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Fughe e approdi di Giovanna Taviani | Fuori le Mura





Fughe e approdi di Giovanna Taviani

2 maggio 2011

di Margherita Fratantonio

Le isole Eolie tra memorie individuali e collettive

Le isole Eolie, ad una ad una, sono un set cinematografico privilegiato come pochi. Nel ’49 Rossellini gira Stromboli, terra di dio, e dice ammirato: “Un’isola così per il mio film non osavo neanche sognarla!”, Le riprese sono state amareggiate però dalla sfida di Anna Magnani, piazzata lì con la troupe di Vulcano, per vendicarsi del ruolo perduto di protagonista (nel film e nella vita), affidato alla diva americana Ingrid Bergman. Lo scandalo è stato documentato in un libro: La guerra dei vulcani. Rossellini, Magnani, Bergman, che forse vale la pena leggere, se si vuole entrare nell’atmosfera di allora.

Il ’60 è il momento di Antonioni, con L’avventura: « Ho con me ventimila metri di negativo, ho la macchina da presa e pochi amici. I soli pronti a seguirmi con qualsiasi mare, contro qualsiasi ostacolo materiale e morale, per non fermare il film». Fischi a Cannes da parte del pubblico, ma il grande successo di critica che sappiamo.

Del film con Troisi ogni fotogramma sembra volerci ricordare la sua scomparsa, dando quello struggimento in più a scene già fortemente emotive. Una tra tutte, quella in cui Mario Ruoppolo registra i rumori dell’isola per il poeta lontano: le onde della cala di sotto (piccole) e le onde grandi, il vento della scogliera e dei cespugli, le reti tristi dei pescatori, fino al cielo stellato e al battito del bambino nel ventre di Beatrice. Ma, si sa, il postino prendeva lezioni di poesia direttamente da Neruda!

Non meno poetico è Kaos dei fratelli Taviani, in particolare l’episodio Il colloquio con la madre, tratto da uno dei testi più intensi di Pirandello, scritto per rendere solitudine e spaesamento dopo la morte della madre.

La scena più bella, per la sua forte e delicata potenza onirica, è quella dei bambini che saltellano in discesa da una montagna di pomice fino a raggiungere il mare, in un’atmosfera rarefatta, resa dal bianco accecante della pomice, della spiaggia e dei vestiti.

Grazie a Giovanna Taviani per avercela fatta rivedere sul grande schermo, nel suo documentario Fughe e approdi, un omaggio incantato alle Eolie, teatro di memorie personali e collettive.

Le fughe sono quelle degli isolani, costretti a partire per il mal di pietra (la pomice polverizzata che spaccava i polmoni); per l’eruzione del vulcano del 1930; per la fillossera che impietosa ha infranto il sogno di ricchezza regalata dalle viti. E poi la fuga degli antifascisti Carlo Rosselli, Emilio Lussu, Francesco Nitti, approdati lì al confino. Ma anche quelle delle Maiare, le streghe del vento, che secondo la leggenda, si spalmavano sul corpo misture di cui solo loro custodivano il segreto, e volavano via verso l’America.

Tanti anche gli approdi. Quelli di chi ha vissuto le isole in vacanza, e tra loro la stessa Giovanna Taviani che vediamo bambina, poi adolescente e ora, come presenza discreta, ma con lo stesso sguardo dagli occhi grandi di allora. E poi il grande cinema: scene in bianco e nero che si alternano ai colori di oggi, paesaggi desolati di un passato Neorealismo e il verde intenso del presente, i divi di allora e le persone che continuano a ricordarli ora. Il cinema e la realtà raccontati insieme, quasi a confonderne volutamente i confini.

Piccole isole, le Eolie, ma sembrano rappresentare, dall’Italia del profondo sud, in soli ottanta minuti, la vita di tutti, grazie ad un sapiente montaggio, dettato dalla tecnica, certo, ma anche dall’emozione. Giovanna Taviani ha voluto rinsaldare il filo della sua memoria, ma anche quello di tutti noi; il suo augurio finale, infatti, è quello di vivere tutti in un Paese, il nostro, che sia migliore.

 

Fughe e approdi
Regia: Giovanna Taviani
Sceneggiatura: Giovanna Taviani
Cast: Francesco D’Ambra, Giovanna Taviani, Adele Turchio, Edoardo Bongiorno, Maria Giuffrè, Caterina Conti, Stefano Cincotta
Distribuzione: Cinecittà Luce
Produzione: Kaos cinematografica
Data si uscita: 08 aprile 2011

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