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Il Mondo Nuovo: le Anime Salve del Teatro degli Orrori | Fuori le Mura

Il Mondo Nuovo: le Anime Salve del Teatro degli Orrori

27 febbraio 2012

di Andrea Scutellà

Capovilla e i suoi si misurano con la fatica di un concept album sulle migrazioni: un puzzle di anime per comporre un mosaico metropolitano

Bisogna ascoltare Il Mondo nuovo con in testa le immagini periferiche di Roma, Milano e Torino: non c’è spazio né per il Duomo, né per la Mole Antonelliana, né  per il Colosseo. È spietato il giudizio del Teatro degli Orrori su quella che ancora oggi viene chiamata la città eterna “Roma Capitale /sei ripugnante/non ti sopporto più”. Ovviamente non si tratta di un rifiuto campanilista, è solo la fedele descrizione di quel che un migrante può pensare di questa fantastica città da cartolina. Tutta la bellezza artistica, la grandezza storica, piomba sulla vita degli esclusi come un macigno, generando un rifiuto, un odio quasi viscerale per la capitale. Una Roma straniera, estranea ed estraneante, di cui, come Fuori Le Mura, ci siamo già occupati in passato.

Il Mondo Nuovo è un album difficile da ascoltare . Sul web già impazzano le critiche, c’è chi lamenta una presunta perdita dell’immediatezza della comunicazione da parte di Capovilla e soci. Ma questo può essere considerato un difetto? La fatica di un concept album, da parte di un’artista, presuppone la fatica dell’ascoltatore (e soprattutto dei recensori) nel cercare il bandolo della matassa per capire a pieno l’opera e poterne così godere. Alcuni album vanno ruminati e digeriti lentamente e il Mondo Nuovo è uno di questi. Più che altro verrebbe da chiederci ma il Teatro degli Orrori è mai stato un gruppo immediato e così facile da ascoltare? La visceralità non va mai confusa con l’immediatezza. La potenza musicale e letteraria di un gruppo del genere esclude a priori ogni ascolto facile e immediato.

Nei testi di questo album emergono prepontemente le storie di un mondo fatto di migrazioni, non solo il nostro paese appunto, ma un intero globo. Si tratta di una rete di relazioni solo virtuale, perché è più facile per le merci e per i titoli di borsa circolare liberamente, che per le persone. Così, nelle periferie (concepite più come un luogo esistenziale che fisico) di questo mondo globalizzato si muovono come fantasmi le Anime Salve del Teatro degli Orrori. C’è la storia Ion Cazacu, ricordato nelle canzone Ion, piastrellista rumeno bruciato vivo nel 2000 a Gallarate dal suo padroncino Cosimo Iannece, perché rivendicava i propri diritti. C’è la storia di Henry Okah, nominato ne Gli Stati Uniti d’Africa, che dal 2010 è in attesa di giudizio per il reato di “terrorismo”, detenuto in Sudafrica in condizioni definite inumane. La sua vicenda ricorda da vicino quella di Ken Saro Wiwa, condannato a morte dal governo nigeriano perché si batteva contro gli scempi della Shell nel Delta del Niger.

Copertina del nuovo album del Teatro degli Orrori Il Mondo nuovo

Gli stessi motivi spingono spingono il MEND (Movimento per l’Emancipazione del Delta Niger) a lottare contro la multinazionale del petrolio americana e il governo nigeriano. Okah è stato arrestato come capo di questo movimento anche se si dichiara estraneo ai fatti. Se non dovessero essere accumunati dalla lotta, i due attivisti africani, lo sarebbero perlomeno dalle canzoni che il Teatro degli Orrori ha dedicato loro.  C’è anche la storia di un migrante per mestiere, un soldato di Cleveland, stanco di ubbidire agli ordini dei suoi superiori che percepisce ormai come svuotati d’ogni senso. Nell’animo è ormai ridotto a un mercenario, che resta ad occupare Baghdad per soldi e la sicurezza d’un avvenire, più che per i valori decantati dal Governo Federale. Queste e tutte le altre storie cantate migreranno per l’Italia con il Teatro degli Orrori nel Tour in partenza il prossimo 2 marzo.

Sedici canzoni, altrettanti frammenti di migrazioni accompagnati da una potenza musicale esplosiva, che ricorda da vicino quella dei CCCP. L’unico difetto di questo album è la sua lunghezza che fa perdere all’ascoltatore, di tanto in tanto, il filo del discorso. Simili opere di solito – da Storia di un Impiegato di de Andrè a The dark side of the moon dei Pink Floyd – contano al massimo dieci tracce. Tuttavia starà all’ascoltatore ricomporre i frammenti di migrazioni, lanciati dal Teatro degli Orrori. Nonostante il filo conduttore dominante infatti, non sembra che il gruppo italiano abbia voluto offrire all’ascoltatore un tutto organico, piuttosto un puzzle da ricomporre, delle storie in musica da ascoltare, delle commerazioni poetiche per Anime Salve in cerca di ricordo.

Il Mondo nuovo
Artista: Il Teatro degli Orrori
Etichetta: La Tempesta Dischi
Distribuzione: Universal
Data di uscita: 31 gennaio 2012

Tracklist:01. Rivendico 02. Io cerco te 03. Non vedo l’ora 04. Skopje 05. Gli Stati Uniti d’Africa 06. Cleveland – Baghdad 07. Martino 08. Cuore d’oceano 09. Ion 10. Monica 11. Pablo 12. Nicolaj 13. Dimmi addio 14. Doris 15. Adrian 16. Vivere e morire a Treviso

Immagine anteprima YouTube

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