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Good as you | Fuori le Mura

Good as you

9 aprile 2012

di Giuseppina Genovese

Sieropositivi, confusi e incapaci di amare davvero:Buono come chi? Il film di Lamberti ingigantisce stereotipi e pregiudizi che convivono in quella fetta di società contraria alle comunità gay/lesbo

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Uno sguardo non sul mondo gay,  ma dal mondo gay. Ho voluto regalare uno spaccato allegro, autoironico e divertito, senza pietismi, drammi e piagnistei a cui siamo stati abituati ogni volta che si vuol narrare, sia in TV che al cinema, una storia gay“.  E’ così che Mariano Lamberti, regista del film, prova a descrivere Good as you, commedia tratta dall’omonima pièce teatrale di Roberto Biondi, costata 500, 000 euro (!!!!!) e prodotta anche dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. Dichiarazioni però che hanno l’effetto di un boomerang, perché se il regista ha volutamente preferito che il pubblico ai fazzoletti per asciugarsi le lacrime scegliesse le risate, è anche vero che la troppa gioiosità, il troppo “colore”, riprendendo il sottotitolo del film, ha dato un’immagine fin troppo edulcorata e superficiale del mondo gay e lesbo, non approfondendo temi delicatissimi come la sieropositività, l’inseminazione artificiale, le famiglie arcobaleno, anzi proponendoli in dei brevi e frettolosi sketch folcloristici. E quegli stereotipi e cliché a cui il regista ha cercato di allontanarsi, ritornano prepotentemente a galla più forti che mai.

Confusi, incapaci di unioni stabili e durature, sesso promiscuo, siamo davvero sicuri che sia questa la visione che il mondo gay ha di se stessi? Dove sono andate a finire quelle coppie omosessuali che convivono assieme da anni? Quelle coppie omosessuali che hanno deciso di regalare una famiglia a un bambino, adottandolo? Se si voleva descrivere l’universo gay con la sua allegria, certo, ma anche con le sue  problematiche, assolutamente uguali a quelle degli eterosessuali, era forse la normalità che andava preferita. Siamo figli dello stesso Dio? Qua pare che l’omosessuale sia solo figlio di Platinette. Un’immagine altamente negativa, vuota e ridicola. Pessimo. Poteva essere una buona occasione, assolutamente sprecata.

Tutto ha inizio una sera di Capodanno; Adelchi, romantico e nevrotico architetto che divide l’appartamento con la caotica sorella Silvia, aspetta impazientente di conoscere Claudio, un aitante ragazzo conosciuto in chat. In realtà era Francesca, sorella di Claudio, a chattare con lui, perché desiderosa di aiutare il fratello nella ricerca di un compagno. Ma la sera del fatidico incontro, impossibilitata a scortare il fratello a casa di Adelchi perché trattenuta dalle scenate di gelosia della sua sexy e finta ingenuotta compagna Marina, Francesca chiederà a  Mara, sua ex fidanzata,  di sostituirla.  Mara è una romana doc, verace, ruspante e con una passione sfegatata per la Roma. Ha amato in passato, non ricambiata, Silvia.  Prendono inizio una serie di relazioni pericolose degni dei migliori (o peggiori) feuilleton amorosi, a cui parteciperanno anche il migliore amico di Adelchi, Marco con il suo compagno sudamericano Nico. Dietro la facciata allegra e gioiosa, si nascondono però bugie, tradimenti e ipocrisie che andranno avanti per mesi, fino a quando una serata in costume dedicata al tema “le favole”  non metterà tutto nero su bianco e i giochi verranno riaperti.

Una regia quasi amatoriale, dialoghi imbarazzanti, uno script tratteggiato in modo assolutamente  banale. Il divertente e simpaticissimo Diego Longobardi traina un cast di buoni attori come Lorenzo Balducci, mentre è da n.c Luca Dorigo dall’accento spagnolo così tanto simile al bergamasco; un paio di lezioni private no eh?

Immagine anteprima YouTube

Good as you – tutti i colori dell’amore
Regia: Mariano Lamberti
Sceneggiatura: Mariano Lamberti, Riccardo Pechini
Cast: Enrico Silvestrin, Lorenzo Balducci, Daniela Virgilio, Lucia Mascino, Elisa di Eusanio, Diego Longobardi, Micol Azzurro, Luca Dorigo
Durata: 100′
Produzione: Master Five Cinematografica SRL
Distribuzione: IRIS FILM
Data di uscita: 6 aprile 2012

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