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The Tree of Life | Fuori le Mura

The Tree of Life

23 maggio 2011

di Paolo Fragomeni

Palma d’Oro al Festival di Cannes, Malick ci consegna il suo capolavoro, il suo film più visionario e spirituale, un’opera sul senso della vita

È pressoché impossibile, e forse inutile, tentare di descrivere con i consueti canoni cinematografici un’opera d’arte come The Tree of Life. La vicenda narrativa – la storia di una famiglia del Midwest degli anni ’50 raccontata attraverso i ricordi di un bambino, oggi adulto (Sean Penn), che ha amato profondamente la madre (Jessica Chastain) e odiato visceralmente il padre (Brad Pitt) – fa da cornice a una materia filmica densissima e suggestiva, che indaga il senso dell’esistenza e celebra la bellezza del creato. Immagini e suoni di straordinaria magnificenza si fondono in sublime armonia e ri-producono la forza generativa dell’origine della vita.

L’ultimo lavoro di Terrence Malick – il quinto in poco meno di quarant’anni di carriera – è il suo film più visionario. Presentato all’edizione in corso del festival di Cannes, The Tree of Life è il capolavoro del regista culto, la summa della sua poetica. Una pellicola filosofica in cui le dinamiche familiari si (con)fondono con il senso cosmico della vita. Le immagini prendono il sopravvento sulla parola, inebriano lo spettatore, lo travolgono in una visione totalizzante. Gli elementi della natura invadono lo schermo con la loro forza. Immense cascate d’acqua, eruzioni vulcaniche, corpi celesti e forme di vita primordiali fanno da contrappunto alla nascita di un bambino, alle corse in mezzo ai prati, ai rimproveri di un padre autoritario e alle carezze di una madre premurosa che insegna ai propri figli che “ci sono due vie per affrontare la vita: la via della natura e la via della grazia”.

La vita, per Malick, è uno scontro dualistico tra l’innocenza e la brutalità, un’eterna lotta tra la gioia e il dolore in cui la fede dell’uomo – come quella di Giobbe – in qualcosa di trascendente è messa costantemente alla prova dal corso indifferente dalla natura. E in questa dicotomia l’aspetto cosmico e quello intimo si compenetrano nell’armonia dell’assoluto.

The Tree of Life è un’opera affascinante e stupefacente, un film denso di significati che consente allo spettatore infiniti livelli di lettura e un numero illimitato di visioni. È un’esperienza commovente come un’odissea nello spazio – per gli effetti visivi Malick ha reclutato anche Douglas Trumbull, noto per il suo lavoro nel cult di Kubrick, 2001 odissea nello spazio. Sullo schermo scorrono immagini possenti, di una bellezza struggente, tecnicamente ed esteticamente perfette – la fotografia è di Emmanuel Lubezki – frutto di uno sguardo fecondo e visionario com’è quello di Malick. Le atmosfere delle musiche di Alexandre Desplat si alternano a quelle di Brahms, di Mahler, di Berliotz, di Ligeti, si uniscono alle voci sussurrate e ai suoni della natura, lasciano spazio ai silenzi. Malick realizza una sinfonia visiva pregna di spiritualità, un’opera ambiziosa, quasi mistica, che dà forma cinematografica al concetto di Dio.

The Tree of Life
Regia e sceneggiatura: Terrence Malick
Cast: Brad Pitt, Sean Penn, Jessica Chastain, Fiona Shaw, Joanna Going, Hunter McCracken, Laramie Eppler, Tye Sheridan, Jessica Fuselier, Irene Bedard
Produzione: USA, 2011
Durata: 139′
Distribuzione: 01 Distribution
Data d’uscita: 18 maggio 2011

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