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“Tutto finisce”: Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 | Fuori le Mura

“Tutto finisce”: Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2

18 luglio 2011

di Valerio Del Croce

La conclusione della saga più famosa al mondo dal 13 luglio al cinema

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Finalmente ecco la tanto sospirata conclusione: il 13 luglio è finalmente nelle sale l’atteso epilogo della saga di Harry Potter.

Diretto ancora una volta da David Yates e distribuito dalla Warner Bros, Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2, si presenta come conclusione guerresca, all’interno della scuola di Hogwarts, tra le forze del bene capitanate dal maghetto occhialuto e un esercito di maghi oscuri il cui capo è il famosissimo Tom Riddle, in arte Lord Voldemort. Per Harry, Ron ed Hermione continua la clandestinità alla ricerca degli ultimi Horcrux, oggetti in cui il Signore Oscuro ha rinchiuso pezzi della sua anima malandata, mentre per il resto del mondo magico è arrivato il momento di scegliere da che parte combattere.

La pellicola, pur se con spunti interessanti, in realtà non riesce mai a godere di luce propria: sono eccessivi e continui i rimandi ai film precedenti  e il tutto sembra esaurirsi in una passerella, in stile teatrale, per “riabbracciare” tutti i personaggi della serie. Senza approfondire più di tanto il destino che attende ognuno di essi, il film si sposta su battaglie molto meno epiche di quanto non si pensi. E’ ben lontano il confronto, ad esempio, con la scena battagliera de Il Ritorno del Re e sicuramente è perduto il lato tratteggiante le personalità dei singoli personaggi, che si confondono e smarriscono nel caos della battaglia.

Insomma la pellicola di Yates non risulta un “tutto organico” nel quale ogni personaggio ha il suo spazio: molti sono i particolari tralasciati e molti i personaggi trattati con superficialità e approssimazione, esattamente come si era rilevato in tutti gli episodi precedenti diretti da questo“discreto” regista: L’Ordine della Fenicie, Il Principe mezzosangue e I Doni della Morte – Parte 1.

Ciò che emerge dalla scrittura del film è un’approssimazione di massima nella scrittura della storia e nel suo riadattamento cinematografico.  L’unico elemento di valore riguarda la scena madre di Severus Piton che rappresenta, nel film, l’unico colpo di scena inaspettato: Alan Rickman si congeda dal pubblico con un’ottima interpretazione, stilisticamente coerente con il lavoro svolto negli ultimi 10 anni ma allo stesso tempo arricchita di sfumature differenti, che la sorte del personaggio ha indubbiamente richiesto.

Insomma, I Doni della Morte – Parte 2 è un film tutto sommato nella media, di sicuro incasso e successo, per la gioia dei produttori David Heyman, David Barron e J.K. Rowling, naturale conclusione di una serie penalizzata dai quattro cambi di regia avvenuti negli anni (Chris Columbus, Alfonso Cuaròn, Mike Newell, David Yates) che avrebbero, invece, potuto essere proprio i punti forti della saga cinematografica, se solo (per ragioni economiche? chissà!) non ci si fosse fossilizzati su quello che è stato, forse, il meno adatto del quartetto.

In conclusione è doveroso uno sguardo all’intera serie che, in definitiva, appare come fenomeno cinematografico senza precedenti (per lunghezza ed incassi) caratterizzato però da qualità altalenante frutto di scelte stilistiche e commerciali non sempre azzeccate e spesso mancante proprio dove il supporto cartaceo era invece molto presente e avrebbe potuto, con il dovuto approfondimento,  generare una saga più simile a quella impaginata, in cui l’intrattenimento è solo una piccola parte di un universo dettagliato, quello sì, indimenticabile.

Immagine anteprima YouTube

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2 Responses to “Tutto finisce”: Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2

  1. Laura on 18 luglio 2011 at 18:13

    Condivido in pieno: ma qualcuno ha mai comunicato a Yates che si capisce lontano un miglio che lui non è affatto un fan di Harry Potter, e che quindi non è riuscito a trasmettere con il suo film la vera essenza della saga??????
    Battaglie senza vero coinvolgimento, nessun trasporto davanti alle varie morti, nessuno spazio dedicato al finale, sembra che raccontino un DOCUMENTARIO non una FINE dopo anni di persecuzione…..
    Per il resto, alcuni dettagli sono davvero carini… ma coinvolgimento emotivo ZERO. E’ vero che “i libri sono sempre meglio” ma non è affatto per questo motivo che bisogna accontentarsi di film PIATTI senza alcuna sensazione toccante.
    Non ho neanche pianto, ne ho mai avuto la pelle d’oca durante questo film…. eppure per essere il film finale dell’intera saga, mi sembra un pò limitativo…..
    Laura*