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Grace Slick: la quintessenza dell’acid-blues | Fuori le Mura

Grace Slick: la quintessenza dell’acid-blues

5 marzo 2012

di Sara Rotondi

Un timbro vocale insuperabile. Donna simbolo della Summer of Love e immagine perfetta della donna hippie: affascinante e disinibita

Scopri su FLM tutte Le donne del Rock, talenti (al femminile) che hanno fatto e fanno Storia

Mai come negli ultimi anni il panorama pop-rock internazionale si è popolato di interessanti voci femminili.
In un music business ancora troppo affollato dai maschi, si stanno facendo spazio travolgenti sonorità in rosa. Chiunque si sia illuso che solo con il nuovo millennio le donne si siano interessate al mondo rock, dovrà ricredersi.
Da oggi Fuori le Mura vi condurrà in uno splendido viaggio al femminile proponendo, ogni settimana, il ritratto di una donna che ha lasciato il segno nella storia della musica, italiana e mondiale, degli ultimi quarant’anni.

“Il rock mi permetteva di vivere la vita che volevo vivere. Pensavo che fosse divertente, andare su un palco, cantare, consumare droghe, stare svegli la notte, andare alle feste, frequentare gente interessante, vestire abiti strani, ed essere pagata per farlo. Chi avrebbe detto di no?”

Donna bellissima, ex-modella, grintosa, energica, con una voce a dir poco eccelsa. Fece parte dei gruppi rock The Great Society, Jefferson Airplane (per intenderci) e Jefferson Starship. Considerata un’icona hippie insieme alla psichedelica Janis Joplin (che frequenta prima della scomparsa), nacque a Chicago il 30 ottobre del 1939 e trascorse gli anni della giovinezza a San Francisco. Negli anni Cinquanta si avvicinò alla musica ascoltando artiste del calibro di Odetta e Miriam Makeba: in quel periodo maturò in lei l’estro della musica diventando la compagna del chitarrista Darby Slick e nel 1965 cantante del suo complesso Great Society che all’epoca faceva parte dello stesso entourage dei Jefferson Airplane. Assieme alla carriera musicale, iniziò per Grace Slick l’esperienza con l’LSD, di riflesso all’atmosfera calda di quegli anni che di lì a poco sfociò nella stagione della Summer Of Love: “Libere menti, liberi corpi, libera droga, libera musica”.

Nel 1966 l’artista all’Avalon Ballroom venne avvicinata da Jack Casady, bassista dei  Jefferson Airplane, che le offrì di entrare nel gruppo, proposta che la Slick accettò entusiasta. Dopo aver lasciato The Great Society,  l’artista  si portò dietro alcune canzoni della vecchia band come Somebody To Love e White Rabbit, che diventarono con i Jefferson due canzoni simbolo della Summer of Love.Il reclutamento della Slick segnò un passo fondamentale nella scoperta commerciale degli Airplane, grazie alla voce da contralto potente e flessibile, perfettamente a suo agio con la musica psichedelica del gruppo, sorprendentemente affascinante, data anche dalla dinamicità sul palco che incrementò fortemente l’impatto delle performance live. Con l’ingresso come vocalist nel gruppo, la singer si affermò nel giro di poco tempo negli strali del circuito musicale allora in voga:  familiarizzò con David Crosby, Stephen Stills, Joni Mitchell e Frank Zappa.
Nel 1967 assieme ai Jefferson  partecipò al famoso Monterey Pop Festival, dove entrò in contatto con la musica di Jimi Hendrix. L’anno successivo insieme ai Jefferson calcò il palco di Woodstock. Nel frattempo uscì l’osannato After Bathing at Baxter’s, e Grace Slick e compagni partirono per la tournée in Europa, toccando Francoforte, Londra, Copenhagen e Amsterdam. Col passare degli anni i Jeffferson Airplane cambiarono nome, oltre che formazione. Nacquero i Jefferson Starship e per il nuovo progetto Kantner, membro della vecchia band, reclutò il batterista John Barbata, il tastierista Pete Sears e il bassista David Freiber. Col nuovo gruppo la Slick partì per l’ultima tournée: di lì a poco lasciò il gruppo poiché sfinita artisticamente e fisicamente.

Senza più una formazione con cui esibirsi, l’artista imboccò la carriera solista. Nel 1974 produsse il lungo affresco rock Manhole, prima opera targata Grace Slick. L’album fu apprezzato dalla critica, che lo considerò un disco raffinato, elegante, sperimentale e di una bellezza senza tempo. Dell’album, spiccano la delicata Jai , la title track stessa Manhole- Theme From The Movie, ComeAgain?, Toucan e Better Lying Down (riscrittura della Slick e Peter Sears di Turtle Blues della mitica Janis Joplin) di stampo blues. Nel 1980 è la volta di Dreams, concept filosofico che l’artista ritenne il migliore della propria produzione da solista e in cui per la prima volta fece breccia una vena intimistica: punte di diamante dell’album El Diablo e Let it go, il tutto condito da una voce sexy, lasciva e avvolgente.
Segue Welcome to the wrecking ball (1981) punto più basso della sua carriera. Sul fine degli anni Ottanta il clamoroso ritiro dal palcoscenico. Attraversò una fase oscura  dovuto all’abuso di droghe e di alcool, tanto che fu minacciata da parte delle autorità del ritiro della patente automobilistica, che la costrinse a disintossicarsi.

Negli anni Novanta si dedicò al disegno, alla pittura e alla scrittura, cominciando a occuparsi di arti visive, esordendo come pittrice in una mostra nel 2000 a Fort Lauderdale, nel sud della Florida. Da quel momento fu protagonista di un centinaio di rassegne tenute nelle più importanti gallerie d’arte europee e americane. Fra le sue opere pittoriche figurano le raffigurazioni di Janis Joplin, Jimi Hendrix e Jerry Garcia.L’ultima apparizione della Slick risale a un festival rock a Long Beach, California, a cui la cantante prese parte a seguito dei tragici avvenimenti dell’11 settembre 2001 sbandierando la bandiera americana e precisando che essa andava intesa non come simbolo di “repressione ma come vessillo di libertà”. Nonostante l’addio sulle scene musicali, Grace Slick è considerata ancora oggi un’icona del panorama della musica rock psichedelica degli anni Sessanta, grazie alla sua voce soave e leggera come le piume, forte come il tuono e per suoi testi provocanti e profondi. Respirò tutti gli eccessi della controcultura americana sessantottina, abbracciò la rivoluzione sessuale e l’uso di stupefacenti, al fine di esplorare stati della coscienza alternativi. Una donna piena di ideali di pace e libertà (ideali questi che risuonavano in maniera evidente nel periodo della guerra del Vienam). Dirà successivamente ricordando quel periodo: “Era tutto assurdo e divertente. Ma non ho nostalgia di quei giorni. Credo che ogni epoca e ogni età meriti di essere vissuta per quel che è, per le emozioni, le esperienze e le possibilità che offre”. In quelle parole c’era tutta la fierezza di Grace Slick.

Immagine anteprima YouTube

 

 

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One Response to Grace Slick: la quintessenza dell’acid-blues

  1. Airplane Artist | Airplane Prints on 5 marzo 2012 at 04:29

    […] formed and re-formed Mountain several times, and also performs as a solo artist. … Read Article Match – UpInventors of the airplane 13 : Aaron Copland & George Gershwin: 8. This artist painte…:bold; text-transform:capitalize;”>Match – UpInventors of the airplane 13 : Aaron Copland & […]