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L’istante e l’eternità negli scatti di Cartier-Bresson | Fuori le Mura

L’istante e l’eternità negli scatti di Cartier-Bresson

30 gennaio 2012

di Rachele Mannocchi

Un’antologica composta da 44 fotografie, alle quali fanno eco i commenti di alcuni grandi intellettuali ed artisti, celebra un indiscusso maestro dello Sguardo del XX secolo, Cartier-Bresson, scomparso sette anni fa


Henri Cartier Bresson, Ile de la Citè, Parigi 1952

“Per me una sola cosa conta: l’instante e l’eternità, l’eternità che, come la linea dell’orizzonte, non smette mai di arretrare”. Queste le parole di Henri-Cartier Bresson, maestro per antonomasia dello “scatto”, scelte come viatico per la mostra Henri Cartier-Bresson. Immagini e Parole, promossa dalla Provincia di Roma nell’ambito del Progetto ABC Arte Bellezza Cultura, in corso fino al prossimo 6 maggio presso Palazzo Incontro. La linea dell’orizzonte del celebre artista sembra davvero non smettere mai di arretrare e le immagini in mostra, scelte tra le più suggestive del suo repertorio, testimoniano la vittoria contro caducità  del tempo.

Il titolo stesso della rassegna – organizzata da Contrasto, Magnum Photos e Fondation Cartier-Bresson in collaborazione con Civita – enuncia il taglio scelto per la selezione antologica: una raccolta di foto a cui fanno eco i commenti di alcuni grandi intellettuali ed artisti. In mostra, infatti, una selezione aggiornata con nuovi contributi rispetto al progetto nato qualche anno fa, quando un gruppo di amici ha pensato di festeggiare il compleanno di Cartier-Bresson chiedendo a intellettuali, scrittori, critici, fotografi o semplicemente suoi grandi amici, di scegliere e commentare ognuno la sua immagine preferita tra le tante, immortali, scattate dal maestro. Ne è nata una selezione di capolavori unici, “chiosati”, illustrati ed interpretati dalle parole affettuose e autorevoli di intellettuali, colleghi ed amici: da Pierre Alechinsky a Ernst Gombrich, da Leonardo Sciascia a Ferdinando Scianna, da Alessandro Baricco a Gae Aulenti fino ad Arthur Miller, Antonio Tabucchi, Agnès Varda e molti altri ancora.

Henri Cartier Bresson, L’isle sur la Sourge, 1988

Per Cartier-Bresson, fondatore nel 1947 della storica Agenzia Magnum con Robert Capa, David Seymour, George Rodger e William Vandivert, fotografare è “un mezzo per comprendere, è un modo per urlare, e un modo di vivere”.
Le sue immagini sembrano cogliere con grazia furtiva la più sottile identità di ogni soggetto. L’isle-sur-la-Sourge, Eunuco della corte imperiale dell’ultima dinastia, Ile de la Citè, fino al celebre ritratto di Henri Matisse in posa nel suo atelier tra bianchi colombi. Scatti potenti, immuni da qualsiasi sentimentalismo in cui la magica alchimia tra inquadratura, istante, geometria ed emozione conferisce alle immagini la loro vera essenza, rivelandone bellezza e senso. Uno sguardo, il suo, sempre puntuale e profondo, attento ed originale, sul mondo, i protagonisti, gli avvenimenti principali così come i minori, apparentemente insignificanti ma densi di vita. Attimi decisivi che, come affermava lo stesso Cartier-Bresson, è possibile cogliere solo quando si riesce a “mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l’occhio”. Guidato da questi principi, il maestro selezionava con severo rigore i suoi soggetti, evitando ogni soluzione fotografica anche vagamente pittoresca.

Henri Cartier-Bresson, Eunuco della corte imperiale dell’ultima dinastia, Pechino 1949

Ammirando i suoi capolavori non si può far a meno di notare che di quell’attimo fuggente che costituisce la cifra delle proprie opere, Cartier-Bresson è capace di catturarne più di uno all’interno dello stesso scatto. Basta pensare al sorriso dell’Eunuco, colto nello stesso istante in cui, alle sue spalle, il corpo di un passante traccia la sua ombra su un imponente muro chiaro; o, ancora, al profilo perfettamente geometrico dell’uomo seduto sul marciapiede in Downtown New York mentre “conversa” con un gatto davanti a lui nella fascia di luce che si schiude tra le ombre scure di due edifici. Come un prestigiatore con i suoi trucchi, il grande fotografo francese mostra di conoscere molto bene quegli espedienti che gli permettono di cogliere con il suo obiettivo proprio quel momento “magico”: un talento intramontabile che rivive in questa panoramica sintetica ma esaustiva delle peculiarità stilistiche e del potere comunicativo di un leggendario gigante del Novecento.

Henri Cartier-Bresson. Immagini e parole
Palazzo Incontro
Via dei Prefetti 22
Dal 20/01/2012 al 6/05/2012
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 chiuso il lunedì
intero € 6,00 ridotto 4,00
http://www.fandangoincontro.it/

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