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La Locandiera? Attori che presa coscienza del testo procedono per strade proprie! | Fuori le Mura

La Locandiera? Attori che presa coscienza del testo procedono per strade proprie!

6 febbraio 2012

di Sandra Capitano

In scena fino al 4 marzo al Teatro Testaccio di Roma, lo spumeggiante adattamento dell’opera più famosa di Carlo Goldoni

Il regista e attore napoletano Gennaro Monti (conosciuto per le serie televisive Un posto al Sole e La squadra), classe 1977, porta in scena una rivisitazione divertente e colorata de La Locandiera, una delle più famose opere di Carlo Goldoni, che nel Settecento segnò il passaggio dalla commedia scritta a quella dell’arte “improvvisata”.

Per creare continuità con l’originale, ma sottolineare che pur sempre di riadattamento si tratta, Monti aggiunge un punto di domanda al titolo, si avvale dell’esplicativo sottotitolo Attori che presa coscienza del testo procedono per strade proprie! e utilizza un cast tutto “in rosa” (un solo attore sulla scena interpretato dallo stesso Monti) continuando a omaggiare la figura femminile, proprio come Goldoni.

La storia si incentra sulle vicende di Mirandolina (interpretata dalla doppiatrice di Meg Ryan, Claudia Razzi) una furba e attraente giovane donna che con l’aiuto di una cameriera fidata gestisce la locanda lasciatale in eredità dal padre. Corteggiata da ogni cliente, l’astuta locandiera, da buona mercante, non si concede a nessuno, mantenendo tutti nell’illusione di una possibile conquista: il Marchese di Forlipopoli, convinto che basti la sua protezione per conquistare il cuore della bella e il Conte di Albafiorita, mercante arricchito sicuro di riuscire a procurarsi l’amore così come ha acquisito il titolo nobiliare (riempie invano Mirandolina di costosi regali). L’arrivo dell’altezzoso Cavaliere di Ripafratta (Gennaro Monti), nobile benestante e misogino incallito, sconvolgerà il delicato equilibrio della locanda. Lamentandosi del servizio scadente e impartendo ordini, il giovane riuscirà a ferire nell’orgoglio la bella Mirandolina che, per vendicarsi, metterà in moto tutte le sue strategie seduttive pur di farlo innamorare. Il cavaliere finirà per cedere, tramutando il sentimento d’odio verso le donne in un amore appassionato e tormentato, rendendo così compiuta la vendetta di Mirandolina.

“Tutto il mio piacere consiste in vedermi servita, vagheggiata, adorata. Questa è la mia debolezza, e questa è la debolezza di quasi tutte le donne”, recita la donna, ammiccando verso il pubblico.

Messa in scena per la prima volta al teatro Sant’Angelo di Venezia il 26 dicembre 1752, La Locandiera di Goldoni venne considerata una delle prime trasposizione del mondo reale, in cui attraverso l’artificio scenico si visualizzava il mutamento in atto nella società: il primato della borghesia sulla nobiltà. Venne altresì ritenuta innovativa tecnicamente: se fino ad allora gli attori avevano usato maschere per interpretare personaggi fissi, adesso erano i volti stessi degli attori a impersonare il ruolo di personaggi quotidiani e reali. Anche per questi motivi che il terzo atto dell’originaria piéce è parecchio più intrecciato rispetto alla rivisitazione che ne fa Monti. Laddove Goldoni fa sì che Mirandolina rifiuti Conti, Marchesi e Cavalieri per sposare l’umile Fabrizio, cameriere della locanda e borghese come lei, in La Locandiera? in scena al Teatro Testaccio, Mirandolina sceglie solo se stessa e la sua libertà. Il regista napoletano abbandona così ogni valenza sociale, prediligendo i toni ironici e facendo virare la piéce verso uno show in musica.

Non sposando nessuno, la locandiera di Monti tira le fila dello spettacolo tra musica e ballo, mentre gli altri protagonisti, tutti addobbati di paillettes, cantano con voci squillanti Ma le gambe di Trio Lescano e suonano sul palco la batteria e la chitarra elettrica. Oltre a Claudia Razzi, moltissimi sono gli attori-doppiatori presenti in questa elegante giostra: Franca Lumachi, Stefanella Maramma, Gilberta Crispino, Roberta De Roberto, Giovanna Nicodemo e Claudia Scarpa, mentre la direzione artistica è affidata al poliedrico Teo Bellia, attore, conduttore e altra voce nota del doppiaggio italiano (Nicholas Cage, Michel J. Fox, Joe Pesci, Matt Dillon).

“Uno spettacolo che registicamente si muove al di fuori degli schemi prestabiliti” racconta il regista Gennaro Monti, “si pesca dal varietà, ci si muove tra citazioni e caratterizzazioni per uno scherzo in musica e parole. Volutamente spiazzante, tende al rischio, non ha paura e osa. Perché per noi questo è il teatro! Una giostra di colori e suoni che poggiano su di un affascinante e intangibile prato di sogni”.

Locandiera? Attori che presa coscienza del testo procedono per strade proprie!
Tratto da: La Locandiera di Carlo Goldoni
Adattamento di: Gennaro Monti
Regia: Gennaro Monti
Direzione artistica: Teo Bellia
Interpreti: Claudia Razzi, Stefanella Maramma, Gilberta Crispino, Roberta De Roberto, Gennaro Monti
Teatro Testaccio
via Romolo Gessi, 8 – Roma
In scena dal 2 febbraio al 4 marzo
Dal giovedì al sabato alle 21, domenica alle 18,30
Info e prenotazioni: 347- 2319450
www.teatrotestaccio.it

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