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Ichi the killer | Fuori le Mura

Ichi the killer

5 dicembre 2011

di Francesca Caruso

Le anime tormentate di Takashi Miike in DVD

I film di Takashi Miike sono spesso un pugno nello stomaco per l’esibizione della violenza sul corpo (attraverso la tortura e la mutilazione nelle sue varie forme) come segno di liberazione del carnefice. Ichi The killer è la sublimazione di tutto ciò.
La storia prende l’avvio dalla scomparsa del boss di un clan degli yakuza. Kakihara, un suo sottoposto, inizia a cercarlo per tutto il quartiere di Shinjuku (Tokyo), torturando un uomo senza avere in mano le prove del suo coinvolgimento. Dall’altra parte della città c’è Ichi, un ragazzo apparentemente remissivo e tranquillo che in realtà è un assassino. Costui trae piacere dallo smembrare il corpo altrui. Lo scontro tra il masochista Kakihara e il sadico Ichi non si farà attendere.
Il protagonista ha una visione distorta della realtà, soprattutto di ciò che prova il suo corpo quando è eccitato. L’unico modo che conosce, per ottenere una soddisfazione fisica e ritornare in sé, è togliere fuori dall’involucro (rappresentato dal corpo delle sue vittime) le viscere.

Takashi Miike dà un quadro dettagliato e preciso di una particolare azione comportamentale esistente: quando la cosiddetta normalità non basta più, il piacere non può che arrivare dall’afflizione del corpo, proprio o altrui, per cercare di compensare il vuoto emotivo che attanaglia l’individuo durante la sua esistenza.
Il regista è un grande artigiano nell’esporre non solo le più basse meschinità umane, ma anche nel mettere in evidenza come le persone detentrici di infimi istinti siano quelle che apparentemente sembrano normali, sorprendendoci e lasciandoci spiazzati. Quando uccide, Ichi è vestito con una tuta nera e il numero 1 scritto sulla schiena in giallo, come fosse un paladino degli anime giapponesi. Ciò per dimostrare che è rimasto infantile, bloccatosi a un eventoviolento (del suo falso passato), che gli ha procurato eccitazione e non disgusto. Il ragazzo è consapevole che uccidere è male, tanto da mettersi a piagnucolare proprio come un bambino dopo aver commesso il crimine, ma i suoi impulsi lo dominano. Tuttavia la maniera eccessiva in cui il personaggio è descritto lo fa diventare fumettistico e quindi dichiaratamente di finzione.

Miike attraverso le parole di Kakihara (Tadanobu Asano) definisce “una piccola tortura” la crudeltà inferta ai personaggi, come se ci fosse una distinzione tra le sevizie e che le vere torture sono altre. Il termine viene utilizzato per stemperare il tono del film e dare dimostrazione che c’è altro oltre lo strato superficiale di molti individui. Quella descritta dal cineasta è una pratica sotterranea viva più che mai e non così isolata come si potrebbe pensare.
Le immagini create dall’autore sono spesso disturbanti, irritanti, che tendono a molestare lo sguardo, eppure proprio lì si può osservare un universo di individui pulsanti, delle anime ferite e devastate, che feriscono a loro volta gli altri e se stesse.
Miike è un artista ricco di talento, che si addentra nell’animo umano fin nei meandri più nascosti, facendo emergere il lato oscuro di un individuo in maniera viscerale. Ichi the killer ha un forte impatto sullo sguardo, racchiude tutte le caratteristiche suddette e la sua visione è adatta a uno spettatore consapevole di ciò a cui andrà incontro.

Ichi the killer
Koroshiya 1

Regia: Takashi Miike
Sceneggiatura: Sakichi Sato
Cast: Nao Omori, Tadanobu Asano, Shinya Tsukamoto, Paulyn Sun, Susumu Terajima
Produzione: Giappone 2001
Durata: 125’
Distribuzione: Dynamic Italia
Contenuti DVD edizione speciale a due dischi: Trailer, Intervista al regista Takashi Miike, Interviste al cast, Making of, Dietro le quinte, Biografie, Filmografie, Photo gallery; Audio: Italiano DTS 5.1, Giapponese DTS 5.1; Sottotitoli: Italiano

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