese

Dopo il grande successo cinematografico con Monica Vitti, è Mariangela D’abbraccio a dare corpo e voce alle vicende di una donna dalla grande umanità

Titolo acquisito dall’omonimo film del 1973 con Monica Vitti, Teresa la Ladra non è altro che la trasposizione cinematografica, prima, e teatrale, poi, di Memorie di una Ladra, celebre romanzo del ’72 scritto da Dacia Maraini, la quale si ispirò, trascrivendone fedelmente le mille peripezie, alle avventure raccontate in prima persona da una donna di nome Teresa mentre era in carcere.

Una donna sola, orfana di madre, figlia di un contadino cinico e violento, abbandonata dai fratelli e dal marito: Teresa è una donna che fin dalla più tenera età è costretta a vivere di espedienti per sopravvivere. Umiliata, presa in giro, tradita dall’unico uomo che abbia mai amato e da cui ha avuto il suo unico figlio, è costretta a rivolgersi ad amicizie effimere, interessate, che la condurranno al baratro. Teresa diventa una ladra, iniziata dagli “amici” agli scippi e ai furtarelli, man mano che il tempo passa si ritrova implicata in affari sempre più loschi, fino a quando per lei si aprono le porte della prigione. Giudicata incapace di intendere e di volere, non le rimarrà che la solitudine del manicomio e il rimpianto di non essere riuscita a ricongiungersi al figlio.

Teresa oltre a raccontare le sue vicende personali, è la voce di parte della società italiana che va dalla metà degli anni Venti fino agli anni Settanta. Le sue vicende attraversano le grandi trasformazioni del Paese, dalla grande guerra al boom economico, ogni fatto viene visto però dagli occhi di chi subisce inconsapevolmente, piuttosto che da chi potrebbe trarne vantaggio o interesse. L’Italia che la Maraini ha voluto raccontare è quella dei poveri e dei diseredati, di quelle persone per i quali conflitti o progresso non sono altro che fonte di guai e ulteriori problemi.

Tuttavia non manca mai l’ironia, che è stata fedelmente trasportata sul palcoscenico del Piccolo Eliseo da una straordinaria Mariangela D’abbraccio. L’attrice ha saputo donare allegria, solarità, comicità a un personaggio umile, debole, ma nello stesso tempo coraggioso. Le vicende raccontate sono tristi: storie di abbandono, violenza, soprusi, storie di estrema povertà, ma Teresa non cerca pietà o compassione, forse solo un po’ di tenerezza e un sorriso. I sorrisi non mancheranno mai, infatti, e anche le storie più amare vengono alleviate da battute ironiche o sarcastiche. E il suo dramma assume quasi i toni di una tragicommedia. Un’ interpretazione memorabile, la D’Abbraccio passa con disinvoltura  dalla recitazione al canto e viceversa  in maniera assolutamente naturale e senza perdere mai il ritmo. Ad accompagnarla sul palcoscenico una piccola orchestra di sei elementi che eseguono musiche di Sergio Cammariere in grado di creare quel giusto mix di musica e parole, quasi da far diventare lo spettacolo un piccolo musical. L’orchestra inoltre partecipa anche alla vicenda, i musicisti diventano comparse e gli strumenti altri oggetti di scena. Due ore di spettacolo coinvolgente e travolgente con un’attrice che sa dominare la scena come poche.

Teresa La Ladra
Tratto da: Memorie di una ladra di Dacia Maraini
Diretto da: Francesco Tavassi
Con: Mariangela D’Abbraccio
Piccolo Eliseo Patroni Griffi
Via Nazionale, 183
Dal 9 al 20 maggio
Dal martedì al  sabato alle ore 20.45, domenica ore 17.00
Prezzo biglietti: 20 euro + 2 di prevendita, ridotto 15 euro + 2 di prevendita

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