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Una passeggiata alla scoperta delle “Madonnelle” di Trastevere | Fuori le Mura





Una passeggiata alla scoperta delle “Madonnelle” di Trastevere

11 aprile 2011

di Rachele Mannocchi


Sancta Maria in piazza in Piscinula

Considerate un tempo come espressioni artistiche “minori”, le edicole sacre – denominate dai romani “Madonnelle” poiché solitamente a soggetto mariano – sono uno degli aspetti più interessanti di una cultura popolare fondata su tradizioni antichissime. Poste sulle facciate delle case o in corrispondenza di incroci, le edicole erano dei veri e propri luoghi di culto ma anche punti di orientamento in senso topografico ed unica fonte di luce notturna, grazie a ceri e candele accesi senza interruzione, almeno fino a primi decenni dell’Ottocento. Andare alla scoperta di questi piccoli gioielli disseminati lungo le strade e i vicoli della vecchia Roma equivale ad ammirare un singolare “museo a cielo aperto” composto da espressioni artistiche semplici e spontanee.

Una passeggiata nel rione Trastevere può costituire un’occasione per conoscere da vicino queste immagini votive, veri e propri “pezzi unici”, in cui si intreccia la vita sociale e religiosa di un’umanità popolana in cerca di sollievo e speranza. Spesso le edicole sacre si costituivano in seguito a qualche evento miracoloso: una calamità sventata, un’epidemia cessata, un’avvenuta guarigione. Un suggestivo esempio risiede in vicolo de’ Cinque, dove una Madonnina della Pietà offre una visione miniaturizzata di tipologie più ricche e fastose mostrando un’immagine della Vergine incoronata e circondata da cuori votivi.

A dimostrazione concreta di riconoscenza per qualche grazia ricevuta, le edicole più umili erano ricche di ex voto: trecce di capelli femminili, miniature di parti anatomiche in argento, arnesi da lavoro. Percorrendo via della Scala verso piazza S. Egidio sulla parete della chiesa della Beata Vergine del Carmelo compare la Madonnella più grande di Trastevere, del tutto simile ad una pala d’altare. Il tabernacolo, caratterizzato da un’imponente cornice in stucco romano con testine alate e festoni fioriti, incornicia l’affresco settecentesco raffigurante l’Assunzione di Maria. Nell’Ottocento quest’ immagine era molto venerata e dotata di inginocchiatoio, acquasantiera e lumino.

Madonnina della Pietà in vicolo del Cinque

Madonnina della pietà in vicolo del Cinque

Nonostante le icone dedicate alla Vergine siano in numero maggiore, l’edicola posta su porta Settimiana, nel lato verso via Garibaldi, raffigura l’immagine di Cristo in preghiera nell’Orto degli Olivi. L’affresco, eseguito da un anonimo manierista nella seconda metà del Cinquecento, è sormontato da un baldacchino ligneo settecentesco decorato con frange e nappe. Una semplice cornice in stucco, addossata al prospetto laterale di Palazzo Torlonia in via Corsini, racchiude un dipinto della prima metà del Seicento: la Madonna col Bambino ed i Santi Gaetano da Thiene e Antonio di Padova. Realizzata da Dionigi Alberti di Padova nel 1635, la grande edicola ha funzione decorativa, a dimostrazione del prestigio di famiglie nobiliari come in uso nella Roma barocca. Presso piazza in Piscinula, un recente restauro ha conferito leggibilità ad un delicato bassorilievo in terracotta raffigurante la Vergine col Bambino, opera dell’artista cremonese Alceo Dossena. Medesimo soggetto anche per la piccola edicola in via Anicia, addossata al muro di cinta del convento di S. Francesco a Ripa, l’unica rimasta di una serie di cappelline edificate per la via Crucis nella seconda metà del Seicento.

Un percorso piacevole, quindi, ed artisticamente interessante in cui, purtroppo, non si potrà fare a meno di notare lo stato di conservazione non proprio ottimale di questi piccoli capolavori; pur se classificate come elementi di architettura minore, le edicole sacre fanno parte del patrimonio storico-artistico della nostra città e andrebbero, quindi, curate e conservate in maniera decorosa.

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