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A Simple Life: il tocco delicato di Ann Hui | Fuori le Mura

A Simple Life: il tocco delicato di Ann Hui

5 marzo 2012

di Francesca Caruso

Un film sulla riconoscenza, sul rispetto e sull’amore

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A Simple Life dall’8 marzo nelle sale italiane

Mai titolo è stato più adatto a descrivere le tematiche a cui si rivolge la regista Ann Hui. Quelle delineate nei suoi film sono le vite semplici di persone comuni, spesso quelle messe ai margini della società, che si sacrificano e lottano una vita intera. Sembra non facciano niente di straordinario, eppure meglio di altri vivono una vita piena. In A Simple Life viene raccontata la storia di Ah Tao, collaboratrice domestica del produttore cinematografico Roger Lee. Dopo un malore cardiaco, la donna decide di lasciare il lavoro e trasferirsi in una casa di cura. Roger si dedicherà completamente a lei. È un film che parla di gratitudine, di rispetto, ma soprattutto dell’amore di un figlio nei confronti della madre, nonostante non vi sia legame di sangue. Roger è stato cresciuto da Ah Tao, rimastagli vicina in ogni circostanza.

Questa è la storia vera di un noto produttore cinematografico e la sua amah. L’amah cinese è una collaboratrice domestica, che si prende cura anche dei bambini della famiglia dove vive tutta la sua vita, considerata come parte della stessa. Questa figura inizia a vedere il suo declino con l’assunzione di colf filippine e indonesiane, molto più economiche. Chung Chun-tao (detta Ah Tao) viene mandata a lavorare presso la famiglia Lee all’età di 13 anni. Nei sessanta anni successivi si occuperà delle faccende domestiche e di quattro generazioni. Ann Hui viene messa al corrente di questa storia dallo stesso produttore Lee durante le riprese di Summer Snow nel 1995. Ci ha impiegato un po’ di tempo per essere trasposta sul grande schermo, ma ne è valsa la pena.

Traspare limpidamente la grazia, il garbo e l’intensità con cui la storia viene raccontata. La regista non racconta solo l’amore filiale, ma anche la senilità e il suo rapporto con essa, come accade alla protagonista. Ah Tao, non volendo essere un peso, nel momento in cui si rende conto che non può più essere utile, si dimette dal suo ruolo. Quelli mostrati dalla regista sono universi di individui ancora in grado di donare agli altri il loro amore: c’è chi vuole sentire l’ebbrezza della gioventù come lo zio Kin, ma c’è anche chi, ancora giovane, non ha una famiglia che l’aspetta a casa come l’infermiera Choi. La protagonista è una persona molto riservata, tuttavia, riesce a relazionarsi con questi individui, che diventano suoi compagni per l’ultimo tratto della sua vita.

Gli ingredienti presenti in A Simple Life sono quelli utilizzati dalla regista nei suoi lavori, a partire dalla tensione emotiva, delicatezza, intimità, un forte senso del reale, vite semplici e personaggi che rimangono impressi a lungo nel cuore di chi li vive. Accanto ad attori non professionisti Hui ha scelto due star come Andy Lau (Roger Lee) e Deanie Ip (Ah Tao), che ha vinto la Coppa Volpi per la Miglior Interpretazione Femminile al Festival di Venezia 2011 e numerosi altri.
In patria Andy Lau è considerato una vera e propria icona. Dal suo esordio in Boat People della stessa Ann Hui si è saputo costruire una carriera cinematografica apprezzabile, scegliendo film che lo hanno imposto all’attenzione del pubblico. Diretto da Wong Kar-wai in As Tears Go By e in Days of Being Wild, da Zhang Yimou ne La foresta dei pugnali volanti, da Andrew Lau e Alan Mak nella trilogia Infernal Affair (della quale Martin Scorsese ha realizzato il remake The Departed, premiato con l’Oscar nel 2007) Lau si è dimostrato un abile professionista nell’incarnarsi nei personaggi che interpreta. Il suo sguardo e quello di Deanie Ip esprimono la profondità dei rispettivi personaggi tanto da portare al coinvolgimento emotivo e ad auspicare di ricevere/dare un affetto simile.

A Simple Life
Tao jie
Regia: Ann Hui
Sceneggiatura: Susan Chan e Roger Lee
Cast: Andy Lau, Deanie Ip, Qin Hailu, Wang Fuli, Eman Lam
Produzione: Hong Kong 2011
Durata: 117’
Distribuzione: Tucker Film, 8 marzo 2012

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