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Saint Louis 1904: cowboy, doping e razzismo | Fuori le Mura

Saint Louis 1904: cowboy, doping e razzismo

6 febbraio 2012

di Camilla Spinelli

Quattro mesi di gare, 687 partecipanti e uno degli eventi più vergognosi della storia delle Olimpiadi

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Mancano ancora 172 giorni all’accensione del braciere olimpico di Londra con cui prenderanno il via i XXVII Giochi Olimpici moderni. Fuori le Mura ha deciso di anticipare il viaggio della fiaccola olimpica, che partirà il 19 maggio, per raccontarvi la storia delle 26 edizioni dei giochi a cinque cerchi in un settimanale che vi accompagnerà fino al giorno in cui il fuoco di Olimpia illuminerà la capitale inglese. Una lunga marcia di avvicinamento verso l’evento sportivo dell’anno fatta di curiosità, risultati ed emozionanti imprese che solo le Olimpiadi sanno regalare.

Manifesto Saint Louis 1904

Riscattare l’edizione parigina, era questo l’obiettivo degli organizzatori del 1904. Ufficialmente, vennero scelti gli Stati Uniti in segno di ringraziamento per i molti atleti a stelle e strisce che avevano attraversato l’Atlantico per gareggiare in Europa quattro anni prima. L’obiettivo di De Coubertin invece, era quello di far dimenticare il prima possibile la vergognosa Parigi 1900. Chicago sembrava ormai ad un passo dal diventare la sede dei nuovi giochi olimpici, ma alla fine Roosevelt e De Coubertin scelsero Saint Louis che proprio in quell’anno festeggiava il centenario della liberazione dai francesi e l’annessione agli USA e ospitava anche la Louisiana Purchase Exposition, una delle tappe dell’Esposizione Universale.

Questo fu Saint Louis 1904: quattro mesi di eventi (1 luglio – 29 ottobre) e 687 partecipanti di cui ben 500 provenienti dagli Stati Uniti. Gli inadeguati mezzi di trasporto e i costi elevati infatti non permisero a molti atleti del vecchio continente di raggiungere lo stato del Missouri. La presenza delle donne, appena inaugurata a Parigi quattro anni prima, scomparve quasi del tutto, solo 6 ragazze infatti presero parte ai giochi. È facile osservare come i problemi di Saint Louis furono molto simili a quelli di Parigi. Anche qui infatti le strutture si rivelarono inadeguate e delle 309 discipline, non tutte vennero inserite nell’albo d’oro visto che alcune di esse risultavano essere molto fantasiose. Come prevedibile, gli statunitensi monopolizzarono il medagliere vincendo 76 gare su 90.

In questi quattro mesi, la città divenne palcoscenico di eventi a dir poco stravaganti. Mancavano all’appello discipline sportive come l’equitazione o la vela, ma facevano il loro ingresso la corsa nei barili e la battaglia delle palle di fango. Fece la sua ultima apparizione il golf, mentre alcuni ragazzi universitari si sfidarono per la prima volta in un nuovo sport, il basket. Dall’Australia arrivò un nuovo modo di nuotare, il crawl, lo stile libero, ma l’unica piscina agibile era un bacino artificiale nel campus della Washington University. Le altre gare si disputarono in pozze naturali e tre pallanuotisti morirono di tifo dopo aver giocato la loro partita in un abbeveratoio per bovini. In uno di questi stagni melmosi però emerse una delle pochissime figure di spicco di questa manifestazione, l’ungherese Zoltan Von Halmay. Il nuotatore vinse le 50 e le 100 yards stile libero, diventando così uno dei pochi atleti non americani a portare a casa delle medaglie.

L’Italia non partecipò all’evento. L’unica disciplina che riservò qualche sussulto fu la maratona, ma anche qui si registrarono eclatanti bizzarrie. Felix Carbajal, Fred Lorz e Thomas Hicks, furono loro i protagonisti indiscussi della corsa. Il primo, cubano con il vizio del gioco d’azzardo perse tutti i suoi soldi a New Orleans qualche giorno prima dell’inizio delle Olimpiadi. Si pagò il viaggio a Saint Louis facendo l’elemosina e, non avendo soldi per comprarsi gli indumenti da gara, si presentò con un abbigliamento da cowboy riscuotendo, com’è facile immaginare, molto successo tra il pubblico. Arrivò quarto perché, colto dalla fame durante la corsa, si fermò a mangiare delle mele acerbe e venne colpito da un brutto mal di pancia. Il vincitore fu Fred Lorz. Il fatto però che Lorz non appariva né sudato né tanto meno stanco fece sorgere qualche dubbio ai giurati i quali scoprirono che il buon Fred aveva percorso parte del tracciato su un carretto. Ecco che allora Thomas Hicks arrivato secondo al traguardo, fu incoronato vincitore. Hicks seppe della sua vittoria mentre veniva trasportato all’ospedale, era infatti svenuto poco dopo aver finito la corsa. Si scoprì successivamente che durante la gara il suo allenatore gli somministrò solfato di stricnina, Hicks divenne così il primo caso di doping alle Olimpiadi.

Una gara durante glii Anthropological Days

Saint Louis 1904 non rappresentò solo l’ennesimo passo verso le moderne Olimpiadi, divenne anche una pagina di vergognoso razzismo. Dal 12 al 13 agosto si tennero infatti gli Anthropological Days. Erano veri e propri esperimenti scientifici in cui venivano fatti gareggiare pigmei, mongoli, inuit, nativi americani e filippini cosicché gli scienziati bianchi potessero testarne forza fisica e intelligenza. Queste persone furono le stesse che vennero messe in mostra durante la Louisiana Purchase Exposition ed etichettate come “primitivi”. Gareggiarono in molte discipline ma la loro selezione casuale e il conseguente poco allenamento, fecero sì che apparissero meno forti e prestanti rispetto agli atleti americani ed europei. C’era poi un evidente problema di lingua. Molti di loro infatti non riuscivano a capire le regole, si spaventavano nel sentire lo sparo che decretava l’inizio di una corsa e si fermavano a metà competizione perché non capivano cosa dovevano fare. Tutto ciò suscitò ilarità tra gli spettatori accorsi proprio per vedere questo triste spettacolo. Nel secondo giorno vennero organizzate delle gare che, secondo gli organizzatori, dovevano risultare più facili per questi atleti improvvisati. Si trattava infatti di arrampicata sugli alberi, salti tra i rami e lotta nel fango. Secondo gli scienziati che organizzarono e studiarono questa due giorni della vergogna, i risultati decretarono la superiorità dei bianchi sui neri, sui rossi e sui gialli. Per fortuna gli Anthropological Days non vennero riproposti nelle successive edizioni delle Olimpiadi, è certo però che proprio durante Saint Louis 1904 venne depositato il seme marcio della superiorità della società bianca. Lo stesso De Coubertin, che non aveva dato il consenso per la realizzazione di queste gare, si vergognò a vita dell’episodio.

Medagliere ufficiale
1° Stati Uniti – 77 oro – 81 argento – 78 bronzo – totale 236
2° Germania – 4 oro – 4 argento – 5 bronzo – totale 13
3° Cuba – 4 oro – 2 argento – 3 bronzo – totale 9
4° Canada – 4 oro – 1 argento – 1 bronzo – totale 6
5° Ungheria – 2 oro – 1 argento – 1 bronzo – totale 4
6° Gran Bretagna – 1 oro – 1 argento – 0 bronzo – totale 2
7° Squadra mista – 1 oro – 1 argento – 0 bronzo – totale 2
8° Svizzera – 1 oro – 0 argento – 1 bronzo – totale 2
9° Grecia – 1 oro – 0 argento – 1 bronzo – totale 2
10° Austria – 0 oro – o argento – 1 bronzo – totale 1

 

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