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Fare pace. Tra i sentieri del pacifismo | Fuori le Mura

Fare pace. Tra i sentieri del pacifismo

21 novembre 2011

di Danilo Supino

Giulio Marcon racconta pregi, difetti e retroscena dei movimenti pacifisti attraverso appunti di diario ed esperienze personali

Giulio Marcon

Fare Pace di Giulio Marcon fa parte della collana I quaderni, delle Edizioni dell’asino. L’opuscolo è incentrato sull’argomento dei movimenti pacifisti, con un approccio diretto e personale.

Diviso in due parti, la prima discute l’iter storico di tali movimenti dalla loro nascita ed affermazione, con gli approcci differenti e le modifiche interne che hanno avuto in base al contesto politico e temporale in cui hanno agito.
Questa prima sezione teorica è suddivisa in quattro scaglioni temporali.

Prima degli anni ’80, periodo in cui l’esigenza di un azione politica non violenta si radica nei cittadini, con gli esempi di Gandhi proveniente dall’india. In tutto il mondo i movimenti, pienamente coscienti e sempre più protagonisti della storia, si orientano verso una dialettica antinucleare e di non proliferazione. In questo periodo, che comprende circa un ventennio, il pacifismo assume quattro direttrici: movimento nonviolento, cattolicesimo sociale, tradizione di sinistra (principalmente operai) e movimento studentesco.

Negli anni ’80 si assiste alla istituzionalizzazione del pacifismo. I movimenti assumono una loro struttura, organizzandosi in sedi autonome e creando una rete nazionale e internazionale.
Questo nuovo atteggiamento dei movimenti, strutturato, capillare e con una propria identità politica e culturale, è lo stato embrionale di una insofferenza alla cappa del bipolarismo. Nel momento in cui esso crolla e il sistema delle relazioni tra gli stati si modifica, il pacifismo è orfano del bipolarismo stesso, come la politica, i governi e le istituzioni internazionali, e orienta i propri sforzi contro l’unilateralismo imperialista americano.

La seconda parte è frutto di oltre un decennio di attivismo attraverso appunti e diari di viaggi, scritti da Marcon durante le sue esperienze da volontario, nel periodo in cui era Segretario del Servizio Civile Internazionale dell’Italia (fino al 1992), Portavoce dell’Associazione per la pace (dal 1993 al 1998) e Presidente del Consorzio Italiano di solidarietà (1997 al 2004).
In questa sezione ritorniamo indietro all’agosto del 1989 in Russia nel giorno del tentato colpo di stato a Gorbaciov, poi in Israele e Palestina durante la prima Intifada e a Gaza nel 2007, nei Balcani ripercorrendo le guerre jugoslave dall’indipendenza della Slovenia fino al 1995; restando in zona, la guerra in Kosovo del 1999, dove le giornate di diario sono precedute da brevi incipit che riportano notizie del mainstream dell’informazione. Infine l‘Iraq, con la partenza un mese prima dell’inizio della guerra (19 marzo 2003) fino al luglio 2003.

Un quaderno da avere tra le nostre librerie, sempre a portata di mano. Marcon, con taglio giornalistico e una forte umanità, ci porta a conoscenza di informazioni che non siamo soliti ascoltare dalla stampa e dai media, dell’impegno oneroso di uomini e donne in zone critiche che vivono e convivono fianco a fianco con le difficoltà e le paure della gente del posto. Talvolta, ci svela i retroscena e l’ipocrisia dietro l’umanitarismo.

Fare Pace
Jugoslavia, Iraq, Medio Oriente: culture politiche e pratiche del pacifismo dopo il 1989
Autore: Giulio Marcon
Casa editrice: Edizioni dell’asino
Pagine: 104
Prezzo: 5 €

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