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Soluzioni Semplici Festival | Fuori le Mura





Soluzioni Semplici Festival

27 giugno 2011

di Musica

Domenica 03 Luglio, dalle 17 in poi, il Soluzioni Semplici Festival nel parco della Casa Del Jazz ci regala una maratona con alcune tra le migliori band indie italiane: IL PAN DEL DIAVOLO, I CANI, ALESSANDRA CELLETTI, A CLASSIC EDUCATION, CAT CLAWS, CARPACHO!, BABALOT e THE JACQUERIES.

Comunicato Kickagency

IL PAN DEL DIAVOLO

Il Pan del Diavolo sono un duo palermitano composto da Alessandro Alosi (voce, chitarra, grancassa) e Gianluca Bartolo (chitarra 12 corde). Nel 2009 danno alla luce il primo eponimo EP, grazie al quale si fanno notare dalla critica specializzata e partecipano a importanti festival indipendenti italiani. Dopo l’Ep eponimo del 2008 e il singolo “I fiori” l’anno successivo, nel gennaio del 2010 ecco il debutto sulla lunga distanza per l’etichetta La Tempesta con SONO ALL’OSSO, dodici brani in bilico tra folk, punk e cantautorato, registrato presso le Officine Meccaniche di Milano.

Pan del diavolo on Myspace

ALESSANDRA CELLETTI

Alessandra Celletti è una musicista in costante evoluzione, ha compiuto studi classici diplomandosi in pianoforte al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. In seguito si è specializzata con Vera Gobbi Belcredi. Il suo repertorio come concertistica ha fulcro negli autori tardo ottocenteschi francesi, in particolar modo Debussy e Ravel dei quali ha esplorato alcuni aspetti particolarmente introspettivi. Oggi il suo album Esoterik Satie (Kha Records, 2000, ristampato 2008) è da molti considerato l’edizione di riferimento per le opere in esso contenute. Esoterik Satie è stato in Francia in classifica al sesto posto dei dischi più venduti di musica classica. L’interpretazione contenuta in quell’album della Gnossienne n.1 è stata scelta da Guy Ritchie per la colonna sonora del film “Revolver” (2006). Sei mesi di studi a Praga si sono concretizzati nel doppio CD “Viaggio a Praga” nel quale la Celletti ha interpretato autori cechi, tra i quali Leos Janacek. La curiosità verso l’inconsueto e i confini ha spinto la Celletti a un’ulteriore esplorazione verso la musica ricca di esotiche modalità, esoterismo e simbolismi di Gurdjeff/DeHartmann, che ha trovato testimonianza in una opera discografica intitolata “Hidden Sources” considerata da J. Walter Driscoll (Editore della Gurdjieff International Review e autore di “Gurdjieff: an annotated bibliography”) “non solo la più rappresentativa ma anche la migliore selezione della musica di Gurdjieff / De Hartmann mai ascoltata su CD” definendo “lo stile pianistico di Alessandra Celletti talmente sensibile da ricordare Glen Gould”. Negli ultimi anni Alessandra Celletti si è concentrata sulla composizione con album quali “Chi Mi Darà Le Ali” e “The Golden Fly”, entrambi composti di brani, suite, frammenti per pianoforte. In”Way Out” prodotto dall’etichetta inglese LTM, 2008 Alessandra Celletti si propone come songwtriter, affiancando al piano anche la sua voce, batteria e percussioni. Tra le collaborazioni va ricordato il sodalizio con Hans-Joachim Roedelius, fondatore del Cluster/Harmonia, già collaboratore di Brian Eno e considerato uno dei padri della elettronica tedesca. Con lui ha inciso per l’etichetta americana Transparency “Sustanza di Cose Sperata”. Per la stessa Transparency ha inciso un cd dedicato a Sei Sonate di Baldassarre Galuppi. Oggi Alessandra Celletti svolge un’intensa attività concertistica alternando sue composizioni a brani di autori classici e contemporanei. Domenica 03 ci sarà la prima presentazione live di “Crazy Blue Girl”, che farà parte del repertorio scelto per la serata insieme ad alcuni altri brani estratti dall’album omonimo in uscita a fine settembre, che saranno presentati in anteprima dal vivo. Suggestivo e immediato autoritratto musicale, “Crazy Blue Girl” esprime il mondo onirico di Alessandra Celletti, il fascino per l’invisibile e la sua passione per il volo. E il “blue”? «Da sempre è il mio colore preferito, forse perché è il colore del cielo e della libertà», spiega l’artista. «Per anni guidare l’aliante mi ha insegnato a sviluppare l’intuizione, a riconoscere la direzione dei venti e il colore delle nuvole. C’è un punto d’incontro tra la disciplina che ho appreso per volare a vela e quella che occorre per suonare il pianoforte: la leggerezza. Ed è forse proprio questa la caratteristica che maggiormente descrive il mio modo di comporre e di suonare».

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I CANI

Sono bastate due canzoni diffuse su Internet in totale anonimato a creare il caso: chi sono I Cani? Chi si nasconde dietro questo nome impossibile da cercare su google? Non importa. I Cani sono una delle più fresche ed entusiasmanti novità del panorama indipendente italiano. Tutti parlano di loro, in tantissimi li amano, alcuni li odiano. Il loro sorprendente album d’esordio (“Il sorprendente album d’esordio de I Cani”, 42 Records) è arrivato ai primi posti della classifica di vendita di iTunes, a competere con nomi del calibro di Lady Gaga e Jovanotti. I quotidiani s’interrogano, i giornali musicali ne discutono con toni entusiastici, l’estate del 2011 sembra essere iniziata proprio come un’estate “da Cani”. In pochi sembrano in grado di resistere a questa miscela scoppiettante di pop appiccicoso e punk da cameretta scandito da synth che suonano come chitarre e batterie forsennate. Il tutto condito con testi diretti che parlano del qui e ora, senza risparmiare nessuno o risparmiarsi.”

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A CLASSIC EDUCATION

A Classic Education provengono da Bologna, Italia. In parte canadese, in parte italiana. La band è in vita da poco meno di due anni. Molto è successo da allora. Formata dal cantante e chitarrista canadese Jonathan Clancy e dai suoi compagni italiani Luca Mazzieri e Paul Pieretto, la band è ora un progetto di sei elementi, con l’aggiunta di Giulia Mazza, Federico Oppi e Stefano Roveda. A Classic Education è stata invitata a suonare in tour con Arcade Fire, Modest Mouse, Lightspeed Champion, Okkervil River, Hot Club De Paris, Fanfarlo, Crystal Stilts. Ultima release di A Classic Education è Hey There Stranger uscita su Lefse.

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CAT CLAWS

I Cat Claws sono una certezza dell’underground romano: hanno suonato ovunque e con chiunque. Il loro album d’esordio “Magic Powers” ha ricevuto ottimi favori da critica e pubblico. Le date, numerose, anche in compagnia di nomi illustri (Babyshambles, Gang Of Four, OK GO) hanno consentito al gruppo di fare esperienza e adattarsi a qualsiasi tipo di palco e situazione. Ritornano in pista, a tre anni dal precedente lavoro discografico e dopo un piccolo cambio di formazione, con “Cat Laws”. Un album più maturo, registrato quasi tutto in presa diretta alle Officine Meccaniche di Milano con Giacomo Fiorenza. Un disco che tenta di riprodurre su nastro le sonorità vintage e ruvide dei live, spaziando senza soluzione di continuità tra indie rock di stampo anni ’90 e ’80 (quello di Pixies e Sonic Youth, per capirci), psichedelia, dance, noise e addirittura doom. Il tutto suonato con attitudine garage rock’n’roll. Per cui: niente fronzoli e via dritti verso la meta. Senza tralasciare l’importanza del pop, e delle melodie, merito della voce e della scrittura di Lavinia Claws. Ormai stimatissima anche al di fuori dei confini nazionali per via delle sue collaborazioni con nomi importanti della scena dance/elettronica (Telonius, Golden Bug, Jump Up Punks). Le primissime recensioni dell’album parlano di un lavoro riuscito e ricco di atmosfere diverse: “Un coloratissimo e imprevibile ‘riciclaggio creativo’ dove non ci si perde ma semmai ci si ritrova, entusiasti e stupiti, come bambini davanti a un cartoon!” (Federico Guglielmi – Mucchio Selvaggio). L’album è stato presentato con diverse anteprime su alcuni dei più noti portali italiani dedicati alla musica indipendente (Rockit e Vitaminic), ma è dal vivo che i Cat Claws danno il meglio.

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CARPACHO!

Dopo un breve allontanamento e l’esperienza delle relazioni a distanza, i Carpacho! si ritrovano nella stessa città (Roma), ritrovando l’ispirazione per dare alle stampe un album fatto di melodie bellissime. Come declinare il pop italiano di questi tempi, cercando di farsi prendere sul serio pur rivendicando l’importanza di rimanere leggeri; non disimpegnati, non scanzonati, ma leggeri. La futura classe dirigente secondo i Carpacho!, ovvero come tradurre l’indefinibile insaziabile angoscia da posto fisso (nella scrivania e nel cuore), senza mendicare applausi, lauree e affitti per un bilocale. Il viaggio nella linea di confine fra il mondo che si desiderava e quello che ci si trova ad ereditare, in cui i grandi uomini sono quelli che hanno grandi conti in banca e chiedere che cosa fai nella vita è come chiedere a una donna la sua età. Uno sguardo ironico ed intelligente sulla vita di tutti i giorni, dettato dalla consapevolezza che a chi ha trent’anni oggi si fa troppe domande e ha troppe poche risposte (la soluzione non c’è mi scuso se è un pensiero semplice). I Carpacho! sono tornati per restare, sempre più capaci di scrivere ritornelli killer. Canzoni a presa istantanea, un inno a godersi l’ultima corsa perchè le borse tremano, il mondo finirà e lo stato non ci salverà da una fine anonima.

Carpacho! Blog
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BABALOT

Sono dietro un vetro di un palazzo mentre passi >> sono il prete che ti sposa con la donna che hai corrotto >> sono il vecchio senza sonno che si sveglia per morire >> sono in fondo alla tua classe e te ne sei dimenticato >> sono la domenica che segue alle tue sbronze >> sono la tua colazione quando invece vuoi dormire >> sono quell’amico che ti ha fatto ubriacare >> sono quello che è inseguito ma non sa come girarsi >> sono quello che all’esame dal tuo compito ha copiato >> sono tubi di ferro a vista >> sono un cesso di chitarrista >> sono un crampo nero e fitto senza il quale non puoi stare >> sono un vigile paziente che non vuole fare multe >> sono un’altra idea noiosa, prima che ti prenda il sonno.

Babalot Web Site
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THE JACQUERIES

The Jacqueries sono shampisti. Passano dall’indie rock americano degli anni Novanta al trash italiano degli anni Ottanta con la stessa serenità con cui un tasso diventa marmotta. Sono in quattro. Stanno insieme da anni, fanno pop ma non sono popolari. Ai tempi del britpop andavano ancora all’asilo, anche se non sembra. Sono tutti sospesi tra il primo e il secondo anno d’università. Una vera college band, come nella migliore tradizione anglosassone. Il 24 febbraio è uscito “Childs Play”, il loro primo ep ufficiale, per 24, la “collana editoriale” dedicata agli ep di 42 Records (Fake P, My Awesome Mixtape, Gatto Ciliegia Contro il Grande Freddo, Albanopower). Grazie alla cover di Macy Gray (I Try), presentata in anteprima esclusiva sul sito dell’edizione italiana di Rolling Stone, subito s’incomincia a parlare dei Jacqueries come del gruppo rivelazione del 2010. Il singolo di Kitsch, e il relativo video, fanno il resto: la band finisce nell’airplay di Radio2 Rai, e in quello di MTV Brand New. Anche all’estero si accorgono dei Jacqueries e i loro brani cominciano a essere programmati anche da diverse stazioni radio in Germania e Svizzera e nella versione latino-americana di MTV (Argentina, Uruguay, Messico…). Il loro primo album – “Excitement” – è uscito all’inzio del 2011 sempre per 42 Records, nel frattempo continuano a suonare dove capita. Su e giù per l’Italia.

The Jacqueries on Facebook

porte/botteghino – 16:00
concerti – 17:00

ingresso – 10 euro

@ CASA DEL JAZZ
Viale di Porta Ardeatina 55 – Roma
06 70305684; [email protected]

Soluzioni Semplici Web Site
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Casa del Jazz Web Site
Circolo degli Artisti Web Site
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