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Il giorno della locusta | Fuori le Mura

Il giorno della locusta

9 aprile 2012

di Erminio Fischetti

Il canto del cigno del grande Nathanael West nel suo splendore originale

Inserito dalla Modern Literary e dal Time fra i 100 migliori romanzi del 900, Il giorno della locusta fu pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti in un anno che fu spartiacque fra un tempo passato e uno presente: il 1939. Un anno che sancì molti cambiamenti, primo fra tutti lo scoppio in Europa della seconda guerra mondiale, ma che per il mondo del cinema viene considerato come quello per eccellenza dell’era della Golden Age degli Studios, i quali sfornarono pietre miliari della sua storia come Via col vento e Il mago di Oz di Victor Fleming, Mr. Smith va a Washington di Frank Capra, Ninotchka di Ernst Lubitsch, La voce nella tempesta di William Wyler. John Ford firmò ben tre capolavori: Ombre rosse, Alba di gloria e La più grande avventura. È forse per caso, forse per un’inconscia consapevolezza che Nathanael West pubblicò il suo ritratto impietoso di quel mondo (che aveva conosciuto molto bene nelle vesti di sceneggiatore) proprio in quell’anno. Ma non è, invece, certo per caso che i suoi romanzi siano stati più volte alla base di adattamento per il grande schermo, a cominciare da questo, oggetto, nel 1975, di una versione di John Schlesinger con Donald Sutherland, William Atherton e Karen Black.

La Hollywood Babilonia di Nathanael West racconta di una serie di personaggi che vivono ai margini di quella Mecca nella quale tutti i sogni sono destinati ad essere infranti. Al centro, Tod Hackett, scenografo e costumista cinematografico con velleità di pittore, e tutto il sottobosco di attricette e figure losche e grottesche che hanno perduto la speranza e l’amore, la dignità e il senso di realtà in quel posto ai confini del mondo. Forse il ritratto più crudele su Hollywood che sia mai stato scritto, che ancora una volta nella poetica dell’autore, come ad esempio in Signorina Cuorinfranti (fonte di due versioni filmiche, tra cui spicca una del 1958, uscita in Italia con il titolo Non desiderare la donna d’altri, diretta da Vincent J. Donahue e interpretata da Montgomery Clift, Myrna Loy e Maureen Stapleton), sottolinea l’aspetto grottesco della psicologia umana.

Nathanael West

I protagonisti di West sono individui ingannati dal sogno americano (che lucida lungimiranza!) e dal consumismo, la cui catarsi globale trova la sua massima espressione drammatica nel capitolo finale nel quale una folla impazzita appicca il fuoco in una Los Angeles nutrita solo di immagine. Un’isteria collettiva che viene descritta in maniera quasi iconoclasta, che riecheggia nella mente dello spettatore attraverso la sua visione simbolica e ne diventa la proiezione cinematografica di una letteratura, che già a quel tempo era debitrice del mezzo visuale. Con una scrittura asciutta e livida, West fotografa in questo sul ultimo romanzo (morì in un incidente d’auto l’anno successivo a soli 37 anni) un mondo privo di speranze dove l’individuo viene privato della sua umanità. Ovviamente Hollywood diventa microcosmo e metafora di tutta l’America, che è violenta, annoiata, meschina, crudele, folle, morbosa, cannibale.

Un capolavoro assoluto ripubblicato in Italia da Mattioli 1885 con una nuova traduzione, curata da Nicola Manuppelli, che inaugura la collana Originals, che consiste nella riedizione di classici della letteratura con la medesima copertina della prima edizione (in questo caso corredata dai giudizi dell’epoca degli illustri Dashiell Hammett e Dorothy Parker). Tra le prossime pubblicazioni sono previsti Il Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, Il richiamo della foresta di Jack London, Huckleberry Finn di Mark Twain, La signora Dalloway di Virginia Woolf, Cuore di tenebra di Joseph Conrad.

Il giorno della locusta
The Day of the Locust
Autore: Nathanael West
Traduttore: Nicola Manuppelli
Casa editrice: Mattioli 1885, 2012
Collana: Originals
Pagine: 192
Prezzo: 15,90

 

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