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“Il nostro tempo è adesso”: in piazza la generazione precaria | Fuori le Mura





“Il nostro tempo è adesso”: in piazza la generazione precaria

4 aprile 2011

di Ylenia Sina


 

Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta”. Con questo slogan centinaia di precari scenderanno in piazza sabato pomeriggio (9 aprile) per una street parade che da piazza della Repubblica, con partenza ore 15, arriverà fino al Colosseo. E dopo Roma, da nord a sud, da Milano a Napoli, da Genova a Firenze passando per Bergamo, Parma e Siracusa, centinaia di precari rivendicheranno i propri diritti. “Diritti che oggi ci sono negati, per far sentire la nostra voce e raccontare chi siamo, perché vogliamo un altro paese, un paese che investa sulla ricerca e sulle giovani generazioni” spiegano.

Una giornata di mobilitazione che ha preso il via da un appello sottoscritto da 14 rappresentanti delle reti e dei coordinamenti di precari, dal Coordinamento precari Università a Giovani non più disposti a tutto della Cgil, dal Coordinamento giornalisti precari Campania all’associazione Diversamente Occupate. Un appello che in poco tempo ha visto allungarsi la lista delle adesioni e che ha parlato direttamente “a chi ha lavori precari o sottopagati, a chi non riesce a pagare l’affitto, a chi è stanco di chiedere i soldi ai genitori, a chi chiede un mutuo e non glielo danno, a chi passa da uno stage all’altro”. Tante storie accumunate dalla precarietà. Tante persone che hanno deciso che “non c’è più tempo per l’attesa”.

Nell’ultimo mese sono numerosi i falsh mob e iniziative in preparazione della manifestazione di sabato prossimo. L’ultima sabato sera quando i muri della città cari a Monicelli, come il quartiere Monti, o Pier Paolo Pasolini, come il Pigneto, sono diventati lo schermo su cui proiettare un collage di immagini tratte da film che negli ultimi anni hanno saputo raccontare il mondo dei giovani del precariato. Perché “l’accesso alla cultura è uno dei tanti problemi dei giovani e dei precari: mostre, concerti, eventi hanno spesso dei costi proibitivi per chi ha un misero stipendio, un contratto atipico o è senza lavoro”. Tra scene dei film Santa Maradona, Tutta la vita davanti, Dopo mezzanotte, anche spezzoni della serie tv Boris, da cui è stato tratto un film in uscita nelle sale che ha come protagonista uno stagista “schiavo”. E proprio durante la conferenza stampa di presentazione di Boris il film che i giovani de “il nostro tempo è adesso” hanno fatto irruzione con i propri cartelli gialli ricevendo piena solidarietà dagli attori che si sono prestati ad interviste a sostegno della giornata del 9 aprile.

Un sentire comune. Perché “non è più tempo solo di resistere, ma di passare all’azione, un’azione comune, perché ormai si è infranta l’illusione della salvezza individuale. Per raccontare chi siamo e non essere raccontati, per vivere e non sopravvivere, per stare insieme e non soli”.

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