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Rifondazione esiste ancora | Fuori le Mura





Rifondazione esiste ancora

2 maggio 2011

di Romolo Simonicca

L’oscuramento mediatico della Federazione e la situazione attuale di Rifondazione Comunista

La scorsa settimana, la Federazione della Sinistra, ha manifestato davanti alle sedi della Rai per la censura posta in essere nei suoi confronti dal servizio pubblico televisivo. In diverse città italiane, tra le quali Roma, Milano e Bologna, si sono svolti sit in di protesta che hanno visto sventolare le bandiere rosse a fianco di quelle per l’acqua pubblica. Paolo Ferrero, Oliviero Diliberto e il portavoce nazionale Massimo Rossi, hanno chiesto e ottenuto un incontro col presidente Garimberti con l’obiettivo di porre fine all’oscuramento mediatico di una realtà politica qual è la Federazione. “Per la terza volta in un anno siamo costretti a scendere in piazza contro il bavaglio, non siamo più disposti ad accettare un trattamento simile” hanno commentato i leader nazionali. I militanti si sono mostrati determinati, ma pacifici nel far valere le loro ragioni in ossequio al principio del pluralismo dell’informazione.

Paolo Ferrero, Segretario nazionale di Rifondazione Comunista

A far montare la protesta era stata l’infelice battuta di Fabio Fazio, il quale, durante la sua trasmissione aveva negato l’esistenza di Rifondazione comunista. Di qui lo slogan “la Rai: che censura che fa” in aperta polemica con quanto affermato dal celebre presentatore ligure. Fazio, dal canto suo, ha espresso rammarico per quanto avvenuto, dichiarando che la sua è stata una battuta fraintesa.

Sicuramente non sta a Fabio Fazio stabilire se Rifondazione esista o meno, ma è senz’altro un dovere per la Rai concedere il giusto spazio ad un soggetto politico che nel bene o nel male esiste ed è radicato nelle lotte di questo paese. Vero è che senza una rappresentanza parlamentare, con l’abbandono della compagnia di volti noti quali Bertinotti e Vendola, risulta difficile accedere ai canali dell’informazione nazionale. A testimonianiarne l’esistenza ci sono però gli oltre 40000 iscritti, un radicamento capillare e strutturato sull’intero territorio nazionale, la presenza costante in tutte le lotte dei lavoratori, dei precari, degli studenti, e in quelle a sostegno della pace e dei beni comuni.

Nella sua storia Rifondazione, ha vissuto certamente periodi migliori, percentuali elettorali molto più elevate, leader carismatici capaci di conferirgli visibilità anche a livello internazionle. Oggi la troviamo ai minimi storici in termini elettoralistici, anche a causa di una forte litigiosità interna, che tradizionalmente incombe sui partiti della sinistra radicale. La scissione dei “Vendoliani” e la creazione di Sinistra, Ecologia e Libertà hanno senza’altro inciso sulla crisi di consensi del Prc, che ha così perso il ruolo di punto di riferimento della sinistra antagonista proprio a vantaggio del nuovo movimento fondato dal governatore pugliese. Storia degli ultimi anni è la costituzione della Federazione della Sinistra insieme ai Comunisti Italiani, socialismo 2000 e Lavoro e solidarietà, nel tentativo di costruire un polo di sinistra autonomo dal PD, in vista dell’unificazione della sinistra italiana in un unico soggetto politico. Tentativo che fin’ora non ha avuto buon esito, dati i modesti risultati raggiunti nelle ultime tornate elettorali e soprattutto visti i sondaggi politici più recenti.

Fatto sta che tra i partiti esistenti nel 1992, Rifondazione è insieme alla Lega Nord l’unico rimasto in vita o che non abbia cambiato nome. Uno dei pochi che mantiene una struttura di massa, con un’organizzazione giovanile e un quotidiano di partito (Liberazione), in un quadro politico in cui è il partito d’opinione a farla da padrone. In fin dei conti lo dobbiamo dire, saranno pure brutti, sporchi, cattivi, trinariciuti e comunisti, ma ci sono ancora, nonostante tutto.

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