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Un giorno d’estate di John Banville | Fuori le Mura

Un giorno d’estate di John Banville

14 maggio 2012

di Michele Ponte

Il quarto libro di cui è protagonista l’anatomopatologo Quirke

John Banville raggiunse la fama mondiale nel 2005 quando vinse il Man Booker Prize con Il mare, un libro poetico la cui vittoria stupì non poche persone tra cui lo stesso Banville che sperava di vincere il premio con uno dei suoi romanzi precedenti. Ma il destino è giocoliere e l’anno successivo Banville, invece di cavalcare l’onda del successo, colpì tutti pubblicando un libro sotto lo pseudonimo di Benjamin Black, autore assai diverso votato alla scrittura soprattutto di thriller. Questa premessa per precisare che Un giorno d’estate è opera di Black – anche se in Italia la casa editrice Guanda ha deciso di non utilizzare lo pseudonimo.

L’inzio de Un giorno d’estate è di stampo classico: il cadavere del magnate dell’editoria Dick Jewell viene trovato riverso nel suo ufficio con un fucile in mano. Immediatamente sia l’anatomopatologo Quirke (protagonista di quattro dei cinque libri di Benjamin Black) che il detective Hackett escludono la possibilità di suicidio: qualcuno deve averlo ucciso. L’investigazione parte e si concentra subito sul rivale in affari di Jewell e sui membri dei rispettivi staff di cui fa parte un ex carcerato proveniente dallo stesso orfanotrodio di Quirke…

Un giorno d’estate si discosta dai soliti thriller/noir che prediligono la trama alla scrittura e favorisce la descrizione della Dublino e della Costa Azzurra degli anni ’50. Con questo stratagemma, però, l’autore ha creato una serie di scene forse superflue, o il cui rapporto con il mistero centrale viene svelato solamente nelle ultime pagine, facendo tirare un sospiro di sollievo al lettore che sino a poco prima aveva sudato a freddo.

Quirke, invece, non sembra di cattivo umore come nei libri precedenti. Sebbene sia ancora brusco, passa gran parte del suo tempo insieme alla vedova Jewell che “lo ammorbidisce”, intreccio amorevole più che amoroso che di certo aiuterà Banville ad ingraziarsi il pubblico femminile. Quirke rimane comunque un personaggio brillante, intuitivo ma che non sempre fa le scelte giuste, anzi, di tanto in tanto fa si orienta (inconsapevolmente?) verso il masochismo.

Anche se ogni libro si basa sul precedente in termini di sviluppo del personaggio principale, termini che vanno dal problematico rapporto con alcol a quello con la figlia, Un giorno d’estate è un romanzo con una storia a sé. Il lettore accidentale, perciò, non deve aver paura: può tranquillamente aprire il libro e godersi questo affresco coinvolgente degli anni ’50. John Banville, dal canto suo, è un perenne candidato al Nobel. Sa scrivere ed emoziona. Per questo merita d’esser letto.

Un giorno d’estate
A Death in Summer
Autore: John Banville
Traduzione: Irene Abigail Piccinini
Editore: Guanda
Pagine: 288
Prezzo: 18 €

 

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