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Fashion look: un Natale in Charleston : Fuori le Mura


Fashion look: un Natale in Charleston





19 dicembre 2011 |



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Chi l’ha detto che il rosso è l’unico colore da indossare durante le feste? Per un look originale e glamour-chic molto più divertente, snobbate i vestiti proposti dalle banali vetrine patinate e ispiratevi piuttosto alla romantica musa anni ‘20 Marion Cotillard di Midnight in Paris o alla bellissima Berenice Bejo di The Artist, lo strepitoso film di Michel Hazanavicius, candidato (proprio in questi giorni) a 6 Golden Globe.

E’ il modo di vestire post-prima guerra mondiale, quello della ritrovata gioia di vivere, dello sfrenato Charleston e di una nuova emancipazione femminile, fatta di donne che, se durante la guerra avevano dovuto assumere ruoli maschili di responsabilità, non erano affatto disposte a tornare indietro.

Nacque proprio in quegli anni il nuovo modo di intendere l’abito: pratico, semplice, di costo contenuto, elegante, per una donna magra, senza più fianchi né seno, con uno sfrontato piglio mascolino e capelli cortissimi alla Garçonne: una flapper girl insomma, che in inglese (colloquiale) significa appunto maschietta.

Così, mentre l’antesignana Madeleine Vionnet creava gonne sempre più corte e abiti spesso tagliati di sbieco e Gabrielle Coco Chanel semplificava la linea dell’abito da sera inventando il lineare tubino nero, le flapper girls fumavano, si truccavano e frequentavano locali notturni alla moda. Erano donne stanche di conformarsi con ciò che la società imponeva: ne disprezzavano lo stritolante corsetto, prediligevano un comportamento sfrontato, molto trucco (da ritoccare rigorosamente in pubblico), preferivano i jazz club al divano di casa, il cinema alla tv, il capello corto al lungo e il broncio al sorriso di circostanza, e lo facevano esattamente come la sensualissima Louise Brooks in Lulù-Il vaso di Pandora (1929 diretto da Georg Wilhelm Pabst) o la sfacciata (ma dolce) Peppy Miller-Bejo del silenzioso The Artist.

E’ vero, il periodo che stiamo vivendo non è altrettanto allegro (piuttosto un reiterato crash del ’29), ma tra mercatini vintage e un pizzico di fantasia, perchè non dare anche al nostro Natale il ritmo e lo stile degli splendidi anni ’20? Ecco allora tutte le dritte per diventare una perfetta flapper girl:

Abiti – Giro vita sceso, maniche assenti, scollature profonde, gonne al ginocchio (o leggermente sotto) e schiene scoperte. I materiali dovranno essere rigorosamente floreali, o di pizzo o di maglia o pieni di perline e lustrini. Da indossare con calze parisienne rotolate sopra il ginocchio o subito sotto e con lunghi guanti di raso fin sopra il gomito, preferibilmente in tessuto elasticizzato. Capispalla: cappotti con collo di finto procione o pellicce sintetiche.

Accessori – Per essere una perfetta flapper girl è consentito ogni oggetto che abbia piume, perline o frange. Indispensabili cappelli Cloche, pochette in pelle e lunghi filamenti di perle intorno al collo.

Trucco – La pelle dovrà assumere un colore effetto porcellana. Coprite il viso e le labbra con un sottile strato di fondotinta e la zona-T con multistrati di cipria. Le flapper erano conosciute per avere delle sopracciglia molto sottili, ampio sguardo e occhi da cerbiatto: disegnate ad arco le sopracciglia con la pinzetta e poi ripassatele con una matita color marrone. Colorate le palpebre con ombretti effetto smoky-eyes e, per una differenza degna di nota, applicate ciglia finte o abbondante mascara nero (ottimo Hypnôse Doll Eyes di Lancome, per ciglia da bambola).

Labbra e smalto – Dovranno essere rigorosamente di colore rosso. Assicuratevi che le labbra abbiano la giusta copertura di fondotinta. Con il rossetto disegnate due picchi drammatici sul labbro superiore, poi riempite il resto picchiettando con il polpastrello. Effetto: un fantastico e tipico broncio da flapper girl.

Capelli – Per le ragazze degli anni ’20 i capelli erano importanti: ridicolmente importanti. Il taglio prediletto era il bob, il caschetto bombato e l’unica cosa che contava era che i capelli fossero corti, senza la protezione coprente e confortante del tradizionale lungo. Dateci un taglio, allora: per un bob liscio utilizzate la rinomata piastra, altrimenti optate per un selvaggio indisciplinato come quello di Marion Cotillard (lo consigliamo) in Midnight in Paris, da portare con o senza frangia. Chiedete al vostro parrucchiere quale caschetto si adatta più al vostro viso e arricchitelo con mollette scintillanti, fasce decorate e piume.



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Category: Costume