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Il sentiero, l’ultimo film di Jasmila Zbanic | Fuori le Mura

Il sentiero, l’ultimo film di Jasmila Zbanic

23 gennaio 2012

di Simone Arseni

L’ultimo film della giovane regista bosniaca non appare convincente

Il film Il sentiero, scritto e diretto dalla giovane regista e sceneggiatrice bosniaca Jasmila Žbanić, racconta la storia di Luna e di Amar, una coppia di innamorati posti di fronte alle difficoltà  e alle gioie di una vita comune. Amar, incapace di controllare il vizio del bere, arriverà ad essere allontanato per qualche mese dal posto di lavoro. Luna prova a convincerlo senza successo della necessità di accettare terapie psicologiche che lo aiutino a superare la sua dipendenza.

Nella loro vita di giovani innamorati subentra però Bahrja, un vecchio amico di Amar che, conosciuto ai tempi della leva militare, è ora diventato un musulmano ortodosso, seguace rigido delle dottrina wahhabita. Sarà questo amico a fare ad Amar una proposta di lavoro di cui Luna, però, non riuscirà a essere entusiasta: teme infatti che i condizionamenti psicologici di un ambiente tanto rigido e la vicinanza da Amar al fanatismo religioso possano condizionare le abitudini e le idee del suo compagno. Di fatti, quando Amar torna a casa dopo diverse settimane di lavoro nella reclusa comune wahhabita, è un uomo cambiato al punto che Luna arriva a sentirlo lontano.

Il film offre uno squarcio della società bosniaca contemporanea, divisa tra una parte della popolazione molto religiosa e osservante, legata alle tradizioni islamiche e alla preghiera, ripetuta per cinque volte al giorno e un’altra parte della popolazione non praticante, più liberare nell’interpretazione di alcuni precetti, come quello relativo al divieto di bere l’alcool.

Tema centrale del film, tuttavia, è il rapporto di amore tra Luna e Amar, come ha dichiarato la stessa autrice: “non avevo intenzione di fare un film sulla religione. Il tema principale è come la trasformazione religiosa di Amar influisca sulla sua relazione con Luna. Nonostante l’atteggiamento di Luna sia spesso critico, non avevo in mente un film che attaccasse l’islam”.

In effetti è proprio sui due personaggi protagonisti e sulle loro trasformazioni interiori che sembra lavorare la Žbanić. Amar è un soggetto debole alla disperata ricerca di un’identità e di una spiegazione alternativa e più confortante dello stare al mondo. È un uomo fragile che sente il bisogno di fraternità e di appoggio maschile, di protezione. Riesce a trovare tutto questo nell’incontro con i fratelli musulmani, nelle ore di preghiera all’interno delle moschee. Luna è invece una ragazza le cui certezze non sono sedimentate e si trasformano dunque in pregiudizio, in incapacità a cogliere le sfide che la vita le propone.

Il film scorre lento tra queste vicende. Non ha sussulti che rendano partecipe lo spettatore, non ha slanci che facciano decollare la trama. Tutto si svolge in un ambiente ovattato e decadente. Anche i dialoghi non invitano a una riflessione profonda. Sono dialoghi tra persone semplici che non riescono a comprendersi. L’incomprensione aggiunge un velo di malinconia e di angoscia all’atmosfera cupa delle case vecchie, delle città decadenti, delle vite assediate dalla solitudine.

La regista avrebbe potuto esprimere le trasformazioni dei due protagonisti dando maggior respiro alla scena, alla loro relazione, maggiore continuità alla trama troppo frastagliata e interrotta. La speranza è la grande assente di questo film, quella speranza che ti porta a riflettere in maniera serena anche sulle questioni più difficili, ad affrontare in modo propositivo i cambiamenti nell’altra persona.

Immagine anteprima YouTube

Il sentiero
Regia e sceneggiatura: Jasmila Žbanić
Scenografia: Lada Maglajlic
Genere: drammatico
Durata: 100 minuti
Cast: Zrinka Cvitesic, Leon Lucev, Ermin Bravo, Mirjana Karanovic, Maija Kohn, Nina Violic
Distribuzione: Fanfango
Uscita: 27 gennaio 2012

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