La nuova religione Kopimism, basata sul culto della condisione dei file e delle informazioni su internet
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Il simbolo della Chiesa Missionaria Kopimism
Già il positivismo predicava la fede nella scienza e nella tecnica. Ma, come ci può confermare qualsiasi appassionato di storia, le correnti evolvono e il vento che le muoveva può cambiare bruscamente direzione: è questo il caso delle diverse interpretazioni storiche che si basano sul contesto socio-culturale del periodo e che talvolta stravolgono le intenzioni originarie.
Così uno studente svedese di filosofia di 19 anni, Isaac Gerson, ha dato la sua interpretazione della fede nella tecnica, prendendo in parola il termine e ha fondato una nuova religione che santifica la condivisione delle informazioni e del sapere su internet, anche violando le leggi sul copyright, pratica considerata illegale dai profani.
La Svezia ha sempre dimostrato una forte sensibilità verso la rete condivisa: nel 2006 era sorto il partito pirata, proprio per dialogare con le istituzioni sulla possibilità di eliminare il diritto d’autore in generale, che a loro avviso favorisce lo sfruttamento economico e penalizza lo sviluppo culturale della società. Se potrà sembrarvi un’idea bislacca tenete in considerazione che nelle elezioni europee del 2009 il partito riuscì a raggiungere il 7,1% delle preferenze, anche a causa della popolarità riscossa per il contemporaneo processo al sito di ricerca di file torrent The Pirate Bay, riuscendo così a conquistare uno dei 18 seggi svedesi al Parlamento europeo e iniziò a trovare seguito in molti Paesi: anche in Italia adesso esiste il partito pirata.
Ora questa sensibilità degli svedesi per internet ha toccato anche l’ambito religioso, la Chiesa Missionaria di Kopimism, così si chiama questa religione, predica il culto del file sharing ed è esplicitamente avversa al Digital Rights Management (DRM) e al copyright. Prevede un’organizzazione fondata gerarchicamente con dei propri sacerdoti, gli Opas, che hanno il compito di diffondere il culto e i valori della comunicazione. Per gli adepti di Kopimism la comunicazione è sacra e deve essere rispettata, tanto che il monitorare e spiare le persone è considerato un peccato e i sacerdoti Opas sono tenuti al segreto professionale, dato che anche l’assoluta segretezza è sacra. Questa Chiesa ha una propria serie di dogmi che ruotano attorno al libero accesso alla conoscenza e alla condivisione delle informazioni e sono: la riproduzione di informazioni è eticamente giusta, il flusso di informazioni è eticamente giusto, lo Spirito di Ricombinare i dati acquisiti è una sorta di copiatura sacra (qui si fa esplicito riferimento alla possibilità di modificare i programmi open source attraverso il codice sorgente), la trasmissione di dati copiati o modificati da un’altra persona è un atto di rispetto.
Il simbolo di questo credo è una piramide decorata dalla lettera “K” e i suoi seguaci ritengono che la pressione dei tasti CTRL + C e CTRL + V sia un rito sacro.
Alla fine del 2010 questa chiesa aveva chiesto il riconoscimento ufficiale dalle autorità. Tale domanda è stata negata alla fine di marzo sulla base del fatto che se anche Kopimism rappresenta una comunità, le sue riunioni non costituiscono ‘culto’. Imperterrito, il fondatore della chiesa ha chiesto un ulteriore incontro per scoprire cosa è necessario per ottenere l’accettazione ufficiale. Secondo lui infatti la fondazione di una nuova religione sarebbe il modo migliore per veicolare il suo pensiero e che questa chiesa sarebbe vittima di una persecuzione: “Nel corso della storia, vari gruppi in tutto il mondo sono stati perseguitati da oppressori. Da allora hanno trovato rifugio nella religione, con il desiderio di una coesistenza pacifica. Senza minacce e molestie”.
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