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Indipendente da chi? | Fuori le Mura

Indipendente da chi?

12 aprile 2012

di Maria Flavia Vecchio

Oltre 100 film indipendenti per il Roma Independent Film Festival 2012, dal 13 al 20 Aprile sugli schermi del Nuovo Cinema Aquila e della Casa del Cinema di Roma

È  giunto alla sua undicesima edizione il Roma Independent Film Festival, concorso romano per film, cortometraggi e documentari indie fortemente voluto e realizzato per la prima volta nel 2001 da Fabrizio Ferrari. Come lo stesso direttore artistico racconta, il Festival nasce come una piccola realtà che Ferrari mette in piedi quando, di ritorno da Los Angeles, sulla scia di ciò che ha visto e vissuto in America, è spinto da una gran voglia di fare di Roma un punto di ritrovo per giovani filmaker dal grande talento. “Dopo i primi tre o quattro anni in cui erano in pochi a curarsi di noi”, racconta Ferrari, “il Festival ha poi cominciato ad attirare sempre di più l’attenzione e dunque i finanziamenti del Comune e della Regione, fino a raggiungere il successo che ha oggi con un’ultima edizione che ha contato circa 10.000 presenze e per cui siamo stati costretti ad utilizzare per il primo anno anche gli spazi della Casa del Cinema di Roma”. Novità del RIFF 2012 è infatti la nuova location che, assieme al Nuovo Cinema Aquila, ospiterà la sei giornate dedicate al cinema indipendente, in particolar modo la “DocumentaRIFF”, sezione dedicata ai documentari  indie made in Italy. Dal 13 al 20 Aprile si alterneranno sugli schermi del RIFF più di 100 lavori realizzati da filmaker nazionali ed internazionali, tutti rigorosamente low cost. Il motto del RIFF 2012 recita infatti “indipendente da chi?”, la domanda che un po’ tutti ci poniamo quando sentiamo parlare di cinema indipendente. Ebbene, il cinema che si fa al RIFF è indipendente dal denaro, da quella “dittatura economica” a cui lo star system (e non solo, n.d.r.) è assoggettato. In controtendenza con ciò che vediamo al Cinema, i film indipendenti sono quelli realizzati “a costo zero”, o giù di lì, con la sola voglia di fare cinema, di comunicare un messaggio ad un ampio pubblico a cui i giovani registi in gara ambiscono di potersi rivolgere, magari, un giorno.

Tinto Brass in una scena del film Canepazzo

Il concorso si divide in quattro categorie: film italiani, film internazionali, documentari italiani, documentari internazionali, cortometraggi italiani e cortometraggi internazionali. Nominarli tutti sarebbe impossibile (è possibile, invece , consultare il programma completo sul sito www.riff.it), tuttavia è utile porre l’attenzione per lo meno su alcuni dei lavori italiani in gara. In concorso per il titolo di miglior film indipendente italiano vi sono quattro lungometraggi nostrani: il primo è Aspromonte di Hedy Krissane, che presenta un inedito Franco Neri nei panni di un uomo del nord giunto in Aspromonte per cercare il fratello scomparso; segue Ristabbanna, di Gianni Cardillo e Daniele De Plano, ultima interpretazione di Ben Gazzara proprio nella terra d’origine del padre, la Sicilia; abbiamo poi In nomine Satan di Emanuele Cerman, ritratto drammatico del mondo del satanismo ispirato ad una storia vera; in ultimo, Canepazzo di David Petrucci, anch’esso tratto dalla storia reale dell’assassino soprannominato “Crazy Dog”. La sezione DocumentaRIFF, come ogni anno, porta all’attenzione del pubblico temi di scottante attualità. Quest’anno si parte dalla vita dell’imprenditore calabrese Pino Masciari, raccontata da Alessandro Marinelli, la cui famiglia è costretta a vivere da anni sotto scorta in un piccolo appartamento anonimo: “sono privi di ogni diritto, privi di tutto, ma non della dignità”, commenta il regista Marinelli. La sezione dedicata  ai documentari getta anche uno sguardo sulla primavera araba con ben due documentari che si occupano delle vicende in Medio Oriente: Lybia Hurra di Mirko Bellis si focalizza sulla guerra civile araba, mentre MinoTawra di Kamikairy Fares ripercorre gli eventi fondamentali delle recenti rivolte tunisine. La sessualità alla terza età è raccontata da Alessandro Tamburini e Ciro Zecca, grazie alle testimonianze di personaggi illustri quali Paolo Villaggio, Lino Banfi e Sandra Milo, e di anziani comuni, “il vero cinema” a detta dei due giovani registi.

L’imprenditore calabrese Pino Masciari

Ma il RIFF non è solo film, è anche workshop e forum in cui discutere sull’arte di fare cinema low cost oggi: sabato 14 aprile la Casa del Cinema apre le porte al Forum dal titolo I nuovi profili della produzione cinematografica Europea Indipendente seguito il 16 Aprile alle ore 18 dall’IndiForum La nuova strada indipendente: cinema, sviluppo, cittadinanza.  Martedì 17 Aprile, sempre alla Casa del Cinema, si terrà un masterclass dal titolo Lavorare nel Cinema non è immaginazione. È immaginario.

Che fare Cinema non sia solo immaginazione lo si vive camminando nei corridoi della Casa del Cinema durante la conferenza stampa di presentazione del Festival. È lo stesso  Fabrizio Ferrari a fare della sua vita un esempio di sogno che diventa realtà (con un bel po’ di fortuna, n.d.r.) e racconta così a Fuori le Mura la sua esperienza: “quando mi sono accorto che vedevo molti film indipendenti che meritavano di essere visti anche da un pubblico più vasto, questo mi ha spinto ad iniziare l’avventura del RIFF. In tv purtroppo non si vede nulla di interessante e perciò i distributori presto si accorgeranno del cinema indie, soprattutto quando, come sta avvenendo, i film riusciranno ad uscire in sala da soli senza nessun sostegno e ad incassare. Lì capiranno che forse conviene investire nei film indipendenti piuttosto che nei film dai grandissimi budget”.  Ai giovani che vogliono iniziare un’esperienza nel Cinema Ferrari dice che “bisogna crederci fino in fondo e andare avanti con la propria missione. Togliendoli dal cassetto son tutti sogni che si possono realizzare”.

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