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Diffusi in rete 10 nomi di parlamentari gay e omofobi | Fuori le Mura


Diffusi in rete 10 nomi di parlamentari gay e omofobi

26 settembre 2011

di Michele Lupo

Equality Italia tramite un blog anonimo ha rivelato i nomi di 10 parlamentari segretamente gay che hanno votato contro la proposta di legge sull’omofobia

Come aveva annunciato già il 15 settembre Equality Italia, un comitato per i diritti civili, è stata diffusa su internet la prima lista di dieci politici gay non dichiarati ma che pubblicamente hanno atteggiamenti omofobi. La lista presenta solamente i nomi di politici del Pdl e dell’Udc ma ben presto potrebbe essere ampliata con alcuni personaggi importanti della televisione e con alcuni insospettabili sacerdoti (è stata annunciata anche la presenza di alcuni cardinali). I nomi della lista sono molto conosciuti nel panorama politico italiano, figurano infatti Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi, Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Formigoni, governatore della Lombardia, Ferdinando Adornato, politico passato per numerosi partiti e ora affiliato all’Udc, Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl alla Camera dei Deputati, Marco Milanese, deputato Pdl a cui il Parlamento ha recentemente negato l’arresto, Mario Baccini, ex Ministro dell’Udc, Massimo Corsaro, parlamentare Pdl, Luca Volontè, dell’Udc e Roberto Calderoli, Ministro ed esponente di spicco della Lega Nord.

Questa iniziativa, tuttavia, è destinata a far discutere perché gli outing non sono supportati da prove che ne verifichino l’attendibilità e perché rappresentano una chiara violazione della privacy. Anche il movimento omosessuale è diviso sulla legittimità di questa azione nonostante sia d’accordo sulla protesta che sta alla base di questa campagna.

L’idea infatti era nata all’indomani della bocciatura in Parlamento della legge sull’omofobia, quando Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia e in passato anche di Arcigay, aveva deciso di muovere questa singolare protesta, molto usata all’estero, specialmente nei paesi anglosassoni.

Ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli

Ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli

Secondo Paolo Patanè, attuale presidente del movimento Arcigay, l’iniziativa è spregevole perché la rivelazione di informazioni sensibili da parte di soggetti terzi , nonostante renda manifesta l’ipocrisia del ceto politico, è una pratica violenta che non può giustificare la lotta all’omofobia.Gli attivisti anonimi per i diritti dei gay, da parte loro, sono coscienti della possibilità che questa iniziativa possa essere mal vista o etichettata come operazione di gossip mediatico, ma ritengono che possa servire a smascherare il perbenismo e la bigotteria che aleggia ogni volta che si parla di omosessualità. Secondo loro c’è una vera e propria campagna mediatica di una certa area politica culturale che ogni giorno predica il fatto che l’omosessualità sia una scelta di persone con scarsi valori morali, giustificando in questo modo chi offende e discrimina i gay.

L’hanno presa a ridere, invece, i politici coinvolti direttamente nella lista. Mario Baccini ha così commentato: “Sono seriamente preoccupato perché ho già ricevuto un centinaio di telefonate di donne in apprensione, a cominciare da mia moglie Diana. A seguito della notizia mi hanno assicurato che si sta costituendo un comitato femminile per la tutela del maschio latino che lancerà una campagna di adesioni e raccolta firme affinché l’Unesco mi riconosca come maschio patrimonio dell’umanità. In toni simili si è espresso anche Massimo Corsaro: “Mi era giunta notizia che il mio nome sarebbe stato strumentalmente inserito in un elenco infamante. Per un attimo ho temuto che mi inserissero in quello degli interisti occulti. Tutto sommato meglio così… “. Decisamente meno distesi sono stati invece i commenti di Roberto Formigoni che ha parlato di “Fantasie malate di personaggi inqualificabili, non perdete tempo a seguire queste sciocchezze estreme”. Gli altri sette politici coinvolti non hanno rilasciato dichiarazioni.

Intanto però anche la Procura di Roma si è interessata alla vicenda e ha aperto d’ufficio un fascicolo processuale, per il momento contro ignoti. La polizia postale sta cercando di risalire ai responsabili della diffusione della lista anche se è già noto che i dati sono stati messi online da attivisti che vivono in California. Questo ostacolerà lo svolgimento dell’iter giudiziario perché per procedere, sono necessarie le rogatorie internazionali.

A breve sono previsti ulteriori aggiornamenti di questa lista. Tuttavia sono in molti a chiedere un cambio di condotta di questa campagna e a pretendere che siano pubblicati anche degli elementi che provino la veridicità degli outing. Infatti anche all’estero queste iniziative hanno successo perché presentano prove incontrovertibili e mettono con le spalle al muro il politico. L’ultima in ordine di tempo è quella attuata nei confronti di un senatore di Porto Rico, Roberto Arango, segretamente omosessuale, che si era opposto alle nozze tra gay: la stampa locale aveva diffuso delle sue foto in cui posava mezzo nudo su un social network per gay. Nonostante Arango in un primo momento aveva pensato di poter negare l’autenticità di quelle foto, dopo poco tempo, in seguito all’opprimente pressione mediatica scatenatasi, è stato costretto a dimettersi.

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