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Piccolo Cesare | Fuori le Mura

Piccolo Cesare

30 aprile 2012

di Erminio Fischetti

Il capolavoro filmico, che insieme a Nemico pubblico e al primo Scarface, creò un genere: il gangster movie

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Ascesa e caduta dell’antieroe per eccellenza. Così è sempre stato salutato da storici e critici del cinema Cesare Enrico Bandello, il personaggio protagonista di Piccolo Cesare, capolavoro riconosciuto del gangster movie tratto dal romanzo cult di William R. Burnett (edito in Italia da Sellerio), che rappresenta insieme a Nemico pubblico e il primo Scarface la trilogia che caratterizzò la codificazione di questo genere filmico sia dal punto di vista estetico che narrativo. Il piccolo Cesare protagonista è la prima figura del gangster, che non si riscatta, che non diventa buono, che non è ambiguo: è semplicemente meschino, arrogante, cattivo, l’unica caratteristica che lo rende “umano”, e che gli sarà fatale, è il suo desiderio di essere apprezzato, in qualche modo di essere amato. Bandello rappresenta con la sua ascesa gli ideali americani del successo, sia pure esso negativo, della fama e del denaro.

Il gangster movie trova così terreno fertile in quegli anni, siamo nel 1931, a causa dei forti temi sociali e il realismo estetico con il quale si approccia: la città, centro pulsante sempre più vivo e industrializzato, che porta milioni di affamati provenienti dalle campagne a causa della crisi economica del ’29, il vitalismo e la voglia di riscatto, il proibizionismo, il crimine dilagante. La periferia metropolitana è il luogo in cui il crimine spesso si consuma e il nostro Cesare, piccolo, nella figura e nell’animo, rappresenta una nuova fisicità del gangster, non più bello, non più appassionato, bruttino e tracagnotto, desideroso solamente di quel potere che gli permette di ottenere rispetto attraverso la paura.

Una scalata veloce la sua nel mondo della popolarità criminale, ed un ancora più rapido declino perché in fondo solo un “buffoncello”, che non riesce a gestire il suo nuovo potere e il suo senso di onnipotenza. Una onnipotenza che già dal titolo richiama l’antica Roma, e quindi una tragicità di stampo shakespeariano, perché in fondo il nostro Rico Bandello teatrale lo è sempre stato, dai suoi sogni di gloria come poveraccio di provincia e ai piccoli colpi da criminale di terz’ordine alla sua morte da fuggiasco nelle strade buie di Chicago, ironia della sorte sotto il cartellone pubblicitario del suo ex-socio e amico che ha preferito i fasti dello spettacolo a quelli della malavita e che lo ha tradito. Un’apologia del lusso e del desiderio, di sogni di gloria infranti.

Alla fine però Piccolo Cesare (in edizione dvd nella collana di Cecchi Gori Home Video, D-cult) è soprattutto un ritratto del sottobosco sociale di quegli anni, di tutti quei personaggi che per varie ragioni non trovavano un posto nella società alla luce del sole, colpa di una cocciuta solitudine, dell’assenza di una famiglia, di un’eccessiva autodisciplina; Rico non ha vizi di alcun genere, compreso quello delle donne. A lui sta a cuore solamente il suo migliore amico, Joe Massara, che si allontana da lui proprio per una donna. I sottotesti omosessuali fra i due sono lampanti anche se all’epoca sia nella realtà che nella finzione non si potevano nemmeno sussurrare: Rico desiderava Joe, ma non poteva averlo nemmeno con tutta l’arroganza del mondo. Il suo unico desiderio lo ha distrutto per sempre. Sullo sfondo di un crudo realismo metropolitano, un film (che in Italia fu distribuito solo nel 1963) dalla sceneggiatura compatta (forse anche troppo) e una recitazione dalle grandi sfumature che vede in Edward G. Robinson la personificazione perfetta del criminale attraverso la sua anomala fisicità (definita da Jack Shadoian grottesca). La regia del “mestierante” Mervyn LeRoy lineare e classica, è al servizio di entrambi.

Immagine anteprima YouTube

Piccolo Cesare
Little Caesar
Regia: Mervyn LeRoy
Cast: Edward G. Robinson, Douglas Fairbanks jr., Glenda Farrell, William Collier jr., Sidney Blackmer
Produzione: USA, 1930
Durata: 78’ b/n
Distribuzione: CG Home Video nella collana D-Cult
Caratteristiche dvd: edizione restaurata, lingua originale e doppiaggio italiano, sottotitoli in italiano per non udenti, schede e contenuti di approfondimento

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